Più semplice fare strade agro-silvo-pastorali nelle Zone di Protezione Speciale
(Ln - Milano) D'ora in poi sarà più semplice realizzare strade agro-silvo-pastorali nelle Zps (Zone di protezione speciale) lombarde. A deciderlo è stata la Giunta regionale, su proposta dell'assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi: "Da tempo - spiega la titolare regionale dell'Ambiente - gli agricoltori delle zone di montagna, e, con loro, i rappresentanti degli Enti locali, chiedevano un intervento per rendere meno macchinosa la realizzazione delle strade necessarie a garantire il mantenimento delle attività agro-silvo-pastorali".
RISCHIO SPOPOLAMENTO MONTAGNE - "In particolare - continua Terzi - più volte hanno segnalato che la difficoltà a raggiungere pascoli e alpeggi metteva a rischio l'economia delle montagne (vanificando per di più paralleli interventi regionali di incentivo all'agricoltura), con il conseguente abbandono delle attività tradizionali e il progressivo spopolamento delle comunità di montagna. Quest'ultimo ha impatti devastanti anche sull'ambiente: storicamente, le nostre sono montagne abitate, per mantenerne l'equilibrio ecosistemico è necessario provvedere alla pulizia dei boschi e al taglio dell'erba. Se queste attività mancano, aumenta la possibilità d'incendi e quindi il rischio che gli habitat protetti vengano distrutti".
NOVITÀ NORMATIVE - Per questo, il divieto di realizzare "nuove strade permanenti e l'asfaltatura delle strade agro-silvo-pastorali e delle piste forestali salvo che per ragioni di sicurezza e incolumità pubblica ovvero di stabilità dei versanti" è stato sostituito con il divieto di realizzare "nuove strade permanenti a eccezione delle strade agro-silvo-pastorali di cui sia documentata la necessità al fine di garantire il mantenimento delle attività agro-silvo-pastorali con particolare riferimento al recupero e alla gestione delle aree aperte a vegetazione erbacea, al mantenimento e recupero delle aree a prato pascolo, alla pastorizia". In ogni caso, le strade dovranno essere previste nei Piani comprensoriali di sviluppo e gestione degli alpeggi o nei piani della viabilità agro-silvo-pastorali e dovrà essere valutata l'incidenza che la loro realizzazione potrebbe avere rispetto agli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie presenti nei siti protetti. Resta vietata l'asfaltatura delle strade agro-silvo-pastorali e delle piste forestali salvo che per ragioni di sicurezza e incolumità pubblica ovvero di stabilità dei versanti.
VICINANZA A MONTAGNA - "Con questo provvedimento - conclude Terzi - vogliamo mostrare la nostra vicinanza a coloro che la montagna la vivono tutti i giorni e contribuiscono, con il loro lavoro, a mantenere integri gli habitat della fauna delle aree protette. Né ci fermeremo qui: la nostra intenzione è di coniugare sempre più sviluppo rurale e protezione della biodiversità".