SMALTIRE PILE E BATTERIE

Entrato in vigore il 18 dicembre prossimo - dopo essere stato approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri del 19 novembre 2008 - il decreto legislativo n.188 del 20 novembre 2008 che recepisce la direttiva europea 2006/ 66/CE sulla produzione e il riciclo di pile e accumulatori, che abroga la direttiva 91/157/CEE. Il provvedimento - attraverso la definizione di un sistema di regole per la gestione delle pile e degli accumulatori e dei relativi rifiuti - si propone di ridurre al minimo la produzione di rifiuti derivanti dalla dismissione di pile ed accumulatori, favorendo la raccolta dei rifiuti al fine del loro reimpiego, del riciclo o del recupero, contribuendo in tal modo alla tutela, alla salvaguardia e al miglioramento della qualità dell'ambiente. Il sistema è improntato in maniera quasi esclusiva sulla responsabilità dei produttori di pile e di accumulatori ai quali si chiede di sovvenzionare tutte le operazioni, dall'informazione ai cittadini, alla raccolta differenziata dei rifiuti, nonché di finanziare la realizzazione di sistemi di trattamento e di riciclaggio dei rifiuti di pile e di accumulatori. Sono dunque i produttori che d'ora in poi debbono farsi carico in maniera globale di tutti gli oneri inerenti la raccolta, il trattamento ed il riciclaggio delle pile e degli accumulatori siano essi portatili, industriali o di veicoli, in qualunque momento immessi sul mercato. La direttiva prevede disposizioni che disciplinano la raccolta, il ritiro e la produzione di tutti i tipi di pile, fissando obiettivi che devono essere raggiunti a livello nazionale.

Tutto questo va bene. Ma occorre che tutti noi pensiamo cosa vuol dire sbattere fra i rifiuti, gran parte nel terreno, la "roba chimica" di cui son fatte le pile… (ndr)

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