ACQUA= VITA. DAL 1992 IL 22 MARZO E' LA GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA 12.3.20.15

ONU: diritto all'acqua è diritto umano universale e fondamentale

Dimenticarsi dell'acqua è come dimenticarsi della vita. E' bello bere, quando si è assetati o dopo una corsa sulla sabbia. C'è il mare, ma non sazia la sete. Neanche quella di tanti popoli dei Paesi più disgraziati nel mondo, come gli africani e anche dell'Orissa (il Paese indiano venuto alla ribalta ultimamente per il rapimento dei due avventurosi italiani) "vessato" dai maoisti (ma esistono ancora???). Nella Bibbia, libro della Genesi, il Signore creò subito l'acqua, segno di vita e di prosperità, ma anche di tremendo castigo (il diluvio universale). Noi occidentali ne abbiamo avuto sempre in abbondanza e proprio non capiamo cosa voglia dire starne senza, tanto che la sprechiamo quando ci facciamo l'idromassaggio,o nel lavare i denti, sciacquare una verdura. E' una cosa tremenda, però piano piano stiamo educando i figli a "razionarla", a non farla scorrere dai rubinetti come qualcosa che non vale.

Ormai è una lunga tradizione "festeggiare" questo liquido prezioso il 22 marzo di ogni anno, detta Giornata Mondiale dell'Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, un momento importante che permette di riflettere sul delicato tema dell'accessibilità alle risorse idriche nel mondo, della sostenibilità e della tutela ambientale. In giro per l'Italia vi sono moltissime manifestazioni per spingere i cittadini a preservare e "curare" questo prezioso elemento. Voglio citare quello di Acqualatina, la società che gestisce il servizio idrico nella provincia pontina, per l'occasione allestirà, nei propri sportelli territoriali alcuni stand dove gli utenti potranno ritirare il calendario 2012 della società. Si intitola "Emozioni d'acqua" e sarà dedicato a celebri estratti dei discorsi dell'Onu, di Greenpeace e del Wwf, con splendide foto d'autore sull'acqua e sul tema del rispetto ambientale.

"Un giorno di riflessione per un anno di impegno" è lo slogan che Acqualatina ha scelto per questa giornata; uno slogan che intende sensibilizzare gli utenti e i cittadini a un costante impegno per la tutela delle risorse idriche. "Il risparmio e la salvaguardia delle risorse idriche sono temi che riteniamo fondamentali - spiega il presidente di Acqualatina spa, Giuseppe Addessi - Ogni anno la società investe nell'ottica di salvaguardare le risorse del territorio e sensibilizzare la collettività ad un approccio che ponga attenzione a questi temi. La riduzione dei costi necessari alla distribuzione e il trattamento delle acque, infatti, sono impegni costanti che portiamo avanti con solerzia ed abnegazione. Questo impegno, sinora, ha portato a importanti risultati: oltre 27 milioni di metri cubi in meno di acqua emunta dal 2005 al 2011. Acqualatina, dunque, ribadisce e conferma il proprio, costante impegno nella salvaguardia di un bene prezioso qual è l'acqua".

Il diritto all'acqua risulta quale estensione del diritto alla vita affermato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Esso riflette l'imprescindibilità di questa risorsa relativamente alla vita umana.

« "È ormai tempo di considerare l'accesso all'acqua potabile e ai servizi sanitari nel novero dei diritti umani, definito come il diritto uguale per tutti, senza discriminazioni, all'accesso ad una sufficiente quantità di acqua potabile per uso personale e domestico - per bere, lavarsi, lavare i vestiti, cucinare e pulire se stessi e la casa - allo scopo di migliorare la qualità della vita e la salute.

Gli Stati nazionali dovrebbero dare priorità all'uso personale e domestico dell'acqua al di sopra di ogni altro uso e dovrebbero fare i passi necessari per assicurare che questo quantità sufficiente di acqua sia di buona qualità, accessibile economicamente a tutti e che ciascuno la possa raccogliere ad una distanza ragionevole dalla propria casa. »

La Risoluzione ONU del 28 luglio 2010 dichiara per la prima volta nella storia il diritto all'acqua un diritto umano universale e fondamentale.

La Risoluzione sottolinea ripetutamente che l'acqua potabile e per uso igienico, oltre ad essere un diritto di ogni uomo, più degli altri diritti umani, concerne la dignità della persona, è essenziale al pieno godimento della vita, è fondamentale per tutti gli altri diritti umani.

La Risoluzione non è vincolante, ovvero afferma un principio che ancora raccomanda (non obbliga) gli Stati ad attuare iniziative per garantire a tutti un'acqua potabile di qualità, accessibile, a prezzi economici. È stata approvata dall'Assemblea Generale con 122 voti favorevoli, 41 astensioni e nessun contrario. Altri documenti dell'ONU avevano affermato il diritto all'acqua come diritto di alcune categorie di persone (minorenni, disabili), mai come diritto universale.

Quando- ahimé- manca l'acqua.

A causa della crescita delle attività umane dovuta ad un modello di sviluppo non sostenibile, la disponibilità di acqua potabile per persona sta diminuendo. All'inizio del terzo millennio si calcolava che oltre un miliardo di persone non avesse accesso all'acqua potabile e che il 40% della popolazione mondiale non potesse permettersi il lusso dell'acqua dolce per una minima igiene.

