LA PROPOSTA DELLA NASA PER PRODURRE BIOCARBURANTI

La Nasa progetta sistemi per la raccolta di alghe, cresciute in appositi sacchetti di plastica in mare, per produrre biocarburanti senza consumare acqua e sottrarre terra all'agricoltura. Il sistema filtrerà le acque reflue e i liquami che non saranno più scaricati in mare. Un progetto che può essere vincente da un lato per la produzione di biocombustibile e, dall'altro, per la capacità del sistema di fare da maxi-filtro. L'idea è venuta allo scienziato Jonathan Trent e arriva dallo studio di tecniche per migliorare la qualità della vita degli astronauti nello spazio che, lassù, dispongono di risorse limitate, come l'acqua pulita per esempio. Tra i finanziatori troviamo anche i fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin. L'azienda hi-tech californiana ha infatti investito 250mila dollari nel progetto di Trent.

Ma come funziona esattamente il sistema? La Nasa vuole utilizzare sacchi di plastica o involucri (gli stessi che vengono utilizzati per studiare il riciclo delle acque sporche nelle missioni spaziali) con membrane semi-permeabili. I sacchetti sarebbero posizionati nell'oceano per consentire al flusso d'acqua di scorrervi attraverso e farvi crescere delle alghe. "Il motivo per cui le alghe sono così interessanti è l'elevata capacità produttiva di alcune specie", ha affermato Jonathan Trent, a capo del team di ricerca al centro Nasa di Moffett Field, in California. Basti pensare a come, a fronte di una produzione annuale di circa 50 litri di olio per ettaro dalla soia, di 160 litri dalla colza e di quasi 600 dalla palma, con alcuni tipi di alghe si potrebbe arrivare a produrne fino a duemila litri.

Tra l'altro, queste "isole artificiali" fatte di sacchetti riceverebbero la luce del sole e, attraverso l'osmosi, assorbirebbero la CO2 atmosferica rilasciando ossigeno e acqua dolce. Poi rimarrebbe affidato alla capacità termica del mare il compito di controllare la temperatura, mentre le onde manterrebbero il sistema in movimento e, dunque, attivo. Dopo due anni di utilizzo, i sacchetti verrebbero riciclati.

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