VERSO LA NUOVA LEGGE SU TERRITORIO E OPERE PUBBLICHE: PROROGA AI PGT E PIÙ POSSIBILITÀ DI ACCESSO AI CONTRIBUTI PER I PICCOLI COMUNI

Importante passaggio oggi pomeriggio (4 febbraio) nella V Commissione Territorio, presieduta dal consigliere Gian Maria Bordoni, in cui lo stesso, in qualità di relatore, ha presentato la proposta di legge n. 365 "Disposizioni in materia di territorio e opere pubbliche - collegato ordinamentale" che verrà affrontata nel corso delle sedute successive con una certa e condivisa urgenza. Quattro gli articoli in discussione, tutti di primaria importanza.

A cominciare, ovviamente, dal 1° che prevede la proroga di un anno, dal 31 marzo 2009 al 31 marzo 2010, per permettere ai Comuni lombardi di dotarsi del Piano di Governo del Territorio. Sul punto Bordoni ha ricordato che "a distanza di tre anni dall'entrata in vigore della legge relativa, sono circa 800 i Comuni lombardi che hanno avviato la procedura di redazione dei Pgt dei quali solo una 70ina hanno già approvato il nuovo strumento di pianificazione, mentre altrettanti sono in fase di avanzata predisposizione. Si ravvisa, peraltro una certa trasversalità in termini di dimensioni dei Comuni che hanno avviato la procedura essendo, essi, sia grandi sia piccoli. Tenuto, inoltre, conto del fatto che solo nel luglio dello scorso anno è stato adottato a livello regionale l'ultimo provvedimento esplicativo relativamente agli aspetti procedurali che debbono seguire i Comuni medio-piccoli". "L'articolo 1°, poi, - ha proseguito Bordoni - propone anche la modifica dell'art. 25 della legge 12 del 2005 'per il governo del territorio' che disciplina la possibilità per i Comuni di ricorrere a strumenti di programmazione negoziata, in particolare i Programmi Integrati di Intervento, per operare trasformazioni territoriali nella fase transitoria in attesa dell'adozione dei Pgt. Cosa - ha chiarito Bordoni - che ha rappresentato un importante fattore di disincentivazione rispetto al tempestivo avvio della redazione dei Piani di governo del territorio, ragion per cui il ricorso all'utilizzo dei Programmi Integrati di Intervento è ora limitato alle fattispecie più impattanti sull'ulteriore consumo di territorio". L'articolo 1 prevede, di contro, maggiori possibilità di intervento nei Comuni ad alta tensione abitativa in favore dell'edilizia sociale, localizzabile anche su aree destinate a parcheggi o a verde, purchè il Comune medesimo assicuri un adeguato supporto di servizi e, in particolare, di spazi a verde e per il gioco effettivamente fruibili (la dotazione minima complessiva è pari a 18 mq per abitante). Così come viene raddoppiato il limite massimo di trasformazione degli edifici produttivi esistenti innalzato da 5mila a 10mila metri cubi.

Bordoni ha, poi, sottolineato il carattere d'urgenza che interessa l'approvazione dell'articolo 3 del collegato dal momento che vi sono diversi progetti regionali (in Valtellina quello relativo al torrente Tartano dove occorre provvedere alla destinazione del materiale di svaso per la realizzazione del tracciato della nuova 38) in attesa di poter utilizzare il meccanismo della compensazione e della regolamentazione dell'utilizzo del demanio idrico. L'art. 3, infatti, regolamenta la realizzazione di opere idrauliche di competenza regionale con valorizzazione dei materiali di scavo e compensazione del valore economico degli stessi e del canone da versare alla Regione.

L'ultima modifica, contenuta nell'articolo 4, è di sicuro interesse anche per i piccoli Comuni di Valtellina e Valchiavenna dato che prevede la revisione del dettato della legge regionale 17 del 2006 circa i criteri di assegnazione dei finanziamenti di oneri professionali riferiti ad opere pubbliche. "La scarsa partecipazione ai bandi emessi nel 2006 e nel 2007 - ha detto Bordoni -, ha indotto la Direzione generale Casa e Opere Pubbliche della Regione ad alleggerire i criteri. Il collegato prevede, quindi, che i finanziamenti vengano concessi su Fondo perduto e non più su Fondo di rotazione, che siano ammessi a partecipare tutti i piccoli Comuni (con popolazione pari o inferiore a 2000 abitanti) senza tener conto, come avveniva prima, del loro eventuale svantaggio socio-economico, oltre alle Unioni dei Comuni e alle Comunità Montane, e che siano finanziati oneri professionali riferiti a opere pubbliche con un importo di realizzazione non inferiore a 50mila euro, a fronte di una soglia attuale pari a 250mila euro". "Personalmente, - ha aggiunto Bordoni - mi impegnerò per far conoscere questa possibilità ai Comuni del mio territorio anche se confido nel fatto che questa possibilità non sia foriera di un 'progettificio' ad oltranza".

nlr

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