IL MONUMENTO A PANTANI SUL MORTIROLO: 'SCEMPIO' O CAPOLAVORO?

Caro direttore

Tempo fa te la sei presa con i tecnici incaricati del nuovo Piano regolatore di Sondrio per l'uso continuo di parole inglesi. Un sistema, scrivevi, che rende più difficile la comprensione ai cittadini normali, quelli ai quali il Comune deve rivolgersi. Io non ricordo la sequenza di parolone straniere il cui uso fa snob ma rende difficile la comprensione a chi non abbia la laurea in architettura.

C'è di peggio e purtroppo per una cosa degna invece del massimo rispetto: il monumento a Pantani sul Mortirolo.

Centro Valle del giorno di ferragosto in un titolo a tutta pagina 31 non va per il sottile: "Se il monumento è uno scempio". Ti consiglio di leggere titolini e testo. Le ragioni del progettista te le anticipo io. Il titolo è "Rapporto uomo-natura in un intervento land-art".

Già la dice lunga questa scelta della cosiddetta 'land art' posto che arte sia questa. Ho trovato in proposito una bella definizione: "A cavallo tra gli anni 1960 e 1970, nasce e cresce il fenomeno Land-art, da tematiche concettualiste che in Italia prendono una declinazione poverista. Strumento e soggetto dell'opera è il territorio. Sono letteralmente messi in discussione i tradizionali spazi espositivi. Nasce dal principio di stampo "concettulale"…" ecc. ecc.

Nota che stiamo parlando di un monumento a Pantani, a un eccelso dello sport più popolare che ci sia. Il più popolare, il più lontano da concettualismi pokeristi o no che siano. Lo sport seguito da milioni di persone, da gente semplice che farebbe centinaia di km per andare a vedere il monumento a un idolo delle due ruote. Di pietra o di bronzo o di qualsivoglia materiale ma realistico. Una bicicletta e sopra lui con il suo volto riconoscibilissimo. Su un'erta Mortiroliana che va stringendoxi lontana verso l'infinito…

Un monumento vero. Classico, non seguendo quelle mode effimere che ciclicamente si presentano subito dopo finendo nel dimenticatoio.

Il bello però deve ancora venire e irrompe con la brutalità tipica della cosiddetta land art (vedi Christo Vladimirov Javašev e le sue iniziative accalappia-gonzi) con un linguaggio che la dice lunga.

Il progettista, precisa che il progetto nasce "dalla volontà di coniugare la quasi assoluta naturalità dell'ambiente del Mortirolo con la valenza che ha assunto a livello internazionale" - stele dedicata a Pantani compresa -. E fin qui siamo all'ovvio chiunque rendendosi conto che operare lassù a 2000 metri non è come inserirsi nel contesto d'una piazza di Sondrio (qui la land art è applicabile: se Cristo arrivasse a imballare il Garibaldi si raggiungerebbe il vuoto totale - ndr). Il rapporto uomo-natura per lui "è risolvibile con un intervento che si avvicinasse ai principi della land art"

Una descrizione esemplare, da ricette mediche

Ora arriva una descrizione esemplare: "Agendo sulla stessa non con fini ornamentali o edonistici ma come presa di coscienza dell'attività umana, se spazi che possiedono un certo ordine naturale e che da tale intervento sono modificati. La modificazione discreta del paesaggio con l'utilizzo di materiali naturali come il legno, è un'opportunità per definire attivamente la relazione fra l'uomo e la natura. Inoltre si codifica una relazione più ampia, ma sottratta agli eccessi dell'astrazione intellettuale, tra l'uomo, lo spazio e il tempo…".

Ti risparmio la parte finale dove il progettista spiega l'intervento con quella serie di pali di larice che hanno fatto scrivere al dr. Mereghello che ne dà la misura (tra i 2 e i 5 metri): "A mio parere sembra un semplice scempio montano".

Che ne dici?

(Lettera firmata)

1) La prima cosa che mi hai fatto venire in mente è la scena di Alberto Sordi, nei panni di un fruttivendolo romano, che è alla Biennale con la moglie. Stanca si siede in una sala di quelle con 'descrizioni esemplari'; arriva la guida che spiega al gruppo, che si beve qualsiasi cosa che sente, quale opera d'arte sia questa donna seduta…

2) La seconda cosa: quei pali per essere collocati lì devono avere l'OK paesaggistico e il decreto per il movimento terra. Ce l'hanno?

3) La terza cosa riguarda la "relazione più ampia, ma sottratta agli eccessi dell'astrazione intellettuale, tra l'uomo, lo spazio e il tempo" che "si codifica".

Il nostro non si accorge di essersi imbarcato lui su una (pseudo) astrazione intellettuale che ha il risultato di essere definita, come da precedente dichiarazione del dr. Mereghello, corredo essenziale del "semplice scempio montano".

Aggiunta: il nostro dirà che noi tutti non abbiamo capito niente. Vedano i lettori se lo giudicano 'scempio' o capolavoro.

Quesito finale: ma chi l'ha autorizzato e pagato?

NdD

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