3 30 11 ENERGIA: LE REGOLE PER IMPRIGIONARE LA CO2 SOTTOTERRA NON MANDANDOLA A INQUINARE L'ATMOSFERA
Il Consiglio dei Ministri del 23 marzo scorso, ha approvato in via preliminare un decreto che, in linea con le direttive europee, stabilisce le misure per garantire lo stoccaggio permanente di biossido di carbonio in formazioni geologiche profonde, al fine di contribuire alla lotta al cambiamento climatico, attraverso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nell'atmosfera, in modo da eliminare il più possibile effetti negativi e rischi per l'ambiente e la salute umana. Lo stoccaggio geologico è un metodo che consente alle centrali che utilizzano combustibili fossili, di "iniettare" la C02 in formazioni geologiche sotterranee ed evitare di immettere nell'atmosfera anidride carbonica. La tecnologia CCS, "carbon capture e storage", è già in fase di sperimentazione in Italia nell'impianto Enel di Brindisi e richiede, in conformità con le normative europee, un quadro legislativo di riferimento nella prospettiva di una sempre maggiore utilizzazione che potrebbe ridurre significativamente il nostro "debito" di CO2 e aiutarci a raggiungere gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni (-20% al 2020). La normativa approvata oggi, disegna un sistema autorizzativo lineare, per la scelta dei siti, l'esercizio, il trasporto e la dismissione, in capo ai ministeri dello sviluppo economico e dell'ambiente e procedure che saranno gestite dal già esistente Comitato per Kyoto integrato da una segreteria tecnica per lo stoccaggio. L'idoneità di una formazione geologica ad essere adibita a sito di stoccaggio e la sua sicurezza sono stabilite in sede di esame della domanda di autorizzazione allo stoccaggio. Con il decreto il nostro sistema normativo fa un passato avanti recependo una tecnologia ambientale di notevole rilievo per lo sviluppo del sistema energetico.