LA SITUAZIONE DEI RIFIUTI IN ITALIA. DATI E CONFRONTI

Continuano a crescere i rifiuti. Nel 2006 la cifra ha raggiunto quota 32,5 milioni di tonnellate (+2,7% rispetto al 2005). Il record pro-capite va alla Toscana, con 700 kg di immondizia a testa, contro i 401 kg di un cittadino della Basilicata. Questi i dati contenuti nel rapporto Apat.

Impianti "sottoutilizzati", raccolta del rifiuto organico ancora "troppo bassa", "superamento" della emergenza in Campania, "forte azione" sulla raccolta differenziata e "miglioramento della tracciabilità dei rifiuti speciali". Questi i messaggi lanciati dal ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio durante la presentazione del rapporto.

Quanto ancora al rapporto, non decolla la raccolta differenziata, che a livello nazionale segna un 25,8%. Ma ci sono le differenze: il Nord stacca il resto d'Italia con una media di circa il 40%. Il record spetta al Trentino Alto Adige, con il 49,1%, mentre in coda risulta la Basilicata, con il 7,8%. Sempre diffuso è il ricorso alla discarica (47,9%), usata dalla Lombardia per il 17% del totale dei rifiuti, contro Sicilia, Molise e Puglia che registrano un 94%, 93% e 91%.

Per quel che riguarda la raccolta differenziata l'obiettivo del 40% stabilito per legge per il 2007 viene raggiunto già nel 2006 dal Nord (39,9%), mentre l'Italia nel complesso segna un 25,8% sulla produzione totale dei rifiuti urbani, contro il 24,2% del 2005, con un incremento di 700 mila tonnellate. Il Centro e il Sud segnano un 20% ed un 10,2%, nonostante un incremento del Sud (+19%).

Capofila della differenziata è il Trentino Alto Adige (49,1%), seguito da Veneto (48,7%), Lombardia (43,6%) e Piemonte (40,8%). Fanalini di coda il Molise al 5%, Sicilia (6,6%) e Basilicata (7,8%). La Campania è all'11,3%: qui brillano le province di Salerno (21,3%) e Avellino (19,3%), meno Benevento (13,3%), Caserta (9,5%) e Napoli (8%).

Menzione speciale alla Sardegna che balza dal 9,9% del 2005 al 19,8% nel 2006. Al 68% di raccolta differenziata Novara, in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia piu' diligenti; seguono Verbania (66,4%), Asti (61,9%), Belluno (57,2%) e Rovigo (50,5%).

Tra le città metropolitane il podio va a Reggio Emilia, con una differenziata al 46,8%, rincorsa da Padova (38,9%), Torino (36,7%); agli antipodi le posizioni di Messina, Catania e Taranto, rispettivamente con l'1,9%, il 6,3% e il 6,6%. Fra le grandi città, Milano si piazza all'ottavo posto (31,4%), Firenze al decimo (30,4%), Venezia al tredicesimo (23,5%), Bologna al quattordicesimo (20,5%), Roma al diciottesimo (16%), Genova al diciannovesimo (12,1%) e Napoli al ventiduesimo (8,9%).

Per quel che riguarda il riciclo degli imballaggi, sono 8 milioni le tonnellate avviate al recupero. L'incremento maggiore, tra il 2005 e il 2006, si registra per legno (+5,9%), alluminio (+5,3) e plastica (+6,5%), la frazione maggiormente avviata a recupero energetico, con un incremento di 2,5 punti percentuali, pari a 645.000 tonnellate.

Interessante nel rapporto anche il dato sui costi di gestione. Nel 2005 il costo medio annuo pro capite è stato di 123,12 euro, composto per un 48,8% dal costo di smaltimento per i rifiuti indifferenziati, il 16,8% per le raccolte differenziate, il 14,9% per lo spazzamento e lavaggio strade.

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Riduciamo i rifiuti

Due chilogrammi di rifiuti in meno per ogni cittadino campano in sette giorni: è la 'dieta' lanciata da Legambiente per contribuire a sconfiggere l'emergenza rifiuti. Una mobilitazione che coinvolge cittadini, parrocchie, associazioni, comitati e condomini, prevede il porta a porta e in piazza, meeting informativi nelle scuole e volantinaggio.

Fra i comuni che hanno aderito all'iniziativa anche Napoli, dove in piazza Immacolata, nel quartiere Vomero, si possono consegnare rifiuti elettrici ed elettronici. Altri centri della regione hanno aderito all'iniziativa.

Fra questi Sant'Arpino in provincia di Caserta, uno dei comuni 'virtuosi', a detta del presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, anche lui in piazza. I rifiuti selezionati e raccolti a Sant'Arpino saranno riciclati nell'impianto di Gricignano di Aversa, per Buonomo "uno dei più avanzati d'Italia per la lavorazione della plastica, costretto però paradossalmente a importarla da altri Paesi".

La manifestazione si è svolta anche in quei comuni che Buonomo ha definito 'volenterosi'. "Si tratta di amministrazioni in crisi che vogliono dare avvio alla differenziata o portarla a livelli superiori - ha spiegato ancora Buonomo - cui vengono in aiuto altri 'comuni ricicloni', che invece hanno già toccato punte di eccellenza nel campo della raccolta dei rifiuti".

Una sorta di gemellaggio fra `primi e ultimi della classe', che vede in prima fila paesi come Giffoni Sei Casali nel Salernitano e Grumo Nevano nel Napoletano. Quest'ultima cittadina aiuterà il comune di San Pietro nel Casertano a raccogliere l'umido.

"In Campania - ha aggiunto Buonomo - mancano impianti di compostaggio e la frazione organica raccolta nei comuni virtuosi viene trasportata in Sicilia, con un costo di oltre 5 milioni di euro all'anno".

Sensibilizzare sei mila famiglie alla differenziata e alla riduzione degli sprechi è l'obiettivo dei volontari di Legambiente di Ottaviano, che hanno iniziato la campagna informativa porta a porta. A Paternopoli, nell'Avellinese, la sensibilizzazione ha toccato le scuole del paese dove ai ragazzi sono stati dati gli strumenti per poterla realizzare. Stesso copione a Gioia Sannitica, nel parco del Matese, dove esperti hanno spiegato ai ragazzi delle scuole come si fa il compostaggio domestico.

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