I 90.000 del CAI contro le moto nelle strade agro-silvo-pastorali

Oggetto: Liberi tutti – o del progetto di Legge regionale 124 “Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 5 dicembre 2008, N. n. 31 “Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale” concernenti la viabilità agro-silvo-pastorale”.

Con la premessa che “la Federazione Motociclistica Italiana - FMI, in rappresentanza di un folto numero di motociclisti che si dedicano al fuoristrada, da tempo segnala la necessità di introdurre nell’ordinamento regionale apposite disposizioni atte a consentire l’organizzazione di manifestazioni su aree boscate con mezzi motorizzati (moto da enduro, trial, quad, ecc..), nonché a individuare percorsi o aree su cui poter transitare con mezzi a motore”, 8 Consiglieri regionali  hanno elaborato il progetto di legge, il n. 0124 denominato “Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale 5 dicembre 2008, N. n. 31 “Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale” concernenti la viabilità agro-silvo-pastorale”.
In sintesi, considerato che il “fuoristrada” è “una legittima attività ricreativa e sportiva … per chi vive nell’ambiente dell’utenza motociclistica” e che solo “una minoritaria corrente di pensiero … considera la circolazione motorizzata su percorsi a fondo naturale una pratica “intrinsecamente negativa”, in quanto, a fronte di un significativo impatto ambientale, non vi sarebbe alcun interesse “meritevole di tutela”, i promotori ritenendo si debba usciere dalla discriminazione dell’attività specifica, ne propongono la regolamentazione, utile e necessaria a distribuire “l’uso del territorio tra le varie esigenze in modo da rispettarne i diversi gradi di importanza e rilevanza sociale e di garantire a tutte un minimo ambito di praticabilità”.
Uscire dalla discriminazione significa quindi, per gli 8 Consiglieri, eliminare l’attuale divieto - posto dall’articolo 59, commi 3 e 4, della legge regionale 31/2008 - alle “competizioni nei boschi, nei pascoli, sui sentieri, sulle mulattiere”, eliminazione anche utile e vantaggiosa per altro, perché porterebbe  “reddito in aree depresse, quali quelle di montagna”, e renderà “possibile tutelare l’ambiente forestale in cui le stesse (le competizioni ndr) si svolgono” (sic).
Si lascia al gentile lettore ogni considerazione.
Ebbene, la “minoritaria corrente di pensiero” rappresentata dagli oltre 90.000 Soci del Club Alpino Lombardo attraverso la sua Presidente Renata Viviani ha deciso di far sentire, alta,  la sua voce rivolgendo l’appello che segue a tutti i Consiglieri regionali.

Lucia Foppoli per il Coordinamento delle Sezioni e Sottosezioni della Provincia di Sondrio
Presidente Luciano Bertolina
     La nota del CAI:

“Alla cortese attenzione dei Consiglieri Regionali

Oggetto: “Appello del Club Alpino Italiano – Regione Lombardia in merito alle modifiche e integrazioni alla legge regionale dicembre 2008, n. 31. Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale concernente la viabilità agro-silvo-pastorale”
Egregio Consigliere,
mi rivolgo a Lei affinché possa valutare le considerazioni che le espongo a seguire prima della votazione del testo del PROGETTO DI LEGGE N. 0124 d’iniziativa dei Consiglieri regionali: Fermi, Bianchi, Pedrazzini, Altitonante, Romeo, Rolfi, Colla, Sala “Modifiche e integrazioni alla legge regionale dicembre 2008, n. 31. Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale concernente la viabilità agro-silvo-pastorale” programmata in calendario per il giorno 8 aprile 2014.
In occasione dell’audizione dei portatori d’interesse presso l’VIII commissione, anche noi del Club Alpino Italiano Regione Lombardia (90.000 soci), abbiamo esposto delle osservazioni relative ad alcuni aspetti problematici per il loro effetto negativo sulla montagna che, tuttavia, permangono nel nuovo testo, ancorché espressi con parole diverse e che per praticità elenco nel seguito:
- La mancanza di obbligo di compensazione (art. art. 43 comma 6 a bis) per gli interventi di cui al comma 4 lettera a) (opere pubbliche e di P.U.), limitatamente alle zone montane, è peggiorativo del precedente.
- Desta estrema preoccupazione il testo dell’articolo cinquantanove:
(Viabilità agro-silvo-pastorale, gru a cavo e fili a sbalzo)
1. Le strade agro-silvo-pastorali sono infrastrutture finalizzate a un utilizzo prevalente di tipo agro-silvo-pastorale, non adibite al pubblico transito. Il transito è disciplinato da un regolamento comunale, approvato sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale.
2. Per il territorio di rispettiva competenza, le province, le comunità montane e gli enti gestori dei parchi, compatibilmente con i regimi di tutela ambientale e i relativi strumenti di pianificazione, predispongono piani di viabilità agro-silvo-pastorale, nell'ambito dei piani d’indirizzo forestale, allo scopo di razionalizzare le nuove infrastrutture e di valorizzare la interconnessione della viabilità esistente.
3. Sulle strade agro-silvo-pastorali è vietato il transito dei mezzi motorizzati, ad eccezione di quelli di servizio e di quelli autorizzati in base al regolamento comunale di cui al comma 1.
4. E’ altresì vietato il transito dei mezzi motorizzati nei boschi, nei pascoli, sulle mulattiere e sui sentieri, ad eccezione dei mezzi di servizio e di quelli autorizzati dalla Regione per la circolazione sulle proprie aree demaniali.
4.bis In deroga ai divieti di cui ai commi 3 e 4, con regolamento regionale sono definiti i criteri, le modalità e la procedura con cui gli enti proprietari, per il territorio di rispettiva competenza, possono autorizzare il transito temporaneo di mezzi a motore. Qualora il territorio interessato dall’autorizzazione sia ricompreso in un’area protetta regionale, l’autorizzazione è subordinata al parere preventivo vincolante dell’ente gestore. (EM.)
5. I comuni provvedono a segnalare i divieti di transito sulle strade agro-silvo-pastorali.
Facciamo appello alla sua sensibilità affinché tale deroga - l’autorizzazione, pur temporanea al passaggio di mezzi motorizzati (moto) sui sentieri per scopo ludico - non sia approvata.
CLUB ALPINO ITALIANO REGIONE LOMBARDIA COMITATO DIRETTIVO REGIONALE”
 

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