“Questa strada non s'ha da fare” (CAI e Molteni). S'ha da fare (Franchetti)

Materia della contesa una strada sulla montagna di Sondrio e Castione), partenza da Piastorba

E' polemica. No del CAI, No del Sindaco di Sondrio. No del Sindaco di Castione ai contrari

CAI contro

Il Consiglio Direttivo e il gruppo TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI Valtellinese hanno esaminato un progetto di tracciatura di strade montane, in Comune di Castione Andevenno, di collegamento tra  alpeggi situati sul versante orografico sinistro della valle del Bosco percorsa dal torrente Vendolo. In particolare è stato esaminato, anche con diversi sopralluoghi, il reticolo rappresentato dai seguenti collegamenti:
1-da Piastorba a Pra delle Piane
2-da Pra Piazzo a Li Curt 
3-da Li Curt a Pra delle Piane
4-da Li Curt all’Alpe Ortica
5-dall’Alpe Ortica all’Alpe Marscenzo
La valle del Bosco si estende dalla frazione Vendolo di Castione fino all’alpe Colina, all’omonimo lago di Colina e alla Colma di Zana ed è definita, come spartiacque con la Valmalenco, tra il Sasso Bianco, il Monte Canale e il Monte Rolla. Il territorio è contrassegnato da diverse vallette e costoloni con intensa copertura boschiva. Nei punti di minor pendenza sono stati ricavati maggenghi e alpeggi. Una strada consente, partendo da Sondrio o da Castione, di raggiungere verso nord la località Ligari, quindi verso nord-est gli alpeggi di Prati Rolla e Forcola e, successivamente con un’ampia inversione a U verso ovest, di raggiungere in successione gli  alpeggi di Poverzone,  Prato Secondo, Marscenzo, Colina.
Il sistema di strade in progetto prevede il collegamento ovest-est tra Piastorbia e Pra delle Piane e, partendo dalla quota di 1242 metri di Pra Piazzo, già servito da uno sterrato proveniente da Ligari, e risalendo il costolone,  raggiungere a quota 1600 circa Li Curt . Scavalcando alcune vallette la strada dovrebbe, in direzione nord-ovest, raggiungere l’Alpe Ortica , a sua volta già collegata con strada,  attraverso l’alpe Gorlo, all’alpe Marscenzo. Attualmente un sentiero molto agevole collega Piastorba con Pra delle Piane; analogamente un sentiero piuttosto ripido e sconnesso collega Pra Piazzo con Li Curt e il sovrastante Pra delle Piane. Pra Piazzo a sua volta è collegato all’alpeggio Ortica da uno stretto e poco agevole sentiero. Tutti i sentieri si sviluppano su un versante piuttosto ripido e molto boscoso. In particolare il progetto definitivo prevede la tracciatura di una strada sterrata, larga 3.50 metri, da Piastorba a Pra delle Piane. Pur comprendendo le ragioni connesse con la valorizzazione degli alpeggi, e considerato che la copiosa normativa statale e regionale è finalizzata a salvaguardare la natura del territorio e del paesaggio esistente, si ritiene che la tracciatura di strade non sia una soluzione valida per le seguenti ragioni:
1-Le opere stradali  distruggono ciò che già esiste: i sentieri che, a loro volta, rappresentano un patrimonio storico e culturale da conservare e valorizzare.
2-L’impatto ambientale sussiste ed è rappresentato da: considerevoli demolizioni di versante, sversamento di materiale a valle, costruzione di opere di contenimento, di regimentazione delle acque,  taglio di centinaia di alberi, conifere e latifoglie (260 solo nel tratto Piastorba  Pra delle Piane), successivo passaggio di mezzi meccanici  con inevitabile inquinamento fisico, chimico, acustico.
3-Produzione di un solco nel fianco ripido della montagna con evidente produzione di discontinuità della compattezza di versante e di copertura boschiva, con possibile rischio di disequilibri nell’assetto ambientale.
4-Le linee di discontinuità artificiale  rappresentano un disvalore nell’armonia del paesaggio con evidente riduzione dell’estetica  ambientale. (Si noti il fenomeno nelle molte strade tracciate sui fianchi delle montagne)
5-La valorizzazione del pascolo o del bosco non dipende necessariamente dalla costruzione  di una strada: sono evidenti molti esempi di alpeggi abbandonati nonostante l’esistenza delle strade.
6-Da non sottovalutare i successivi costi di manutenzione, con il rischio di abbandono e deterioramento ambientale.
Con particolare riferimento all’alpeggio di Pra delle Piane  si ritiene che, presentandosi  come un bellissimo balcone sulla valle, debba essere  valorizzato   salvaguardandolo da interventi demolitivi. Il sentiero di collegamento tra i due alpeggi nello snodarsi nel fitto bosco risulta essere molto suggestivo e panoramico nonché di piacevole percorribilità. Pertanto  si ritiene  che gli eventuali interventi dovrebbero consistere in una manutenzione del sentiero, quindi preservazione dello stesso, mantenendo l’attuale assetto e dimensione e in un recupero delle baite da utilizzare sia come punto di sosta e ristoro sia per l’attività di alpeggio.
Analogamente per gli altri sentieri di collegamento si dovrebbe intervenire con opere di manutenzione rendendoli agevoli sia per gli escursionisti che per gli alpeggiatori.
Si propone quindi una diversa cultura della montagna basata su un approccio rispettoso dell’ambiente naturale e con interventi che, consentendo di percorrere e utilizzare anche a scopi economici il territorio, abbiano però un impatto morbido sull’ambiente. In questo senso si ritiene che ci si debba orientare verso la valorizzazione e il recupero  del ricco reticolo di sentieri, il recupero dei piccoli insediamenti rurali o di baite, il recupero del bosco spesso in uno stato di totale disfacimento, abbandonando la disastrosa e contraddittoria logica secondo cui si possa salvaguardare l’ambiente montano dotandolo di infrastrutture viarie e logistiche.

