PIANO TERRITORIALE D'AREA VALTELLINA: VIA LIBERA

La Commissione territorio del Consiglio Regionale, presieduta da Rienzo Azzi (PdL) ha recentemente dato via libera al Piano Territoriale regionale d'area Media e Alta Valtellina, che era stato approvato dalla Giunta lo scorso luglio, dopo una lunga elaborazione, anche alla luce anche delle problematiche emerse sul territorio a seguito dei Mondiali di sci del 2005.

Il Piano, approvato dalla Commissione con la sola astensione dell'IdV, è uno strumento che si pone come elemento chiave del governance regionale del territorio, per la valorizzazione delle specificità e delle identità della Regione. Il testo, relatore Ugo Parolo (LN), comprende le controdeduzioni alle osservazioni che erano state presentate dall'Unione dei Comuni dell'Alta Valle Camonica, da alcuni comuni dell'area (Aprica, Bormio, Livigno, Valdisotto e Tirano), dall'Associazione Skipass Alta Valtellina, dalla Comunità Montana Alta Valtellina, dall'A2A Spa, dalla Confindustria di Sondrio, dal Consorzio Tourisport S. Caterina Valfurva e da alcuni privati.

Nella elaborazione finale sono state integrate le richieste avanzate dal territorio e riguardanti, tra l'altro, particolari criticità legate alla riqualificazione dei domini sciabili, ai cosiddetti " paesaggi del silenzio" (le valli a bassa antropizzazione), alle infrastrutture, alle funzioni della "Cabina di Regia" composta dalle diverse istituzioni interessate e ad alcuni errori cartografici.

Fra i punti strategici del piano: la qualità della vita e dell'ambiente; l'idea di valle aperta nel cuore delle Alpi;il valore delle identità da sottolineare. Questi punti sono declinati, a loro volta, in obiettivi specifici, che definiscono le azioni sostenibili per la realizzazione dei contenuti del Piano. Fra essi, la valorizzazione del paesaggio, la prevenzione del rischio idrogeologico e lo sviluppo del sistema e dell'accessibilità ferroviaria. Respinti dal relatore alcuni emendamenti proposti dal Pd, che tendevano a vietare nuove edificazioni nell'ambito della Media Valle e a ridurne la possibilità nell'Alta Valle.

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