Il paesaggio alpino non è rinnovabile

Dalla Cipra nella Giornata Internazionale della Montagna

Il paesaggio è una chiave per la negoziazione di questioni sociali e politiche. (c) CIPRA International, Michael Gams

Vette, margini di boschi, sponde di fiumi: il paesaggio alpino rispecchia passato e presente, crea identità, offre spazi ricreativi, è casa o luogo capace di suscitare nostalgia e desiderio – anche e soprattutto in tempi di crisi. Il documento di posizione adottato dai delegati della CIPRA il 9 dicembre 2020 chiarisce perché il paesaggio va inteso al di là del termine geografico e perché dobbiamo assumercene la responsabilità.
Il ritiro dei ghiacciai, l'abbandono degli alpeggi, i pascoli ricoperti di vegetazione arbustiva, l'espansione delle aree insediative, le infrastrutture per il tempo libero, le monocolture nei fondovalle, i paesaggi naturali e culturali evoluti nel corso dei secoli: tutti questi sono processi sociali che hanno plasmato il paesaggio. Il paesaggio rivela anche le tendenze e gli atteggiamenti prevalenti dei suoi abitanti, dei visitatori e dei detentori del potere. La CIPRA si esprime su questo punto nel documento di posizione ”Il paesaggio alpino non è rinnovabile!”, integrando così i dibattiti sul paesaggio in corso nella regione alpina. Richiede, ad esempio, “di proteggere i paesaggi poco o per nulla sfruttati e il conseguente potenziale di libero sviluppo di dinamiche naturali“. In conformità con l’obiettivo del consumo di suolo zero dell’UE, si deva anche valutare come ridurre l’utilizzo di nuovi terreni.

Il paesaggio, bene comune

l documento di posizione “Il paesaggio alpino non è rinnovabile!” è frutto di un ampio processo partecipato che ha coinvolto rappresentanti della CIPRA, giovani adulti ed esperti dei paesi alpini. Nella sua struttura il documento di posizione riflette l'eterogeneo mosaico dei paesaggi alpini. “Evidenzia la necessità di conservare e connettere gli elementi di questo mosaico paesaggistico”, dichiara Katharina Conradin, presidente della CIPRA International.

In primo luogo vengono presentati due approcci al paesaggio: “il paesaggio come Commons” e “la negoziazione del paesaggio”. Seguono cinque elementi del mosaico o tipi di paesaggio caratteristici delle Alpi: il paesaggio agricolo, il paesaggio della produzione di energia, i paesaggi del tempo libero, i paesaggi non sfruttati o non più usati attivamente nonché i paesaggi urbani. Nel 2019 e nel 2020 la CIPRA ha fatto del paesaggio il tema centrale del suo lavoro realizzando numerose altre attività collegate ad esso.

Michael Gams  CIPRA Internazionale

Documento di posizione: www.cipra.org/posizioni/il-paesaggio-alpino-non-e-rinnovabile
Tema chiave paesaggio: www.cipra.org/paesaggio

Per informazioni rivolgersi a:

Katharina Conradin, presidente della CIPRA International, katharina.conradin@cipra.org, +41796603866

Michael Gams, responsabile di progetto per la comunicazione, CIPRA International, michael.gams@cipra.org, +4232375304

Comunicato stampa, 10.12.2020 — 49Kb
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