LOTTA ALLA DESERTIFICAZIONE, L'ACCESSO ALL'ACQUA DIVENTA UN DIRITTO UMANO

Il piano strategico decennale per fermare la piaga della desertificazione, che colpisce direttamente già 250 milioni di persone e ne mette a rischio 1,2 miliardi, conterrà un riferimento alla garanzia dell'accesso all'acqua, primo passo per dichiarare le risorse idriche un diritto umano fondamentale come proposto dall'Italia.

"L'acqua come bene comune, come diritto umano perchè abbia anche a livello internazionale uno status giuridico", ha spiegato il sottosegretario agli esteri Patrizia Sentinelli, che ha guidato la delegazione italiana ad alto livello, con alla testa anche il sottosegretario all'ambiente Bruno Dettori, all'assemblea plenaria della Ottava Conferenza internazionale dell'Onu sulla lotta alla desertificazione. "Finora l'acqua viene riconosciuta prevalentemente come bene economico e non come diritto per il genere umano", ha sottolineato Sentinelli, rilevando che la garanzia dell'accesso è un primo passo, mentre l'Italia sta lavorando per portare la questione "all'attenzione del Consiglio per i diritti umani (di Ginevra), che se ha dato mandato per una studio al riguardo non ha però ancora recepito l'acqua come un diritto umano".

La sottosegretaria ha poi insistito che desertificazione, cambio climatico e biodiversità sono temi che "debbono assolutamente trovare sinergie e convergenze sul piano operativo" pur nella possibile diversità degli strumenti da utilizzare. Anche perché, ha rilevato, un punto comune a tutte le convenzioni e i trattati su tali materie è la povertà, l'abbattimento della quale è obiettivo della strategia del Millennio; ciò che spiega l'interesse da parte della Cooperazione del ministero degli esteri per la conferenza di Madrid.

Dettori, presso il cui ministero dell'ambiente opera il Comitato nazionale per la lotta contro la siccità, ha presentato il progetto di una Banca mondiale dati all'interno del Centro internazionale per le tecnologie tradizionali, creato in collaborazione con la Regione Toscana. L'Italia ha infine dato il suo appoggio alla proposta avanzata già dall'ex presidente francese Jacques Chirac e rilanciata alla conferenza dal ministro spagnolo dell'ambiente, Cristina Narbona, per la creazione di un'Organizzazione mondiale dell'ambiente che abbia maggiori prerogative e capacità, anche sanzionatorie.

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