UN AEREO, E CHE AEREO! É 'ATTERRATO' IN CIMA ALLA MONTAGNA DI LIVIGNO. ALTRO CHE LA VALCAMONICA! BASTA ANDARE A VEDERLO DA VICINO...
L'aereo della e nella Valcamonica
In tanti, scendendo la Valcamonica, siamo andati in aereo a Breno. Non volando, sia chiaro, ma una volta parcheggiata l'auto e salita la scaletta con l'accesso a quasi 9 metri di altezza, come al terzo piano di una casa, si entrava al bar. Non era una ricostruzione ma un vero aeroplano, per l'esattezza un Caravelle. Abituato a volare a 800 km/h era, per allora, imponente con i suoi 32 metri di lunghezza e circa altrettanti di apertura alare. Per stare in aria aveva bisogno oltre che di motori potenti di tanta superficie alare, circa 150 metri quadrati. Era arrivato lì per strada, con le ali smontate e poi rimontate, dopo aver percorso milioni di km lassù, evitando, come tanti suoi confratelli, una micidiale demolizione. Era diventata un'abitudine, scendendo per la valle, fermarsi e bere un caffé fin quando, dopo molti anni di onorato servizio a terra dopo quello nel cielo, ci siamo accorti che era sparito. Chissà, si era forse stufato e quatto quatto si era alzato per fare l'ultimo volo?
L'aereo di e in Livigno
Scomodiamo Carlo ottavo, quello che minacciò i fiorentini "...suoneremo le nostre trombe" e l'antagonista Pier Capponi "...e noi faremo suonare le nostre campane". Se Breno aveva sfoderato un Caravelle, ma a fondovalle, noi saliremo in alto e lì piazzeremo il miglior gioiello aeronautico italiano - dalla guerra ad oggi ed elicotteri a parte -, il G 91. Parola di livignaschi.
Il papà
G 91: la lettera "G", sigla di tutti gli aerei costruiti dalla Fiat era l'iniziale del progettista,il grandissimo ing. Giuseppe Gabrielli, classe 1903. Di aerei ne ha progettati 142 (uno stralcio da Wikipedia ne dà alcuni: 2 5 8 12 18 46 49 50 55 56 59 80 82 91 212 222). E' scomparso nel 1987 ma fino all'ultimo ha lavorato, e insegnato al Politecnico di Torino. Era un personaggio di classe che avevamo incontrato all'Associazione Italiana Razzi che riuniva, primi anni '60, circa 120 espertissimi delle diverse discipline connnesse alla nascente astronautica, fra i quali, per uno strano caso, anche due studenti di cui ricordiamo un solo nome, quello di chi sta scrivendo queste note.
Torniamo all'aereo che essendo progettato anche per decolli e atterraggi su piste corte e anche improvvisate potrebbe quasi involarsi dalla zona di Via Compart.
Il curriculum
E' uno dei 756 aerei di questo tipo costruiti dalla Fiat non solo per l'Aeronautica italiana ma anche per altri Paesi avendo vinto un concorso della NATO. Ha solcato i cieli d'Europa dal 1956 al 1992 e dal 1963 al 1982 ne ha fatte di tutti i colori, soprattutto con fumi bianco-rosso-verdi, facendo andare in visibilio la gente che accorreva numerosissima a vederli. Erano gli aerei della pattuglia acrobatica. Viaggiava sino a 1.075 km/h con 8,56 metri di apertura alare e una superficie di oltre 16 mq, 10 di lunghezza, 4 di altezza.
Soddisfatti (a ragione)
Orgogliosamente quelli del Mottolino (x) hanno presentato l'iniziativa: lo hanno comprato, 'é poi partito da Roma percorrendo tutta l'Italia su un camion per trasporti eccezzionali fino ai 2208 metri del Passo d'Eira e da li è stato trainato con un gatto delle nevi fino ai 2400 metri dello snowpark di Mottolino. Arrivato lassù lo hanno posizionato sotto il secondo salto della linea XL dello snowpark più celebre d'Europa per la gioia di snowboarder e freeskier che potranno quindi cimentarsi a saltare una struttura mai vista prima a livello mondiale'.
Quattro fratelli (ma in basso)
Per completare aggiungeremo che in giro per l'Italia ce ne sono altri quattro, due in provincia di Brescia come monumento, a Lumezzane e a Manerbio, e due in parchi pubblici un po' come l'antica locomotiva che c'era a Lecco in fondo al lungolago. uno in provincia di Cremona a Grontargo e uno in provincia di Asti a Monale.
Un'occasione anche per non sciatori.
a.f.
(x) Dicono, e meritano: "Sono passati 50 anni nel 2009 quando nel novembre 1949 venne inaugurato il primo impianto di Mottolino. Da quella data, uomini e donne hanno lavorato ininterrottamente e con infinita passione portando la società ad essere una fra le più rinomate delle alpi.
Ad oggi Mottolino, in piena stagione invernale conta fino a 150 collaboratori fra uffici amministrativi, rifugi in montagna, impianti di risalita, innevamento e manutenzione piste, snowpark e noleggio. Nei mesi di maggio, ottobre e novembre invece, i membri dell'azienda si dimezzano e questi vengono impiegati nella manutenzione degli impianti".