ADDIO, PER CHISSA' QUANTI ANNI, ALLE TANGENZIALI DI MORBEGNO E TIRANO 11 11 20 5

(dal n. 31 de "La Gazzetta di Sondrio")

Lo avevamo sostenuto in diverse occasioni e anche scritto recentemente. La crisi di governo é esiziale per noi. La cinquantina di milioni di €uro mancanti, da aggiungersi agli altri soldi - fra i quali i risparmi del primo lotto da Fuentes a Cosio e l'ingente somma posta a disposizione dell'ANAS da parte dei nostri Enti - non erano piovuti dal cielo solo perché si registra una pesante situazione del traffico sulla SS 38. Di strade in queste pessime condizioni, e anche peggio, in giro per l'Italia ce ne sono parecchie che non reggono al vorticoso aumento che vi é stato dei veicoli circolanti

Quasi un veicolo per abitante

Nel nostro Paese, ma anche in provincia e pare sia record europeo, quasi un veicolo per abitante

A fine 2010 in Italia si sfioravano infatti i 50 milioni di veicoli, per l'esattezza 48.662.401 (in provincia 151.723) di cui 36.751.311 (in provincia 106.816) auto - 3.953.502 (in provincia 15.179) veicoli pesanti per le merci - 6.305.032 (in provincia 21.274) moto. La statistica conferma la percezione che si ha. La percentuale di mezzi pesanti in provincia é di circa un 25% superiore alla media nazionale mentre in compenso pessimo é l'indice di dotazione strade che sconta ovviamente l'orografia. Oltre alla quantità il deficit é però anche di qualità delle infrastrutture con i mezzi pesanti che aggravano la situazione in una con gli autobus per via di una rete capillare dato che la ferrovia serve solo il fondovalle.

L'asse portante della viabilità provinciale é naturalmente la SS 38, adeguata soltanto oltre Tirano e sino a Bormio con la parte nuova costruita dopo la calamità del 1987. Per il resto, lotto Fuentes-Cosio in costruzione, c'é un solo tratto di soli quasi 5 km, la tangenziale di Sondrio costruita ex novo. Quasi una cinquantina di km, la maggior parte dei quali con caratteristiche non da strada interurbana ma urbana visto l'addensamento di edifici e il numero di passi carrai (che se in origine agricoli tali dovrebbero restare!).

Non basta

A questo imponente numero di veicoli in un sistema stradale modesto si deve aggiungere il contributo esterno rappresentato dai flussi turistici con l'aggravio conseguente delle punte.

Le tangenziali

Ce l'avevamo fatta. Dopo il lotto da Fuentes a Cosio, le tangenziali di Morbegno e Tirano. L'azione abile, politicamente avveduta, operativamente attenta dei nostri rappresentanti, supportati da tutta la Valle nelle diverse espressioni, era arrivata ad un punto su cui alla vigilia non avrebbe scommesso nessuno. I punti di riferimento - questa é cronaca fotografica e se qualcuno avesse ad obiettare scriva e pubblicheremo - per i nostri parlamentari e per la provincia sono stati i Ministri e Vice interessati, il Presidente della Commissione Bilancio (importante in quanto anche segretario nazionale della Lega), la Regione e il valtellinese al Governo Tremonti.

Abbiamo ricordato come per gli ultimi soldi, ma indispensabili, essenziali, perché senza di loro non può essere usata l'ingente massa di finanziamenti raggranellati, il Ministro Matteoli era venuto in Valtellina e si era impegnato, ribadendo il suo impegno recentemente.

Addio, con Monti, monti sorgenti dall'acque

Sembrerebbe e come del resto volevano i soliti ignoti e non solo d'Italia, che ci sia il via libera per Monti, padre putativo di una Italia presa a bersaglio dopo la Grecia e prima di Spagna e Portogallo, lui nato il giorno di San Giuseppe, padre putativo di Gesù.

Sappiamo, in tal caso, come andrà a finire proprio per chi ci aveva quasi portati in porto. Ci saranno i tramonti di Tremonti (rigidissimo nel sostenere che con il terzo debito pubblico del mondo ci vorrebbe, cosa che non é, la terza ricchezza del mondo. E che abbia salvato l'Italia non importa...), e gli altri tramonti, di Matteoli, di Castelli, di Giorgetti (visto che la Lega in tal caso passerebbe all'opposizione).

Don Lisander

Non ce ne voglia Don Lisander, non scoperchi la sua tomba al Monumentale per levare la sua indignazione per il nostro accostamento tra la modernizzazione della strada dell'Imperial regio Governo austriaco e il Suo capolavoro. Non la prenda come una profanazione. In fin dei conti Ella scolpiva nella storia della letteratura l'inizio di un viaggio in un futuro incerto. Incerto come il nostro oggi per un'opera accarezzata, già pregustata ed ora sulla barca d'un Governo che va via. Un'opera che recita il suo addio alla Valtellina: "Addio/ monti sorgenti dall'acque" sfruttate per dare energia al Paese, lei che "lascia que' monti/ per avviarsi in traccia di (lidi) sconosciuti/ che non ha mai desiderato di conoscere" perché la Valtellina era l'ideale per realizzarsi mentre "quanto più si avanza nel piano/ il suo occhio si ritira/ disgustato e stanco/ da quell'ampiezza uniforme/ l'aria gli par gravosa e morta/ s'inoltra mesta e disattenta/ nelle città tumultuose/ le case aggiunte a case/ le strade che sboccano nelle strade/ pare che gli levino il respiro/ e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero/ pensa/ con desiderio inquieto/ al campicello del suo paese/ alla casuccia a...", ahimè aggiungiamo noi , magari anche a squalificati capannoni di fondo valle.

Don Rodrigo

Nuova compagine governativa e nuovo Ministro delle Infrastrutture. Scelga, per quel che ci riguarda, quale abito indossare. Quello di Padre Cristoforo, di Don Rodrigo, di Don Ferrante, dell'Azzeccagarbugli. Il quesito é cosa fare noi. Beh, é evidente che dieci minuti dopo avere preso possesso della sua poltrona a Porta Pia il nuovo Ministro dovrebbe aprire la porta a chi sta bussando con insistenza, ovvero i nostri parlamentari, se soli o in robusta delegazione vedano. Invito a scegliere rapidamente il ruolo. Se optasse per Don Rodrigo, o filosoficamente per Don Ferrante, o politicamente per l'Azzeccagarbugli, il problema sarebbe serio. Si tratterebbe di un solenne sberlone a una Terra che per avere una strada statale degna di questo nome, almeno nei pochi km oggi dentro agli abitati, ha aperto il portafoglio: soldi valtellinesi, tanti, per fare una strada statale rinunciando quindi a opere e interventi d'ambito locale.

Agli sberloni si reagisce, tranne, con Sciascia, i quaquaracquà, santi a parte, quelli che offrono l'altra guancia . Nel rispetto delle leggi certamente ma giocando le carte che abbiamo. Qualcuna l'abbiamo.

Riserva

Contiamo, noi giornale, su una riserva che le Istituzioni non possono permettersi: giochiamo una quaterna. Chissà. Sperando di poter tornare in argomento ecco i quattro numeri: 22 - 3 - 1 - 21. Annotarli con l'etichetta: 'Statale 38 - 10 novembre 2011.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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