VERSO LO STOP ALLE NUOVE CONCESSIONI IDROELETTRICHE

1. L’intervento dello Stato Italiano

Nell’ultimo numero di Pescare in Valtellina si era data comunicazione della forte presa di posizione della Commissione Ambiente del Senato, che aveva rilevato “in loco” la gravissima situazione in cui si trova la nostra Provincia per effetto dei continui rilasci di nuove concessioni su torrenti e corsi d’acqua di ogni tipo, che si assommano ad uno sfruttamento intensivo delle nostre acque che ha già raggiunto il 90 per cento.

Come si ricorderà, la Commissione Senato nella seduta del 15 novembre aveva sottolineato la assoluta necessità di impegnare il Governo a disporre una moratoria delle nuove concessioni e dei nuovi prelievi idrici, per un periodo di tempo di due anni, necessario per dar luogo ad una valutazione ambientale strategica (VAS) che accertasse in modo rigoroso la sostenibilità di eventuali nuove derivazioni.

Dopo il pronunciamento della Commissione Senato, è giunta il 20 dicembre anche la decisa presa di posizione della Commissione Ambiente della Camera, che ha impegnato il Governo ad adottare le iniziative di propria competenza affinché la valutazione strategica ambientale accerti in modo rigoroso la sostenibilità di eventuali nuove derivazioni per il territorio della Provincia di Sondrio, valutando anche gli effetti estremamente positivi, in termini ambientali e di carattere idrogeologico, che deriverebbero da una moratoria delle nuove concessioni e dei nuovi prelievi idrici finalizzati alla produzione di energia elettrica.

Dopo queste decise prese di posizione, è arrivato con celerità un primo e concreto intervento da parte del Governo.

La legge 27 dicembre 2006 n. 299 (c.d. Legge Finanziaria 2007), al comma 1106, ha disposto che al fine di salvaguardare gli equilibri ambientali e di scongiurare il prodursi di gravi alterazioni dell’ecosistema limitatamente ai territori della Provincia di Sondrio, a decorrere dal 1 gennaio 2007 e per un periodo di due anni, le nuove concessioni per grandi e piccole derivazioni di acque ad uso idroelettrico sono rilasciate previo parere del Ministero dell’Ambiente.

Per questioni di competenza con la Regione Lombardia, non si è potuto nel provvedimento legislativo parlare ancora di moratoria, ma si confida che a breve si possa arrivare anche a questo, quando anche i vertici della Regione si confronteranno con il Ministro dell’Ambiente.

2. Valutazioni e interpretazione delle nuove disposizioni

In ogni caso, un primo importante risultato è stato raggiunto, in quanto da parte dello Stato Italiano (Parlamento e Governo) è stata riconosciuta:

a) la urgente necessità di procedere ad una valutazione strategica ambientale per la Provincia di Sondrio, al fine di accertare in modo assolutamente rigoroso la sostenibilità di nuove concessioni;

b) la urgente necessità di un intervento dello Stato per salvaguardare gli equilibri ambientali e per scongiurare il prodursi di gravi alterazioni dell’ecosistema nei territori della Provincia di Sondrio, prevedendo a tal fine il parere obbligatorio del Ministro dell’Ambiente per tutte le grandi e piccole concessioni, a partire dal 1 gennaio 2007 e sino a tutto il 2008.

E’ dunque chiaro, a nostro avviso, che l’istruttoria delle concessioni - in ordine alle quali non sia ancora stato rilasciato al primo gennaio 2007 formale atto di concessione - dovrà essere svolta o proseguita o rivista in modo molto più approfondito di quanto non si sia fatto sino ad oggi per quanto concerne gli aspetti fondamentali relativi alla salvaguardia degli equilibri ambientali e alla esigenza di scongiurare il prodursi di gravi alterazioni degli ecosistemi; essa dovrà inoltre prevedere obbligatoriamente il rilascio del parere del Ministro dell’Ambiente su detti aspetti.

Del resto, gli aspetti richiamati sono proprio gli elementi carenti che sono stati riscontrati dalla Commissione Ambiente del Senato (e che sono gli stessi che da anni le Comunità della Valtellina e della Valchiavenna lamentano a voce sempre più alta e unanime, e che i controlli effettuati di recente dalla nostra Associazione sulle piccole concessioni già realizzate hanno confermato); elementi di carenza per colmare i quali lo Stato è doverosamente intervenuto con carattere di urgenza.

A nostro avviso, inoltre, considerate le finalità dell’intervento normativo e i pronunciamenti delle Commissioni Ambiente di Senato e Camera dei Deputati che hanno impegnato il Governo a intervenire di urgenza ( e che parlano concordemente di moratoria delle nuove concessioni e dei nuovi prelievi idrici) appare coerente con la ratio legis ritenere che quanto sopra detto per le nuove concessioni possa estendersi, anche nel caso di nuove concessioni di derivazioni già rilasciate, ai procedimenti per l’introduzione di variazioni di dette concessioni, oppure di rilascio di concessioni o di autorizzazioni connesse alla concessione già rilasciata, purchè si tratti di valutare alcuni degli aspetti richiamati al punto precedente e il prelievo idrico non sia ancora iniziato.

3 La valutazione di Impatto Ambientale (VAS)

Occorre inoltre, senza perdere altro tempo, che venga avviata una seria e rigorosa Valutazione di Impatto Ambientale, che siamo convinti non potrà che portare a riconoscere la non sostenibilità di nuovi prelievi a fini idroelettrici nell’ambito della nostra Provincia, per una serie di motivi che si possono così riassumere:

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riconoscimento del supero della soglia di criticità dello sfruttamento già in essere (come emerge dai dati, oltre che dal confronto con altre realtà alpine similari);

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gravi danni arrecati al territorio e agli ecosistemi, alle bellezze naturali e al paesaggio di cui l’acqua è una componente essenziale e sempre più scarsa;

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non sostenibilità di ulteriori rischi geologici e dei rischi connessi all’accumulo di enormi quantità di fango nei numerosi invasi;

impoverimento che ogni nuova concessione arreca al territorio e allo sviluppo socio economico delle comunità locali e dell’intera Provincia, in gran parte imperniato sulla sua vocazione turistica, e per la sottrazione dell’acqua agli altri usi, a fronte di vantaggi per pochissimi speculatori;

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grave attentato alla media - alta montagna, considerato che i nuovi prelievi tendono ad andare sempre più verso le zone più alte;

sostanziale carenza di controlli e provvedimenti conseguenti da parte delle autorità che rilasciano le concessioni;

prospettive su cosa lasceremo alle generazioni future; su una saggia strategia di tutela delle risorse naturali e in particolare dell’acqua, sempre più scarsa;

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scarsità della produzione aggiuntiva riveniente da nuove derivazioni richieste, peraltro agevolmente recuperabile con interventi di razionalizzazione delle concessioni esistenti, con lo sviluppo dell’eolico e di altre forme di energia pulita alternative;

considerazione che l’energia elettrica è pulita solo per chi la sfrutta, ma non per il territorio e le comunità che subiscono i prelievi e le profonde ferite, alterazioni e spesso scempio arrecato, anche sul piano socio- culturale.

Diego Muffatti (x)

(x) Presidente Unione Pesca Sondrio

Diego Muffatti
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