IL MINISTRO VUOL RIDURRE LA VELOCITA’ IN AUTOSTRADA DA 130 A 120 km/h. SONO BEN ALTRI I PROVVEDIMENTI DA PRENDERE, ANCHE PER STRADE CONE QUELLE DI VALTELLINA
Occorre differenziare secondo le situazioni
Umberto Eco insegnando a scrivere bene in italiano così esorta nel suo 21° punto: “21. Se non trovi l’espressione italiana adatta non ricorrere mai all’espressione dialettale: “peso e! tacòn del buso”.
Non diamo retta a Eco in quanto se il rimedio è il ridurre la velocità in autostrada da 130 a 120 km/h la pezza è veramente peggio del buco.
Se guardiamo indietro vediamo che ci sono due provvedimenti che hanno drasticamente ridotto morti e feriti in incidenti stradali. Il più importante è certamente quello della patente a punti, riconosciuto dall’attuale Ministro Bianchi al suo predecessore Lunardi, ma un contributo positivo l’ha dato anche l’obbligo del casco per moto e motorini.
Ridurre di 10 km orari la velocità indiscriminatamente è, per usare il termine appropriato, una fesseria. Un conto infatti è se si sta andando in una sede stradale, esempio Modena, a tre corsie praticamente con rettiliei continui e visibilità totale, salvo nebbia, e un altro è se si v, esempio, sulla Reggio Calabria-Salerno di sede angusta, tracciato sinuoso, curve pronunciate (a prescindere poi dai cantieri; ne abbiamo contati 24 nei primi circa 200 km, con molti di essi tali da portare i due flussi su una stessa carreggiata in qualche caso anche per un paio di km!).
Il vero da farsi
I provvedimenti, in attesa di un graduale adeguamento della rete stradale al parco veicoli ormai ben oltre i 30 milioni, sono almeno tre:
a) definire la velocità massima per autostrade e tratte di esse tenendo conto che nel caso citato di Modena, e altri similari, ridurre la velocità significa un accumulo di veicoli nelle tre corsie con tutti i rischi del caso, laddove in simili situazioni non sarebbero fuori luogo i 140 e forse i 150 km/h
b) definire una velocità minima obbligatoria nelle autostrade. Chi non se la sente e vuole andare più piano vada su altre strade.
c) sulle strade ordinarie revisione dei limiti di velocità visto e considerato che ce ne sono di decisamente anacronistici. Le superstrade a quattro corsie dovrebbero essere parificate alle autostrade. Su strade statali e provinciali andrebbe rivisto totalmente il complesso dei limiti. Sono molti i tratti con un massimo di 50 km/h stabiliti per altri motivi o senza motivo laddove potrebbero esserci benissimo i 70 e più km/h. Obbligo per i veicoli lenti di qualsiasi tipologia appena raggiunto uno spazio sulla destra di lasciare defluire la coda formatasi dietro (in Valtellina si pensi alla Grosio-Bormio…). Revisione dei passi carrai con divieto di mutamento di utilizzo, ad esempio un passo per un’abitazione monofamiliare, e quindi con immissioni modeste di veicoli, non dovrebbe essere utilizzato per un nuovo insediamento, civile o produttivo, tale da moltiplicare le immissioni.
Amarilli