Verso il " Contratto di Fiume" Firmano in 50, tra cui ARPA, Svizzeri e...

La sottoscrizione oggi, 16 giugno, presso la Comunità Montana di Sondrio

Prevenzione del rischio, protezione del sistema fluviale, valorizzazione delle risorse ambientali e sviluppo locale attraverso la pianificazione e programmazione strategica integrata. Sono questi i principali obiettivi enunciati dal "Manifesto d'intenti verso il Contratto di Fiume Bacino dell'Alto Adda" sottoscritto oggi a Sondrio,  presso la Comunità Montana Valtellina,  da ben oltre cinquanta soggetti pubblici e privati, tra cui ARPA Lombardia e rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, Convenzione delle Alpi e Confederazione Svizzera.

Con il Manifesto, realizzato attraverso un processo di concertazione iniziato nel dicembre 2014,  è stato ufficialmente nominato il “Comitato promotore” che darà avvio a tutte le azioni propedeutiche alla  sottoscrizione del Contratto di Fiume, lo strumento di governance dei bacini idrografici.

Il fiume Adda è il maggiore corpo idrico della provincia di Sondrio,  la sua asta principale è interamente compresa nel territorio della Regione Lombardia e il bacino imbrifero comprende anche la valle limitrofa di Poschiavo in territorio Svizzero. L’Adda è, inoltre, il più lungo affluente e il secondo adduttore d’acqua del fiume Po.  Nel tratto in questione, il fiume è definito dalla Rete Ecologica Regionale (RER) corridoio primario ad alta antropizzazione ed il territorio del bacino e suoi affluenti è interessato da altri importanti tratti di corridoi ecologici e di  core areas della RER stessa.

L’Adda è, quindi, una risorsa importante non solo sotto l’aspetto economico, ma anche turistico e sociale, visto che lungo il suo corso si sviluppano piste ciclabili, attività sportive, ricreative e salutari, pesca e iniziative di educazione ambientale.  Di notevole interesse anche l’agricoltura di qualità con le produzioni tipiche a marchio DOP, DOC, DOCG, IGT, IGP  di fondovalle, dei versanti e delle vallate.

Oltre a questi aspetti, il futuro Contratto di Fiume consentirà di gestire al meglio anche quello legato all’acuirsi di situazioni di criticità, in parte conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, e dei livelli di consumo e impermeabilizzazione dei suoli.
Ciò grazie a un lavoro comune  di integrazione, confronto, coordinamento e pianificazione di politiche e azioni mirate alla tutela e alla valorizzazione del fiume e dei territori che attraversa.
Antonella Masala
 

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