Livelli ottimali delle acque del Lago di Como:

ma ci siamo anche noi...

il progetto ADDapt entra nel vivo. Concluso lo studio preliminare, ora il coinvolgimento diretto dei Sindaci rivieraschi Fermi e Piazza: “Passiamo finalmente dal periodo dei problemi a quello delle soluzioni per il nostro lago”

Milano, 7 giugno 2021 – Con la conclusione delle verifiche e degli studi preliminari, entra nel vivo la definizione del progetto ADDapt finalizzato all’individuazione al mantenimento di un livello ottimale delle acque del lago di Como e delle risorse idriche del bacino dell’Adda. Il progetto era stato finanziato da Regione Lombardia che aveva messo a disposizione 600mila euro grazie a un emendamento al Bilancio regionale presentato dal Presidente del Consiglio Alessandro Fermi e dal Presidente della Commissione Autonomia Mauro Piazza: la sua realizzazione è stata affidata al Politecnico di Milano (Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria - DEIB) e all’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali - DiSAA) con il coinvolgimento diretto del Consorzio dell’Adda. Ora che è stato predisposto lo studio preliminare, sono stati direttamente coinvolti tutti i Sindaci dei Comuni rivieraschi delle province di Como e Lecco ai quali è stato inviato un questionario dettagliato per l’acquisizione di una serie di informazioni relative alle problematiche riscontrate nel territorio di ciascun Comune in tema di bassi e alti livelli, informazioni utili per la definizione finale degli indicatori progettuali. Lo studio finale sarà quindi presentato a settembre.

“Con l’attuazione concreta di questo progetto passiamo dal periodo dei problemi a quello delle soluzioni per quella che è la più grande risorsa dei nostri territori, il Lario -sottolineano Alessandro Fermi e Mauro Piazza-. Questo studio, preceduto da una fase di ascolto e confronto con i soggetti territoriali, consentirà di fornire una definizione oggettiva e scientifica sulla necessità di rivedere una norma ormai datata (testimonianza: chi dirige questo giornale ricorda quando suo padre, ingegnere idraulico, oltre mezzo secolo fa fu impegnato per un certo tempo, dando un rilevante cotributo risolutivo all'accordo tra tutti i soggetti interessati, per la gestione dei flussi idrici tra immissione, livello del Lario, paratoie finali, esigenze agricole)  nata in presenza di elementi ambientali e climatici profondamente diversi da quelli attuali. Saranno definite diverse strategie di intervento finalizzate alla gestione ottimale delle risorse idriche -spiegano Fermi e Piazza- attraverso specifici indicatori di valutazione e tenendo conto dei differenti scenari climatici, del prezzo dell’energia e della domanda irrigua. Si procederà inoltre con l’analisi dell’interazione tra le riserve idriche nei bacini idroelettrici montani, il Lario e i distretti irrigui di valle al fine di individuare soluzioni di equilibrio realisticamente ed economicamente sostenibili. I risultati -concludono i due esponenti politici lariani- dal prossimo autunno saranno accessibili attraverso un geoportale attraverso il quale tutti gli utenti potranno esplorare e verificare il patrimonio di dati e informazioni”.       

Tra le opzioni d’intervento considerate rientrano l’ottimizzazione della regolazione dei livelli del Lario, l’incidenza delle procedure di riassegnazione delle concessioni idroelettriche e la realizzazione finale delle paratie a Como. Il progetto si propone inoltre di ridurre i conflitti tra i diversi portatori d'interesse (idroelettrici, agricoltori, rivieraschi) del lago, fornendo nuovi e idonei strumenti per la definizione di strategie di governance condivise.

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Si concluda lo studio ma ci siamo anche noi con i nostri 1533 km di corsi d'acqua valtellinesi oltre quelli di Valchiavenna e con la cinquantina di bacini per una capienza di oltre 400 milioni di mc... (red)

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