Verso il " Contratto di Fiume" Firmano in 50, tra cui ARPA, Svizzeri e...
Prevenzione del rischio, protezione del sistema fluviale, valorizzazione delle risorse ambientali e sviluppo locale attraverso la pianificazione e programmazione strategica integrata. Sono questi i principali obiettivi enunciati dal "Manifesto d'intenti verso il Contratto di Fiume Bacino dell'Alto Adda" sottoscritto oggi a Sondrio, presso la Comunità Montana Valtellina, da ben oltre cinquanta soggetti pubblici e privati, tra cui ARPA Lombardia e rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, Convenzione delle Alpi e Confederazione Svizzera.
Con il Manifesto, realizzato attraverso un processo di concertazione iniziato nel dicembre 2014, è stato ufficialmente nominato il “Comitato promotore” che darà avvio a tutte le azioni propedeutiche alla sottoscrizione del Contratto di Fiume, lo strumento di governance dei bacini idrografici.
Il fiume Adda è il maggiore corpo idrico della provincia di Sondrio, la sua asta principale è interamente compresa nel territorio della Regione Lombardia e il bacino imbrifero comprende anche la valle limitrofa di Poschiavo in territorio Svizzero. L’Adda è, inoltre, il più lungo affluente e il secondo adduttore d’acqua del fiume Po. Nel tratto in questione, il fiume è definito dalla Rete Ecologica Regionale (RER) corridoio primario ad alta antropizzazione ed il territorio del bacino e suoi affluenti è interessato da altri importanti tratti di corridoi ecologici e di core areas della RER stessa.
L’Adda è, quindi, una risorsa importante non solo sotto l’aspetto economico, ma anche turistico e sociale, visto che lungo il suo corso si sviluppano piste ciclabili, attività sportive, ricreative e salutari, pesca e iniziative di educazione ambientale. Di notevole interesse anche l’agricoltura di qualità con le produzioni tipiche a marchio DOP, DOC, DOCG, IGT, IGP di fondovalle, dei versanti e delle vallate.
Oltre a questi aspetti, il futuro Contratto di Fiume consentirà di gestire al meglio anche quello legato all’acuirsi di situazioni di criticità, in parte conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, e dei livelli di consumo e impermeabilizzazione dei suoli.
Ciò grazie a un lavoro comune di integrazione, confronto, coordinamento e pianificazione di politiche e azioni mirate alla tutela e alla valorizzazione del fiume e dei territori che attraversa.
Antonella Masala