La conseguenza è che oltre 2 milioni e duecentomila persone, in maggioranza bambini, sono morte nel 2000 per malattie legate alla scarsità di acqua pulita. Nel 2004 l'organizzazione umanitaria britannica "WaterAid" calcolò la morte di un bambino ogni 15 secondi per via di malattie facilmente prevenibili, contratte a causa della scarsità di acqua pulita. Nel 2006 si sono calcolate trentamila persone morte ogni giorno nel mondo per cause riconducibili alla mancanza d'acqua pulita. Inoltre il World Water Development Report dell'UNESCO nel 2003 indica chiaramente che nei prossimi vent'anni la quantità d'acqua disponibile per ogni persona diminuirà del 30%. Per questo l'acqua è una risorsa strategica per molti Paesi. Ismail Serageldin, vicepresidente della Banca mondiale, nel 1995 affermò: "Se le guerre del Ventesimo secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del Ventunesimo avranno come oggetto del contendere l'acqua".

Il diritto all'acqua.

La gestione pubblica del servizio idrico ha spesso incontrato difficoltà pratiche per una cronica tendenza a non fare necessari investimenti e a non eseguire le necessarie manutenzioni (ad esempio la ricerca delle perdite degli acquedotti e la loro riparazione); molti Paesi hanno quindi affidato la gestione del servizio a grandi società private (come le francesi Vivendi Environment, Suez Lyonnaise des Eaux e Saur o la tedesca Rwe/Thames water). IL finanziamento degli investimenti decisi contrattualmente fra governo e gestore è ottenuto in genere tramite considerevoli aumenti delle tariffe di vendita dell'acqua, che gli utenti hanno ritenuto sproporzionati e insostenibili, determinando una forte conflittualità fra la società civile e le compagnie private e spesso una vera e propria rivolta contro la privatizzazione delle risorse idriche e per rivendicare il diritto all'acqua come uno dei fondamentali diritti umani.

La trasformazione dell'acqua in merce è la strategia strenuamente perseguita da organismi sovranazionali come il WTO (World Trade Organization), la Banca mondiale e il Fondo Monetario Internazionale che da tempo legano la concessione dei prestiti alla deregulation e alla privatizzazione dei servizi, tra cui anche la fornitura dell'acqua. Durante il round di negoziati del WTO a Doha nel 2001 si parlò esplicitamente di eliminazione delle "barriere tariffarie e non tariffarie sui beni e servizi ambientali", comprendendo tra di essi l'acqua. Un esplicito riferimento alle risorse idriche come bene commerciabile è contenuto anche nel NAFTA (North American Free Trade Agreement). Nel 1998 il "Comitato internazionale per il contratto mondiale sull'acqua" si è riunito a Lisbona e ha proclamato il Manifesto dell'acqua che si conclude con l'affermazione: "L'acqua è patrimonio dell'umanità." Il Parlamento Europeo già nel 2002 aveva recepito queste sollecitazioni, ribadendole nel 2003. Il 15 marzo 2006 è stata approvata una risoluzione in vista del quarto "Forum mondiale dell'acqua", organizzato ogni tre anni dal Consiglio Mondiale sull'Acqua, affermando che "l'acqua è un bene comune dell'umanità e come tale l'accesso all'acqua costituisce un diritto fondamentale della persona umana". I primi tre "Forum mondiali dell'acqua" si sono tenuti a Marrakech (1997), all'Aia (2000) e a Kyoto (2003). Il quarto si è tenuto a Città del Messico dal 16 al 22 marzo del 2006, con la partecipazione di 146 Paesi e si è concluso con la "Dichiarazione degli enti locali sull'acqua". Il Forum tuttavia non ha affermato il riconoscimento dell'accesso all'acqua come un diritto fondamentale di ciascun essere umano, stabilendo il livello minimo di 20 litri di acqua al giorno come diritto non commerciabile. Dal 18 al 20 marzo 2007 si è tenuta a Bruxelles, nella sede del Parlamento Europeo, l'Assemblea mondiale dei cittadini e degli eletti per l'acqua con 650 partecipanti tra parlamentari, sindaci, amministratori locali, rappresentanti delle imprese pubbliche dell'acqua, responsabili dei sindacati della funzione pubblica e cittadini impegnati nei movimenti in difesa dell'acqua provenienti da tutto il mondo. Nella sessione conclusiva è stata approvata una lettera da inviare a tutti i capi di stato e di governo del mondo, a tutti i presidenti dei parlamenti nazionali e sovranazionali e ai membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con impegni e richieste concrete. La sesta sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, riunita a settembre 2007, ha discusso un nuovo studio dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani sull'obbligo di considerare nel novero dei diritti umani l'accesso all'acqua potabile e l'uso di servizi igienici. In Italia, negli studi giuridici, si è affermata da alcuni anni una dottrina civilistica, che ha teorizzato il carattere extramercatorio del bene giuridico acqua, che dunque pur rimanendo oggetto di contratti commerciali non è sottoposto alle stesse regole di mercato degli altri beni di consumo (Alberto Maria Gambino, professore ordinario di Diritto privato nell'Università Europea di Roma). Più di recente, è stata proposta la qualificazione dell'acqua come bene comune di rilevanza costituzionale, destinato dall'ordinamento alla realizzazione prioritaria di interessi esistenziali della persona umana. In questa prospettiva, lo studio della conformazione dei modi del godimento mette in evidenza la tendenza alla massimizzazione dell'accessibilità del bene e la determinazione normativa della sua destinazione funzionale (Gabriele Carapezza, professore associato di Diritto privato nell'Università di Salerno: Cfr. Wikipedia).

L'acqua, per sempre

La cosa più bella del nostro amore e' che esso

non ha razionalità ne' logica

La cosa più bella del nostro amore e' che esso cammina sull'acqua e non affonda (CFr. Nazik al-Malaika, poetessa contemporanea che ha inaugurato nella poesia araba d'Oriente - Iraq - la strofa libera).

Maria de Falco Marotta

Maria de Falco Marotta
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