Sondrio. Lunedì 30 chiude il PL del Lungomallero

Dopo 129 anni e 14 giorni la strada che conduceva alla polveriera viene spezzata in due

E' fatta. Usiamo la stessa apertura dello scorso lunedì riferendoci allora al sottopasso di Via Ventina: lunedì prossimo 30 giugno, dopo 129 anni e 14 giorni di vita  lunedì prossimo 30 giugno passa a miglior vita il Passaggio a Livello ferroviario di Lungomallero Cadorna. Era infatti il 16 giugno del 1985 quando, con grande concorso di popolo e legittima soddisfazione dei maggiorenti (Sindaco l'ing. Foianini e Presidente del Consiglio Provinciale sen. Bonfadini), veniva inaugurata la stazione ferroviaria di Sondrio, associando nel genetliaco con il modesto sottopasso carrabile di Via Ventina il sopprimendo passaggio a livello del Lungomallero che allora era sulla strada alzaia rispetto al Mallero, sostanzialmente per il passaggio del bestiame oltre che di addetti all'agricoltura, in ideale contonuità da Gombaro sino alla confluenza in Adda

Il comunicato
Stamane la conferenza stampa dell'assessore ai LL.PP. Iannotti. Prima di qualche commento sull'incontro nella sala Giunta diamo spazio al comunicato ufficiale:
“Inizieranno lunedì 30 giugno e continueranno fino alla fine dell’anno i lavori di realizzazione del sottopasso ciclo-pedonale di Lungo Mallero Cadorna, voluti in concomitanza della chiusura del passaggio a livello.
“Con questo intervento mettiamo in sicurezza un attraversamento molto utilizzato e riqualifichiamo questa zona della città - spiega Michele Iannotti, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Sondrio -. Con la pedonalizzazione di quest’area, infatti, si creerà una sorta di terrazzo sul Mallero”.
I lavori prevedono sei fasi esecutive: la prima comprende la chiusura del passaggio a livello, con l’abbattimento del casello ferroviario, che avverrà il 15 luglio; nella seconda fase verrà realizzato il passaggio che dal parcheggio in via Aldo Moro consentirà alle macchine di transitare in via Vigoni, in vista della chiusura alle auto del tratto di via Tonale situato tra il passaggio a livello e l’incrocio del settimo ponte. La terza e la quarta fase riguarderanno i due scavi, a sud e a nord del sottopasso; in particolare lo scavo più grosso, quello in via Lungo Mallero Cadorna inizierà circa a fine agosto. La quinta è quella in cui verrà inserito il nuovo manufatto ferroviario e coinciderà con la chiusura della rete ferroviaria già in programma per i lavori del sottopasso di via Ventina, prevista dal 14 al 18 agosto. Infine verrà ultimato il sottopasso con le ultime finiture, la realizzazione delle scale e del parcheggio adiacente di circa 6/7 posti auto.
“Il sottopasso avrà una lunghezza di 23 metri, sarà alto 2.75 metri e largo 3 metri. Il costo dell'intervento è di 500 mila euro ed è finanziato dalla vendita del fabbricato ex Ipsia” conclude l'Assessore”.

Dissensi
Si tratta forse della più controversa opera pubblica da decenni a questa parte, con due raccolte di firme, l'una di 600 e oltre e l'altra di quasi un migliaio, con largo consenso in città non contro l'eliminazione del PL ma perchè esso non fosse limitato ai flussi ciclopedonali ma potesse mantenere il passaggio delle auto. E' storia recente e, se occorre, la riprenderemo.

Coerenza urbanistica
Da parte di chi scrive, coerentemente con un disegno urbanistico che parte da lontano, addirittura dalla storia cittadina, si è sempre sostenuto l'indispensabilità del ruolo di “gronda” del Lungomallero Cadorna. Parte da Gombaro, fiancheggia il Mallero sin quasi alla confluenza in Adda. E costituisce lo sbocco di Via Fracaiolo 1, Via Fracaiolo 2, Piazza Cavour, Piazza Garibaldi/Via Alessi, Largo Folla, Via Trento, Via Tremogge, Vie Mazzini/Adua, Via Vigoni, Via Moro, Via Scamozzi, Via Reghenzani 1, Via Reghenzani 2, Via Gramsci. Un tempo proseguiva fino in fondo dove c'era la polveriera. Il sottopasso ciclo-pedonale (per inciso doppione rispetto alla pista ciclabile sul Lungo Mallero Diaz e senza sbocco a nord) spezza in modo urbanisticamente incomprensibile la continuità della gronda, una continuità che ha salvato la città nella calamità del 1987. (E, urbanistica a parte, non solo la continuità. Toglie infatti per quasi 100 metri l'agibilità all'argine e quindi al corso d'acqua. Non ci pare prudente)

