Il valore sociale della terra fertile vuole interventi strutturali
In Lombardia i comuni con potenziale rischio idrogeologico medio alto sono l’84,4% del totale, in pratica più di 4 su 5. È quanto afferma la Coldiretti regionale, in base a un’analisi su dati Ispra, in occasione della Giornata Mondiale del suolo che si è celebrata il 5 dicembre. Su un territorio più fragile – sottolinea la Coldiretti - si abbattono i cambiamenti climatici con precipitazioni sempre più intense e improvvise, che causano gravi danni alle campagne, ai centri abitati e all’ambiente. A questa situazione non è estraneo il fatto che il territorio è stato reso più debole dalla cementificazione e dall’abbandono che ha fatto scendere sotto il milione di ettari la superficie agricola utilizzata in Lombardia.
Per questo – continua la Coldiretti – l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività nelle campagne. Per evitare di dover costantemente rincorrere l’emergenza – conclude la Coldiretti – servono interventi strutturali che vanno dalla realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica fino a un vero e proprio piano infrastrutturale per la creazione di invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca, con la regia dei Consorzi di bonifica e l’affidamento ai coltivatori diretti.
Daniela Maggi comunicazione.lombardia@coldiretti.it