Annullamento “Red Bull Wide Open” di Livigno, il disappunto degli Industriali

Fatto assai grave. A fatto grave provvedimenti conseguenti

8 luglio 2014 – “Sono molto rammaricata per la cancellazione del Red Bull Wide Open che si sarebbe dovuto svolgere a Livigno il prossimo fine settimana. Questa vicenda paradossale dimostra una volta di più come la complessità del nostro sistema di regole renda difficile organizzare qualsiasi cosa in Italia, anche grandi eventi che, come questo, portano sui territori sviluppo e notorietà”. 

Questo il commento della Presidente di Confindustria Sondrio Cristina Galbusera, intervenuta sul caso della prestigiosa competizione di free ride sponsorizzata dal colosso delle bevande Red Bull, che gli organizzatori sono stati costretti ad annullare dopo che il Corpo Forestale ha imposto il sequestro del cantiere per le presunte irregolarità ravvisate sulla larghezza della pista in costruzione.

“Non entro nel merito tecnico-giuridico della questione. Se gli ufficiali della Forestale hanno apposto i sigilli al cantiere, evidentemente c’erano i termini per farlo. Mi limito a rilevare che le ditte incaricate dagli organizzatori erano al lavoro per realizzare il tracciato nei tempi, molto ristretti, imposti dal calendario dell’evento. Mi pare evidente che la fisionomia definitiva della pista sarebbe stata diversa da quella delle condizioni di cantiere, senza contare che era già stato previsto un piano di ripristino e rinverdimento coerente con le autorizzazioni ottenute da APT Livigno. A pochi giorni dall’evento, sono convinta che si potesse agire in modo meno traumatico” – prosegue Galbusera. 

Il Red Bull Wide Open si annunciava come un evento di portata mondiale, che avrebbe richiamato sul territorio decine di migliaia di persone e fatto conoscere il nome di Livigno e della Valtellina ai 45 milioni di follower del profilo Facebook di Red Bull ed ai numerosissimi appassionati di free ride in Italia e nel mondo. Un’iniziativa che alla comunità locale sarebbe costata ben poco, dal momento che oltre il 95% delle spese sarebbe stato sostenuto da Red Bull.

“L’onere economico, specie per gli operatori del turismo, è rilevante, ma non è nulla rispetto al danno d’immagine che si è prodotto su scala globale ed alle grandi opportunità di promozione del territorio sfumate nel giro di pochi giorni. Ne usciamo davvero male, dando forza alle cose peggiori per le quali siamo conosciuti nel mondo: l’incapacità di definire regole chiare e modalità di gestione trasparenti, e di farle rispettare. Di fronte ad episodi simili, come possiamo stupirci se gli investitori esteri stanno alla larga dal nostro Paese? C’è bisogno di un grande progetto di semplificazione e snellimento della macchina burocratica e del sistema giudiziario. Gli operatori che investono hanno bisogno di certezze, altrimenti andranno a lavorare in altri paesi più competitivi del nostro. Se vuole davvero tornare a crescere, l’Italia deve cambiare passo e dimostrare con i fatti che casi come questo di Livigno non possono più ripetersi” – conclude Galbusera.

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Indagare

Sottoscriviamo con un'aggiunta. Il fatto è di una tale gravità per le conseguenze e non solo di immagine, da richiedere non solo anatemi o rimpalli di responsabilità. Occorrerebbe, ad esempio, che il Comune con un'agile e competente piccola commissione di indagine andasse a vedere, pubblicando l'esito, di come sono andate le cose. Se e in tal caso perchè, ad esempio, le due ditte straniere, di cui una americana, hanno, secondo il Comandante della Forestale dr. Turco “eseguito i lavori in totale difformità dal progetto approvato in sede di Conferenza dei servizi”. E' vero o no che anziché i 4 metri autorizzati in alcuni punti si arriverebbe a 15? Si è cercato di trovare una soluzione? Chi paga eventuali danni? Chi ha segnalato la cosa alla Forestale? Eccetera. Un solo parziale stralcio di cosa tre settimane fa scriveva mountainbike.bicilive.it;

“Possiamo svelarvi qualcosa del tracciato che si svilupperà lungo i pendii del Bike Park Mottolino di Livigno, sul quale dall’11 al 13 luglio si sfideranno i migliori atleti al mondo di downhill, 4x e freeride. Il campo di battaglia si snoderà su di un dislivello di oltre 500 metri e tutte le features sono già ben definite: step down di 4 metri alla partenza, compressioni, un gap di oltre 18 metri, enormi sponde di 6 metri, wallride e passaggi tecnici sulle rocce, salto del fiume finale… lo spettacolo è assicurato!

...era assicurato...

(ndr)

 

 

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