LA SFIDA DI GREENPEACE: GRAZIE A EFFICIENZA E RINNOVABILI IL 50 % DELL'ENERGIA NEL 2050

Ma, aggiungiamo noi, il secondo principio della termodinamica condanna il pianeta se per le trasformazioni energetiche non si eliminano i cicli termici

La vera rivoluzione passa per l'efficienza energetica. Solo investendo in misure di questo tipo nell'edilizia, nell'industria e nei trasporti si potrà soddisfare quasi metà del fabbisogno mondiale di energia con fonti rinnovabili. Investire in efficienza energetica è un requisito fondamentale per lo sviluppo delle rinnovabili e la progressiva eliminazione di fonti fossili e nucleare.

Ad affermarlo è il rapporto “Energy [R]evolution: A sustainable World Energy Outlook” lanciato oggi da Greenpeace in tutto il mondo ed elaborato insieme a Erec (European Renewable Energy Council).

Il settore dell’elettricità sarà il pioniere nell’uso dell’energia

rinnovabile: entro il 2050 circa il 75 per cento dell’elettricità potrebbe essere prodotta da fonti rinnovabili (idroelettrico, eolico e solare). Nel settore della fornitura di calore il contributo delle rinnovabili (biomasse, collettori solari e geotermico) potrebbe crescere fino al 65 per cento entro la stessa data. Sarà così possibile dimezzare le emissioni di gas serra, per scongiurare la minaccia dei cambiamenti climatici.

Contenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°C, soglia oltre cui il processo rischia di diventare irreversibile, è possibile. Europa, Stati Uniti ed economie in transizione dovranno tagliare la CO2 oltre il 70 per cento, mentre Cina, India e Sud America potranno fermarsi al 35 per cento rispetto ai livelli del 1990. Anche in questi Paesi però le rinnovabili potranno avere un boom.

Greenpeace, nel suo rapporto, offre per prima, una strategia globale e dettagliata su come ristrutturare il sistema energetico mondiale, mettendo in evidenza l’urgenza di prendere decisioni chiave in campo energetico da parte di governi, società finanziarie e compagnie di elettricità. I prossimi dieci anni saranno cruciali in quanto i Paesi in via di sviluppo stanno rapidamente costruendo nuove infrastrutture energetiche, e molti degli impianti nei Paesi industrializzati sono invece vecchi e dovranno essere sostituiti.

"In Italia rinnovabili ed efficienza sono l’unica strada per conseguire contemporaneamente tre obiettivi fondamentali: rilanciare l’economia creando nuovi posti di lavoro, allentare la morsa della dipendenza energetica del Paese dall’estero, e porre un freno alla minaccia del riscaldamento globale" afferma Francesco Tedesco, responsabile Campagna Clima ed Energia di Greenpeace.

"È giunta l'ora di una vera rivoluzione energetica: il governo si esprima a favore di obiettivi vincolanti per le rinnovabili al 2020 e potenzi le misure in materia di efficienza energetica: con l’attuale modello energetico i grandi impianti centralizzati sprecano oltre i due terzi dell’energia prodotta: il Pianeta non può permettersi questo lusso".

Greenpeace

Nota del giornale: Sta bene quanto sopra ma, aggiungiamo noi, il secondo principio della termodinamica condanna il pianeta se per le trasformazioni energetiche non si eliminano i cicli termici. La combustione della benzina nel motore, per fare un esempio, comporta che un terzo della sua energia va in energia meccanica mentre due terzi vanno in calore e quindi nell’ambiente. Alla lunga più grave delle polveri sottili, della CO2 ecc.

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