MOSTRA la “MERA IN VOLO”

Sessanta i chilometri della Val Bregaglia e della Valchiavenna che sono stati oggetto di studio.
La mostra si terrà dal 2 al 18 settembre p.v. presso l’ex Convento Agostiniane a Chiavenna.

L’Ordine degli Ingegneri e l’Ordine degli Architetti della Provincia di Sondrio unitamente alla Società
Economica Valtellinese, hanno deciso di proseguire l’iniziativa “Adda in Volo” che ha riscosso molto
successo, allestendo la rassegna dal titolo la “Mera in volo”                                                            (con simpatia:aggiungiamo "la" come da tradizione valchiavennasca - ndr ) .
Dopo il fiume che attraversa la Valtellina, sotto la lente è finito il corso d’acqua che bagna la
Valchiavenna, il cui bacino, secondo uno schema ormai collaudato, è stato attentamente esplorato
e analizzato con l’aiuto delle suggestive immagini aeree riprese con l’ausilio di un drone.
Mai come in quest’epoca ci si rende conto di quanto sia vitale l’importanza della salute dei corsi
d’acqua, a partire dalle loro sorgenti. Ecco perché il comitato scientifico ha ripercorso l’intero
cammino del Mera dal punto in cui nasce, a 2.791 metri in quota Val Maroz, fino alla foce di Sorico,
a quota 197 metri, dove il fiume si getta nel Lario.
Tutti i sessanta chilometri della Val Bregaglia e della Valchiavenna sono stati oggetto di studio, non
soltanto in relazione allo sviluppo del fiume Mera, ma prendendo in considerazione anche i suoi
affluenti e i versanti delle montagne circostanti. L’obiettivo era quello di fornire una base solida ed
esauriente agli amministratori locali e alle imprese per poter mettere in atto dei progetti di
conservazione e sviluppo realmente sostenibili.
L’intento didascalico-formativo non ha tolto spazio all’aspetto emozionale dello straordinario viaggio
aereo lungo la valle. Ecco perché le suggestive immagini realizzate da Vincenzo Martegani sono
state accompagnate dalle riflessioni scritte da un grande numero di personalità locali provenienti
dagli ambiti più disparati della cultura e delle scienze.
“Il tracciato del fiume può così essere analizzato, oltre che da un punto di vista idrogeologico, anche
da angolazioni che ne permettano una lettura più ampia, prendendo in esame i rivolti agricoli,
paesaggistici, artistici e naturalistici che man mano si presentano lungo l’itinerario e i rapporti con la
produzione dell’energia, la mobilità e la vocazione al turismo sostenibile” sottolinea Luca Gadola,
coordinatore del comitato scientifico del quale fanno parte anche i professionisti: Diego Giovanoli,
Felice Mandelli, Pietro Maspes e Cristina Tarca.
La mostra si terrà dal 2 al 18 settembre p.v. presso l’ex Convento Agostiniane a Chiavenna.
Orari di apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 14.30 alle 19.00. Sabato
e domenica dalle 10.00 alle 19.00

 

Territorio