Parco dello Stelvio: il Senato 'recupera' la Lombardia
Si all'Intesa con Stato e TN - BZ e piena autonomia gestionale. Dopo un lavoro che ci ha visti impegnati per oltre sei mesi nei rapporti con lo Stato e con le Province Autonome di Bolzano e Trento, oggi la Commissione Ambiente del Senato ha approvato un emendamento sul Parco dello Stelvio, presentato dalla SVP e dalla Lega Nord, che autorizza la partecipazione di Regione Lombardia all'intesa originariamente prevista esclusivamente tra lo Stato e le province Autonome di Trento e Bolzano. La norma approvata dispone altresì il trasferimento delle funzioni statali di gestione del Parco dello Stelvio relative alla parte lombarda alla nostra Regione , al pari di quanto era già avvenuto con la Legge n.147 del 23 dicembre 2013 per le Province Autonome.
E' un risultato importante che innanzitutto attribuisce a Regione Lombardia la stessa dignità istituzionale originariamente garantita dalla normativa solo alle Province Autonome e contestualmente permette alla Regione di poter disciplinare autonomamente la gestione del Parco dello Stelvio con una propria legge.
Considerato che la scelta di trasformare il Parco dello Stelvio in una sorta di "parco unitario ma confederato" con larga autonomia gestionale ai singoli territori non è stata originata da Regione Lombardia, appariva però alquanto inaccettabile ed inapplicabile il principio secondo cui tali modalità non potessero valere per il territorio lombardo del Parco. Con l'emendamento approvato Regione Lombardia parteciperà all'intesa con lo Stato, disciplinando con essa le modalità che potranno comunque garantire una visione unitaria del Parco e le criticità/opportunità del territorio lombardo. Il Consiglio Regionale sarà poi chiamato ad approvare una legge per la nuova gestione del Parco che siamo sicuri saprà fare tesoro delle tante esperienze positive per evitare gli errori del passato.
Il Parco dello Stelvio, con una nuova modalità gestionale, può finalmente diventare un veicolo di sviluppo e tutela territoriale, di equilibrio tra le esigenze ambientali e le necessità delle popolazioni.
I finanziamenti originariamente erogati dallo Stato per la parte lombarda continueranno ed essere garantiti dalla Provincia di Bolzano e, grazie all'intesa in corso di definizione per la nuova gestione dei fondi ex ODI (fondi comuni confinanti con TN e BZ) altre importanti risorse potranno essere utilizzate per progetti strategici sul Parco.
Siamo di fronte ad una sfida, ad un'opportunità che vogliamo cogliere, che responsabilizza la nostra Regione nella gestione di uno dei più importanti parchi nazionali.
Ci auguriamo a questo punto la definitiva approvazione del Decreto Legge per poter finalmente far uscire il Parco dello Stelvio dalla paralisi gestionale che lo ha visto coinvolto in questi ultimi anni.
Milano, 23.07.14
L'emendamento approvato:
Sostituire il comma 8 con il seguente:
«8. In armonia con le finalità e i principi dell’ordinamento giuridico nazionale in materia di aree protette, nonché con la disciplina comunitaria relativa alla Rete Natura 2000, le funzioni statali concernenti la parte lombarda del Parco nazionale dello Stelvio sono attribuite alla Regione Lombardia che, conseguentemente, partecipa all’intesa relativa al predetto Parco, di cui all’articolo 1, comma 515, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. Per l’attribuzione delle funzioni statali concernenti la parte del Parco nazionale dello Stelvio situata nella Regione Trentino-Alto Adige/Sudtirol alle province autonome di Trento e di Bolzano si provvede con norma di attuazione dello Statuto medesimo ai sensi dell’articolo 107 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670. Fino alla sottoscrizione della predetta intesa e comunque non oltre centottanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le funzioni demandate agli organi centrali del Consorzio, ad eccezione di quelle dei revisori dei conti, sono svolte dal Presidente e dal Direttore del Parco in carica; i mandati relativi sono prorogati fino alla predetta data. In caso di mancato raggiungimento dell’intesa di cui all’articolo 1, comma 515, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Presidente del Consiglio dei ministri, entro i successivi trenta giorni, nomina un Comitato paritetico composto da un rappresentante del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, da un rappresentante di ciascuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano e da un rappresentante della Regione Lombardia. Ove non si riesca a costituire il Comitato paritetico, ovvero non si pervenga ancora alla definizione dell’intesa entro i trenta giorni successivi alla costituzione del Comitato, si provvede con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, integrato con la partecipazione dei Presidenti delle Province autonome di Trento e di Bolzano e del Presidente della Regione Lombardia».