GREENPEACE: 1) CIAMPI A GREENPEACE: “LA TUTELA DELL’AMBIENTE ALLA BASE DI UN NUOVO UMANESIMO” 2) ALLA CORTE COSTITUZIONALE: LE REGIONI HANNO GIA’ DETTO NO AGLI OGM 3) GREENPEACE CONDANNA I TENTATIVI DELLA COMMISSIONE EUROPEA DI IMPORRE GLI OGM 4)
CIAMPI
Alla vigilia dell’ottava riunione delle parti della Convenzione sulla Biodiversità, che si svolge a Curitiba, in Brasile, il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha inviato un messaggio a Greenpeace in cui si legge tra l’altro che “la tutela dell’ambiente, la salvaguardia della vitalità e della funzionalità dell’ecosistema sono fondamenti essenziali per costruire un nuovo umanesimo alla base di un progetto di pace, di stabilità e di prosperità condivisa”.
A Curitiba parteciperanno ragazzi di tutto il mondo, tra i quali due italiani, che hanno partecipato al progetto di Greenpeace “Kids for forests”. I ragazzi chiederanno ai rappresentanti dei 188 governi che si incontreranno per questo Summit di fermare la perdità di biodiversità sulla Terra.
Ancora Ciampi, inviando un augurio ai giovani in partenza, ricorda nel suo messaggio che “la Convenzione internazionale sulla biodiversità è l’occasione per rinnovare nella coscienza dei giovani e dei cittadini la riflessione sulle tematiche legate alla gestione consapevole e sostenibile delle risorse del pianeta”.
Greenpeace, che ieri ha steso uno striscione sulla statua del Cristo Redentore che domina Rio de Janeiro con scritto 'Il futuro del pianeta è nelle vostre mani', segue con una propria delegazione i lavori della Convenzione ed è impegnata attivamente nella protezione delle foreste, dall’Amazzonia alle Foreste del Paradiso in Nuova Guinea.
Proteggere le foreste primarie dallo sfruttamento su vasta scala ed investire 25 miliardi di dollari per la protezione delle foreste mondiali come già indicato nell’ambito della Convenzione sulla
biodiversità: sono queste le richieste che Greenpeace presenta ai governi riuniti a Curitiba.
CORTE COSTITUZIONALE
Greenpeace interviene in seguito al pronunciamento della Corte costituzionale che ha bocciato la legge sulla “coesistenza” di colture Ogm.
“La cosiddetta “coesistenza” semplicemente non si può realizzare. Serve subito una legge europea contro la contaminazione da Ogm che tuteli i consumatori e l’ambiente” afferma Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. “La maggioranza delle regioni italiane e oltre 170 a livello europeo si sono già chiaramente espresse contro l'utilizzo di Ogm e per la salvaguardia di salute e territorio. I consumatori e gli agricoltori non vogliono gli Ogm, questa è la realtà .
Non è pensabile limitare l’intero dibattito sugli Ogm all’agricoltura o alla competenza di Regioni o Stato: sono in ballo salute e ambiente, che non conoscono confini”.
Per Greenpeace i cittadini europei e l'ambiente non sono tutelati. L’
Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare), infatti, non sta ottemperando ai propri compiti, trascurando di compiere valutazioni attente sui nuovi Ogm e le conseguenze per la salute e l’ambiente. "Non lo dicono gli oscurantisti, ma i rapporti scientifici sul mais Mon863 della Monsanto, che parlano di topi con anomalie ai reni e al sangue se nutriti con questo mais. L’unico mais inserito nel Registro europeo delle sementi, il Mon810 continua a mostrare impatti negativi sull’ambiente, tanto che esistono già bandi nazionali in diversi paesi per salvaguardare agricoltura e sicurezza” conclude Ferrario.
CONDANNA
Greenpeace condanna le minacce di azioni legali della Commissione europea contro Stati e Regioni che, come prevede la legge, cercano di impedire la contaminazione da Ogm dell’agricoltura e dell’ambiente. In una comunicazione ufficiale che dovrebbe essere pubblicata oggi, la Commissione attacca alcuni Stati membri che avrebbero – a suo dire – adottato una legislazione “eccessivamente restrittiva” per chi coltiva Ogm. La Commissione afferma che prenderà "i passi necessari per far rispettare la legislazione comunitaria”.