Flussi variati, problema serio
Oggi sono molte le auto che arrivano al passaggio a livello direttamente da monte oltre a qualcuna che arriva da Via Mazzini con svolta a sinistra o dal ponte sul Mallero con svolta a destra. Da Via Mazzini all'incrocio di Via Moro il percorso é inferiore ai 200 metri. Interrompendo i flussi con l'eliminazione del passaggio a livello sostituito da un sottopasso soltanto per i pochi pedoni che passano di lì, le molte auto provenienti da nord hanno due possibilità: a) o Via Mazzini, Via Parolo, Via Moro direzione Mallero b) o Via Adua, Viale Milano/Stadio, per infilare poi il minisottopasso di Via Ventina e imboccare il settimo ponte. Il percorso, circa uguale per entrambe le soluzioni, si aggira su poco meno di 600 metri. Ogni auto deve fare dunque 400 metri in più aggravando i nodi ed in particolare i due incroci di Via Parolo o il pericoloso minisottopasso. Pochi? Intanto si tratta sempre di percorsi in più, di emissioni in più. Poi, quello che conta, é il totale. Per un'auto 400 metri, poca roba. Per 10 auto 4 km. Per 100 auto 40 km. Per 1000 400 km, e così via. In un solo giorno. 150.000 km annui, circa, in più per ogni 1000 auto! Per avere un'idea per ogni 1000 auto giornaliere in transito oggi la sceltta del Comune porterebbe, oltre la congestione citata, ad un incremento delle percorrenze di circa 150.000 km annui. In realtà, salvo forse la domenica, i transiti non sono soltanto 1000 ma molti di più e quindi MOLTI DI PIÙ I KM AGGIUNTIVI INUTILMENTE PERCORSI CON SPRECO DI SOLDI E AUMENTO DELLE EMISSIONI NOCIVE.
La variazione dei flussi non è solo problema i viabilità. E' così rilevante che avrebbe bisogno di una variante del Piano di Governo del Territorio per una riorganizzazione dei flussi che viene ad avere rilevanza urbanistica. Qualcuno dovrebbe ben precisare al riguardo. Ad una precisa domanda in conferenza stampa se cioè non dovesse essere portata una modifica al piano della mobilità, e quindi al PGT, il Comandante della polizia Urbana non ha potuto far altro che rispondere positivamente.

Un peccato, perchè si cambia l'assetto della città in via definitiva senza una risposta al quesito di natura urbanistica che non c'è neppure nelle recenti direttive date dalla Giunta ai Servizi tecnici. Va aggiunto solo che fa specie che questi aspetti siano stati avvolti in città

da un impetuoso  vento di silenzio.

a.f.
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A margine vi è stato anche da parte di residenti nel Lungomallero, tratto da lunedì prossimo chiuso al traffico, una ulteriore critica, questa volta di natura tecnica. Il progetto, se realizzato così, dicono e carte alla mano, rende in parte difficoltoso l'accesso ai veicoli, salvo quelli tipo Panda. Altri addirittura, compresi furgoni e veicoli di lavoro, non potranno più raggiungere magazzini, box ed altro. Infine una vasta area edificabile verrebbe di fatto impedita senza passaggio dei mezzi di lavoro. L'assessore ha risposto di avere segnalato la cosa ai tecnici i quali hanno risposto che l'accessibilità, sia pur più difficile, è garantita. Stando così le cose è seguito l'annuncio da parte loro alla stampa dell'avvio, già avvenuto, di un'azione legale per la responsabilità patrimoniale.

a.f.
Territorio