PUBBLICHIAMO L’ATTO DI INDIRIZZO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO "INDIRIZZI OPERATIVI PER FRONTEGGIARE EVENTUALI SITUAZIONI DI EMERGENZA CONNESSI A FENOMENI IDROGEOLOGICI E IDRAULICI"

Atto di indirizzo della Presidenza del Consiglio a tutti i Presidenti di Regione, ai Ministri dell'interno, della difesa, dell'ambiente e tutela del territorio e del mare, delle politiche agricole alimentari e forestali, delle infrastrutture, dei trasp

Il passaggio dalla stagione estiva a quella autunnale e' stato

caratterizzato da fasi temporalesche ed intense precipitazioni che hanno interessato gran parte del Paese, causando allagamenti, smottamenti, frane e danni alle infrastrutture in diverse regioni d'Italia con fenomeni molto estesi e severi tanto da indurre il Consiglio dei Ministri a decretare lo stato di emergenza per diversi ambiti regionali.

In tale occasione la tempestivita' e l'efficienza della risposta

di protezione civile, dovuta alla pronta attivazione del sistema di allertamento nazionale e delle azioni di contrasto, cosi' come disciplinati dalla direttiva del Presidente del Consiglio del 27 febbraio 2004, nonche' degli interventi di soccorso e di assistenza, hanno scongiurato la perdita di vite umane, non potendo tuttavia evitare disagi e danni alla popolazione.

Al fine di assicurare su tutto il territorio nazionale un'azione

di protezione civile efficace ed adeguata, desidero richiamare ancora una volta l'attenzione di tutte le istituzioni ed in particolare le regioni e le province autonome affinche' vogliano prioritariamente promuovere e sostenere, anche attraverso la predisposizione di apposite linee guida, la costituzione e l'operativita' dei presidi territoriali, sia a scala provinciale che comunale, favorendo, se del caso, l'aggregazione tra i singoli comuni. Tali presidi costituiscono

infatti un ineludibile strumento di vigilanza e di intervento, in

particolare per fronteggiare le fasi temporalesche intense che ancora oggi rappresentano fenomeni di difficile prevedibilita', e devono garantire nelle aree esposte a maggior rischio, laddove non siano disponibili sistemi di monitoraggio strumentale, il necessario supporto tecnico ai sindaci nell'adozione delle misure piu' adeguate a salvaguardia della popolazione. E' altresi' necessario, cosi' come indicato dalla citata direttiva, che a tale processo di rafforzamento del sistema di protezione civile, anche locale, partecipino attivamente le Prefetture - Uffici territoriali del Governo, operando in sinergia sia con le amministrazioni regionali che con quelle provinciali, nonche' agevolando e promuovendo in tal senso la partecipazione della componente statale del Servizio nazionale della protezione civile. Sara' invece responsabilita' del Dipartimento della protezione civile, delle regioni e degli enti locali perseguire congiuntamente il consolidamento del sistema di allertamento nazionale, sulla base delle esperienze gia' acquisite e attraverso il potenziamento delle reti strumentali. Particolare attenzione dovra' essere rivolta alla

tempestiva realizzazione della rete radar meteorologica nazionale dando cosi' piena attuazione allo spirito ed alle volonta' già sancite nelle leggi 3 agosto 1998, n. 267, e 11 dicembre 2000, n. 365, adottate in occasione rispettivamente delle emergenze che hanno interessato Sarno e gli altri comuni della Campania e l'area di Soverato.

Occorre ricordare che i fenomeni meteorologici sopra richiamati hanno recentemente interessato soprattutto aree fortemente urbanizzate, mettendone in luce l'elevata vulnerabilita' in relazione non soltanto alla possibilita' di «regimazione» dell'evento naturale, anche attraverso una diligente manutenzione del reticolo idrografico minore, ma soprattutto in relazione alla tipologia e all'articolazione urbanistica il cui sviluppo, talvolta, non e' stato ne' pianificato, ne' controllato adeguatamente. In tal senso gli strumenti di pianificazione quali i Piani stralci di bacino per l'assetto idrogeologico (PAI) danno indicazioni che, per quanto necessarie, non risultano tuttavia sufficienti all'azione di protezione civile, sia in quanto non possono includere

situazioni localizzate di criticita', sia perche' si riferiscono a

scenari di pericolosita' severi con frequenza di accadimento piu' che decennale. E' necessario, pertanto, che tutte le amministrazioni competenti, sia a livello centrale che periferico, possano concorrere ad uno sforzo comune che favorisca l'attuazione dei succitati Piani e promuova l'identificazione e la risoluzione delle criticita'

apparentemente minori, eppure cosi' frequentemente ricorrenti su tutto il territorio nazionale. A tal fine e' particolarmente urgente adeguare l'attuale assetto, nonche' lo sviluppo urbanistico futuro, sia alle prescrizioni dei PAI che a tali scenari di piu' frequente pericolosita'. Tali obiettivi, nel quadro dell'attuale scarsa disponibilita' di risorse economiche, potranno essere perseguiti solo se le amministrazioni locali stabiliranno quali siano gli interventi prioritari da porre all'attenzione della programmazione regionale, sia in materia di difesa del suolo che di ricostruzione post-emergenziale per il ritorno alle ordinarie condizioni di vita, mirando primariamente a ridurre il rischio piu' persistente su aree il piu' possibile estese. Al fine di recepire tali istanze le

amministrazioni statali vorranno garantire la reciproca concertazione ed il fattivo coordinamento con le regioni e le province autonome. E' da sottolineare che tali interventi infrastrutturali, nel caso di eventi piu' severi, non potranno comunque escludere il necessario ricorso ad azioni di protezione civile. E' quindi altrettanto utile che le mministrazioni competenti ai diversi livelli accertino e, se del caso, promuovano, nei modi ritenuti piu' opportuni, la

disponibilita' di una pianificazione di emergenza, ancorche'

speditiva, a salvaguardia della popolazione e ne verifichino l'effettiva operativita' in caso di allertamento.

I sindaci, infine, oltre ad assicurare preventivamente

un'adeguata azione di informazione alla popolazione relativamente ai comportamenti da seguire in situazioni di emergenza, dovranno - in caso di allertamento e comunque all'approssimarsi ed al manifestarsi degli eventi - trasmettere alle sale operative provinciali e regionali ed alle Prefetture - Uffici territoriali del Governo costanti informazioni sull'evolversi della situazione e sulle azioni intraprese. In tal modo sara' infatti possibile garantire l'attivazione, tempestiva ed efficace, dell'eventuale concorso dei servizi di protezione civile sovracomunali.

Il Dipartimento della protezione civile assicurera', nelle forme ritenute piu' opportune, ogni dovuta collaborazione ed assistenza per garantire la compiuta attuazione di quanto previsto dai presenti indirizzi operativi.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Prodi

A cura di Red

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