Negli ultimi due anni, la Commissione ha ripetutamente autorizzato nuovi Ogm contro la volontà della maggioranza degli Stati membri, grazie all’inappropriato processo decisionale dell’Ue. Allo stesso tempo, si è rifiutata di ascoltare le oltre 170 Regioni europee che si sono già dichiarate Ogm-free. A fine 2005 erano venti le leggi nazionali e regionali contro gli Ogm notificate a Bruxelles e la Commissione alla metà di queste ha presentato obiezione sui seguenti punti:
- la proposta di proibire o limitare le colture Ogm in aree protette o di elevato valore ambientale
- l’obbligo per i coltivatori di Ogm di assicurare le colture per compensare gli agricoltori convenzionali e bio di eventuali perdite dovute a contaminazione genetica
- bandi alla coltivazione di Ogm per i timori di contaminazione e danni alla salute e all’ambiente
“La Commissione non solo approva ogni Ogm che l’industria biotech propone, ma tenta di imporre queste coltivazioni agli Stati e alle regioni che cercano di difendere i diritti di agricoltori e consumatori che non vogliono gli Ogm” sostiene Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace. “E’ una procedura assolutamente non democratica che allontana la Commissione dai cittadini. Durante il Consiglio Ue svoltosi ieri a Bruxelles, la maggioranza degli Stati membri ha nuovamente e duramente criticato sia l’attuale procedura autorizzativa che l’operato dell’Efsa sulla valutazione dei rischi degli Ogm”.
Dal 4 al 6 Aprile si terrà in Vienna, organizzata dalla Commissione europea, una conferenza sulla coesistenza tra coltivazioni convenzionali e Ogm. Gli agricoltori delle Regioni Ogm-free e le Ong come Greenpeace parteciperanno alla “Marcia delle regioni Ogm-free”di fronte alla sede dell’incontro.
La Comunicazione della Commissione:
http://eu.greenpeace.org/downloads/gmo/CoexCommunication0603.pdf
Il sito delle Regioni Ogm free: http://www.gmofree-europe.org
Nota: la base legale delle leggi nazionali e regionali è l’articolo 26 della Direttiva Europea sugli Ogm, 2001/18, secondo la quale gli Stati membri possono prendere misure per evitare la presenza indesiderata di Ogm nei loro prodotti.
SPETTACOLARE
Attivisti di Greenpeace hanno appeso un enorme striscione alle mani della famosa statua di Cristo Redentore, a Rio de Janeiro, con scritto “Il futuro del pianeta è nelle vostre mani”.
Il messaggio è rivolto ai rappresentanti dei 188 governi che si incontreranno a Curitiba, in Brasile, a partire da lunedì prossimo, per l’ottava riunione delle parti della Convenzione sulla Biodiversità.
Nel frattempo, i rappresentanti degli Stati che hanno firmato il Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza stanno cercando un accordo sull’identificazione e la tracciabilità degli Ogm nei trasporti internazionali. Questi standard, fondamentali per proteggere la salute e la biodiversità, erano stati bloccati in precedenza da Brasile e Nuova Zelanda. Ironicamente, proprio vicino a Curitiba, nel parco nazionale di Iguazù, è stato scoperto un campo sperimentale della Syngenta di soia Ogm, illegale, che ieri oltre un migliaio di contadini di “Via Campesina” della zona, hanno occupato per protesta.
Nel 2006 ricorre il quattordicesimo anniversario della Convenzione sulla Biodiversità e la posta in gioco è la salvaguardia delle specie vegetali e animali che si estinguono ad un ritmo senza precedenti. “Il tasso attuale di estinzione è di mille volte superiore rispetto a prima della comparsa dell’uomo sulla Terra e si prevede che sarà diecimila volte superiore per il 2050” ricorda Sergio Baffoni, responsabile campagna foreste di Greenpeace. “Mentre i governi discutono, i nostri attivisti cercando di impedire la distruzione dell’Amazzonia e delle Foreste del Paradiso in Nuova Guinea, assalite dal taglio illegale e dalle coltivazioni di soia. Serve una rete globale di aree protette per salvare gli ultimi scrigni di biodiversità”
Gabriele Salari