La giornata mondiale della Terra
(Maria de falco Marotta) La Giornata mondiale della Terra 2022 si celebra il 22 aprile di ogni anno e ad oggi rappresenta la più importante manifestazione mondiale nata per sostenere le politiche ambientali e la salvaguardia dell’ecosistema planetario.
Fa riflettere notare come questa celebrazione fu istituita in seguito alle numerose proteste studentesche degli anni '60 del secolo scorso, le stesse proteste che proprio oggi con i Fridays For Future hanno ridato centralità al tema della salvaguardia del pianeta.
Il Papa ha spesso richiamato l’umanità al rispetto della Madre Terra per contribuire a fermare la distruzione della nostra casa comune e ripristinare gli spazi naturali: governi, aziende e cittadini dobbiamo agire come fratelli e sorelle che condividono la Terra, la casa comune che Dio ci ha affidato.
Sono 193 i Paesi che il 22 aprile celebrano la 52ma Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite, volta a sensibilizzare alla salvaguardia del pianeta. A promuoverla la ong internazionale Earth Day Network di Washington. Earth Day Italia, la sede italiana, coinvolge persone, associazioni e realtà di ogni tipo perché nasca una nuova coscienza ambientale e vengano avviate azioni concrete per la tutela della Terra. Da tre anni, il 22 aprile, organizza la maratona multimediale #OnePeopleOnePlanet che impegna scuole e giovani, offre testimonianze e propone una staffetta di voci da tutto il mondo. L’evento, pensato per dare un forte messaggio di speranza, coinvolge Vatican Media del Dicastero per la Comunicazione, Rai, Ansa, Radio Italia e numerosi altri partner.
Papa Francesco si è espresso più volte per l’Earth Day. Nel 2015, al termine dell’udienza generale del 22 aprile, ha esortato “tutti a vedere il mondo con gli occhi di Dio Creatore” aggiungendo che “la terra è l’ambiente da custodire e il giardino da coltivare”. E ha inoltre ammonito: “La relazione degli uomini con la natura non sia guidata dall’avidità, dal manipolare e dallo sfruttare, ma conservi l’armonia divina tra le creature e il creato nella logica del rispetto e della cura, per metterla a servizio dei fratelli, anche delle generazioni future”.
Un movimento popolare “dal basso” per salvare il pianeta
Il 22 aprile del 2020, in piena pandemia, dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, il Papa ha dedicato l’intera catechesi dell’udienza generale alla 50.ma Giornata Mondiale della Terra ed ha evidenziato che è necessario crescere nella coscienza della cura della casa comune, che è stata inquinata e depredata. Francesco ha inoltre rilevato che soltanto insieme e facendosi carico dei più deboli, “possiamo vincere le sfide globali”, ha poi rimarcato che serve “una conversione ecologica” e “un piano condiviso” per scongiurare il deterioramento della Terra, avendo cura di ogni creatura e nutrendo amore e compassione per gli altri. La terra non è un “deposito di risorse”, ha aggiunto il Papa, ma “per noi credenti il mondo naturale è il ‘Vangelo della Creazione’” precisando che siamo “un’unica famiglia umana interdipendente, fatti di materia terrestre, con il soffio vitale che viene da Dio, e quindi a immagine di Dio”, ma che a causa dell’egoismo, siamo venuti meno a questa responsabilità di “custodi” della terra, mettendo in pericolo la nostra stessa vita. “Non c’è futuro per noi se distruggiamo l’ambiente che ci sostiene”, ha proseguito Francesco incoraggiando all’impegno, “a organizzare interventi concertati anche a livello nazionale e locale” e a “dare vita anche a un movimento popolare ‘dal basso”.
Ma, sinceramente credo, anche per dare forza alle parole di Francesco sia giovani che adulti sentano vivamente la necessità di pulire e non sporcare dove camminiamo, magari raccogliendo da terra quel piccolo cerino, di un distratto che non aveva visto che più in là c’erano i raccoglitori.