Sindaco di Sondrio contro
«Sono anni che cerchiamo di tutelare il nostro territorio, di valorizzare le sue caratteristiche ambientali e naturalistiche, l'offerta turistica legata al sistema vigneti e a quello montano. Sono anni che lavoriamo affinché determinate opere infrastrutturali seguano delle logiche di rispetto del nostro paesaggio, affinché l'ambiente, quello che dovrebbe essere il nostro grande punto di forza, venga salvaguardato». Introduce così il Sindaco Sondrio, Alcide Molteni, la conferenza stampa indetta per ribadire e ricordare la posizione contraria del Comune di Sondrio in merito all'ipotesi di costruzione della viabilità agro-silvo-pastorale Piastorba-Prà Della Piana, strada situata a circa 1600 metri slm. Un'opera di un chilometro e mezzo di cui 550 metri situati su territorio di pertinenza del Comune di Sondrio. «Non voglio ripetere le parole del CAI - continua il Sindaco - o ricordare il grande lavoro svolto dall'architetto Tirinzoni volto a salvaguardare il nostro territorio, non voglio nemmeno sottolineare i diversi interventi che già si allontanano a questa idea di tutela, ma voglio solo ribadire che si è più volte discusso di fare opere di mascheramento nelle zone industriali/commerciali, quando invece basterebbe contemplare da subito determinati principi di salvaguardia. Voglio quindi invitare chiunque si occupa di questi interventi di attenersi alle migliori logiche di realizzazione degli stessi: in particolare preservare la montagna e i suoi sentieri significa valorizzare la ricchezza del nostro territorio. Il Comune di Sondrio si trova pertanto in disaccordo in merito alla realizzazione di quest'opera di viabilità, parere che ha espresso più volte e che non si stancherà di ripetere» conclude.

Sindaco di Castione contro i contrari
Faccio seguito alla mia conferenza stampa del 2 ottobre, per precisare alcuni punti relativi alla realizzazione della strada agro-silvo-pastorale Piastorba-Pra’ della Piana:

 Visto l’intervento a gamba tesa da parte del Sindaco di Sondrio Molteni con l’ingerenza in questioni che riguardano il mio Comune, mi vedo costretto a intervenire al solo scopo di tutelare gli interessi del mio territorio e della mia gente, che vedono nella realizzazione della strada la valorizzazione di un alpeggio, nonché la possibilità di ripristinare un’area boschiva di notevole interesse; cosa che non sarebbe fattibile utilizzando ancora le “gerle”, come vorrebbero alcuni rappresentanti di una cultura metropolitana, che nulla ha a che fare con Sondrio città alpina.
Non accetto lezioni sulla salvaguardia della montagna e delle attività in essa insediate, da un Sindaco portatore di logiche metropolitane (vedasi car sharing in una città che si attraversa a piedi in 10 minuti, orti di città quando alle spalle di essa ci sono miglia di ettari di incolto abbandonato, parchi pubblici da metropoli e l’elenco potrebbe proseguire), che si permette di giudicare cosa sia o no decoroso, appagato soltanto se la vista non è stata deturpata dalle “schifezze” lasciate da chi piega la schiena tutti i giorni sui ripidi pendii. Ma con che titolo questi pensa di decidere il bene o il male della montagna? Con quale ottica pretende di avere una montagna da cartolina, paesi da foto di Natale, però condotta e coltivata con metodi di fine ottocento?
Per quanto riguarda l’aspetto TECNICO del parere sfavorevole del Comune di Sondrio, contraddice la pianificazione della viabilità agro-silvo-pastorale che lo stesso Comune e, nello specifico, l’amministrazione Molteni, ha approvato.

 Circa il comunicato del CAI espongo gli stessi dubbi che ho già esposto in conferenza stampa:
o Come mai il CAI ha espresso una valutazione su un progetto che, teoricamente, doveva essere riservato ai coinvolti nel procedimento autorizzatorio e non in libera
visione a tutti? Non che ci sia da nascondere qualcosa, tant’è che tutti gli Enti preposti, eccetto il Comune di Sondrio, l’hanno approvato, ma forse se il CAI si fosse rivolto direttamente al Comune di Castione, avremmo avuto il piacere di confrontarci preventivamente sull’argomento e magari raggiungere dei punti di condivisione.
o Come mai il CAI esce con un comunicato proprio appena conclusa la conferenza di servizi che ha approvato il progetto col solo parere sfavorevole del Comune di Sondrio?
o Come mai, avendo il mio Comune realizzato altre strade agro-silvopastorali nel passato non distanti da quella oggetto del contendere, il CAI non ha mai manifestato alcun interesse e sollevato alcun problema in precedenza?

Non entro poi ulteriormente nel merito dell’atteggiamento da e da “radical chic” del Club Alpino, che ricalca pedissequamente quello del Comune di Sondrio.
Il Sindaco
Massimiliano Franchetti

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