L’ASSEMBLEA DELLA FEDERBIM DI RECOARO PRENDE GIUSTAMENTE POSIZIONE PER UNA MAGGIORE ATTENZIONE VERSO LA MONTAGNA
L’Assemblea Nazionale della FEDERBIM riunitasi in seduta ordinaria a Recoaro Terme il 9 marzo 2007 alla luce del dibattito politico apertosi sul futuro sistema delle Autonomie Locali e sulla riforma della Legge 97/94 per la Montagna intende cogliere l’opportunità di esprimere la propria riflessione per contribuire ad una nuova fase di crescita per comunità locali che vivono ed operano nei territori montani.
FEDERBIM che associa e rappresenta oltre 60 Consorzi di Bacino Imbrifero Montano e circa 2.000 Comuni dei territori montani d’Italia, consapevole del proprio ruolo e rispettosa delle Istituzioni, vuole ancora una volta richiamare il Parlamento e l’opinione pubblica ad una maggiore attenzione verso le Montagne Italiane che non possono essere derubricate, nel generale quadro di riordino dei livelli di governo territoriali, a questione tecnica oppure a “cavia” di una sperimetazione istituzionale che nasce, in modo sbagliato, con un approccio calato dall’alto.
Le Montagne sono davvero una realtà feconda ed una risorsa di grande prospettiva per il Paese e non è dunque logico immaginare riforme del sistema di governance territoriale senza passare per un duro e difficile, ma indispensabile, lavoro di confronto fra tutti i soggetti portatori di interessi per giungere ad una soluzione lungimirante e condivisa.
Ad un territorio montano corrispondono sempre vari interessi locali ma corrisponde soprattutto un interesse montano sovralocale che interagisce nel sistema territorio.
Se partiamo da questo assunto ne scaturisce l’esigenza che peraltro si fa sempre più sentire, di organizzare un forte associazionismo fra Enti della montagna che sono chiamati a cooperare unitariamente senza remore e vincoli particolari.
Le riforme in discussione in questi giorni non possono tradire consolidate e positive esperienze di attività pluridecennali svolte a favore dello sviluppo delle comunità locali che vivono ed operano in montagna.
Il confronto per giungere a nuovi assetti di governo non può essere delegato a nessuno, deve viceversa essere concertata una posizione in comune tra tutte le Federazioni nazionali, che poi trovi concretezza in un nuovo testo della Legge sulla Montagna.
Per queste ragioni l’Assemblea della Federbim:
PRESO ATTO
- che il dibattito in corso nel Paese sulla questione Montagna dimostra come il confronto UNCEM/GOVERNO sia viziato da una mancata analisi di approfondimento sui più logici e positivi modelli di governance territoriale;
- che UNCEM a tutt’oggi non ha mai attivato momenti di consultazione con gli altri Enti nazionali operanti e rappresentativi della Montagna Italiana;
CONSIDERATO
- che la proposta di riforma della Legge 97/94 non riguarda solo questioni di governo territoriale ma anche materie e risorse su cui intervengono ed agiscono responsabilmente anche soggetti diversi dagli Enti Locali;
RITENUTO
- che sarebbero inaccettabili proposte di semplificazione territoriale, in nome di pseudo efficienza e presunti risparmi, che prevedessero l’abolizione dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano che ben da prima della Legge 1102/71 operavano in forza della Legge 959/53 “per lo sviluppo socio-economico dei territori montani”;
INVITA
l’UNCEM ad un tavolo di confronto per confrontarsi sulla definizione di una piattaforma condivisa che nel mentre riconosce le Comunità Montane quali enti preposti al governo dei territori montani salvaguardia anche la specificità di soggetti che nascendo dalla volontà dei Comuni corrispondono, senza aggravi per la finanza pubblica, al perseguimento del progresso socio-economico delle comunità locali;
CHIEDE
al Parlamento, per tramite del Gruppo interparlamentare “Amici della Montagna” d’impegnarsi ad approvare riforme che siano frutto di un ampio confronto e di ampie intese fra tutti i soggetti che istituzionalmente operano a favore della Montagna Italiana;
RIVOLGE
un appello al Governo affinché gli organismi nazionali (Osservatorio, EMI, CTIM ecc) che operano nell’interesse della Montagna italiana, siano vere espressioni plurali, dando diritto di tribuna alle diverse organizzazioni nazionali rappresentanti gli interessi delle comunità locali;
AUSPICA
la definizione di normative che sappiano valorizzare e promuovere la risorsa montagna prevedendo adeguati modelli di sviluppo e specifici livelli istituzionali di governo;
IMPEGNA INFINE
gli Organi della Federazione ad intervenire in ogni sede per una forte azione di sensibilizzazione per raggiungere gli obiettivi fissati dalla presente decisione assembleare assunta responsabilmente nell’interesse esclusivo delle popolazioni della Montagna Italiana.
NOSTRA NOTA. I BIM DEVONO RESTARE PER EVITARE GRAVI RISCHI. MA L’UNCEM CHE FA?
Torneremo sull’argomento spiegando per l’ennesima volta il perché e il percome i Consorzi BIM devono restare. C’è troppa gente che parla senza sapere, senza valutare, senza approfondire quali rischi verrebbero per le comunità locali interessate da impianti idroelettrici. Che ci sia di mezzo l’UNCEM – coma fa pensare il tono duro del comunicato della Federbim – è veramente il colmo. Comprendiamo la gola nel vedere un bel mucchietto di soldi da trasferire direttamente magari alle Comunità Montane, ma che l’UNCEM non vada indietro nel tempo, non pensi alla ratio della legislazione in materia, non si renda conto dei rischi reali, è cosa dell’altro mondo. E che abbia la posizione di quel contadino che per far dispetto ai passeri bruciò il raccolto (o di quel marito che…) – ndr -