UNA CICLOVIA BERGAMO-VALTELLINA-SVIZZERA

(Segue dalla prima pagina) Orobikeando, - prosegue Pedrazzi - rappresenta un progetto innovativo, che attraverso una rete di percorsi di mobilità dolce in bicicletta, che si snodano per ben 367 chilometri, collega l' aeroporto internazionale di Orio al Serio attraversando il territorio bergamasco, con quello valtellinese, per arrivare all’area transfrontaliera del Bernina, territorio con cui si stanno instaurando forti sinergie.

Un itinerario quindi, capace di regalare paesaggi suggestivi, ma anche di far scoprire le eccellenze enogastronomiche e le ricchezze culturali dei territori che attraversa, creando al tempo stesso opportunità di sviluppo e crescita per le aree rurali interessate. Un lavoro in sinergia tra aree rurali che possono in questo modo potenziare, valorizzare ed aumentare maggiormente anche la propria offerta turistica”.

“Attraverso l’analisi del piano regionale delle ciclovie - aggiunge Gianluca Macchi, direttore del GAL Valtellina,che si è recato personalmente a Expo Dubai per presentare l’intero progetto su invito del Ministero dell’Agricolutura, che ha pensato di farne uno studio pilota - ci siano accorti che mancava un percorso che corrispondeva esattamente con il nostro territorio. Da qui, dalla Valtellina, è nata appunto questa idea di collegare tra loro i territori della Bergamasca, Val Seriana e Valtellina ttraverso una ciclovia che valorizzasse al tempo stesso i comparti enogastronomici e turistici. 

Dallo studio di fattibilità, finanziato dall’ Assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia è emerso, inoltre, che la ricaduta per l’adozione del progetto Orobikeando per i territori interessati genererebbe un PIL di 20.000euro all’anno per chilometro e che il costo complessivo del progetto, tra interventi infrastrutturali, di realizzazione dei servizi, di promozione e comunicazione si aggira intono ai 12 milioni di euro. Nel progetto, infatti, abbiamo pensato di inserire l’installazione delle colonnine di ricarica per le bici elettriche, dei punti di ristoro Bicigrill, distributori automatici per i pezzi di ricambio e ristrutturazione di malghe per permettere anche ai turisti il pernottamento”.

“L’occasione delle Olimpiadi 2026, - conclude Pedrazzi - è quella di assicurare non solo la realizzazione delle opere necessarie al successo della manifestazione, ma soprattutto la sperimentazione di progetti per l’utilizzo di compensazioni, risorse aggiuntive e progetti rivolti a quei territori che non ospiteranno le gare, in una prospettiva di sviluppo dell'intero comparto montagna. Resto della convinzione che "la montagna sia una opportunità di vita", sta a noi saperla sfruttare. Il GAL Valtellina con il progetto Orobikeando ha lanciato la sua sfida”.

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