Parco dello Stelvio, addio. Si smembra

Da 40 anni lo volevano gli altoatesini. Dopo 40 anni calate le braghe

Parco dello Stelvio addio se corrisponde a verità, e non c'é ragione per dubitarne, quanto afferma in una sua nota il WWF. Con un'aggravante. Mentre per le altre due porzioni, quella trentina e quella bolzanina le Province potranno fare quello che vorranno dato che possono legiferare per via dell'ampia possibilità che fornisce loro lo Statuto Speciale, di qua sia nel bresciano che nel sondriese si rientra nell'ordinario e con un'autonomia limitata da parte della Regione. Un altro confine dunque che ai 2758 metri del passo viene a instaurarsi e sempre a vantaggio dei privilegiatissimi di là. Altro che sopprimere le Province, occorre sopprimere i privilegi delle Regioni a Statuto Speciale che oggi non hanno più senso!

La nota del WWF
Il WWF replica al il governatore altoatesino Arno Kompatscher, il testo della bozza del Decreto Legislativo prevede di fatto uno smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio, senza una pianificazione e gestione unitaria ed esclude le Associazioni Ambientaliste dagli organi di governo del Parco.
   La bozza del Decreto Legislativo per il riordino della gestione del Parco Nazionale dello Stelvio  prevede chiaramente la definizione di tre piani distinti per i tre versanti delle province di Trento e Bolzano e della Regione Lombardia. Le misure di conservazione del patrimonio naturale del Parco saranno inoltre definiti autonomamente dalle Province autonome e dalla Regione Lombardia, con un organismo di coordinamento che avrà solo funzioni di indirizzo. Sostenere che con questi provvedimenti il Parco Nazionale dello Stelvio manterrà una gestione unitaria è palesemente falso.
Inoltre, l’assenza della rappresentanza delle Associazioni  Ambientaliste negli organi di gestione previsti per il Parco contravviene a quello che resta comunque un riferimento vincolante per ogni ipotesi di riordino della gestione del Parco Nazionale dello Stelvio., ovvero, la Legge quadro sulle aree naturali protette 394/91.

Il WWF ribadisce per questo la propria contrarietà allo smembramento del Parco Nazionale dello Stelvio, rivendicando per l’area protetta nazionale una pianificazione unitaria e il mantenimento della presenza di una governance aperta alle associazioni e al loro ruolo di garanzia e partecipazione.

Il WWF chiede con determinazione al Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, di garantire nel processo di riordino della gestione del Parco Nazionale dello Stelvio il rigoroso rispetto della Legge quadro sulle aree naturali protette, vincolante anche per le Province autonome di Trento e Bolzano.

Per il WWF è gravissimo che il futuro assetto istituzionale, organizzativo e gestionale di una delle principali aree protette d’Italia sia deciso unilateralmente senza un preventivo confronto con tutti gli interlocutori interessati (Ente Parco, Ministero dell’Ambiente, Province autonome di Trento e di Bolzano, Regione Lombardia, Comuni del Parco, comunità locali, mondo scientifico, associazioni di protezione ambientale). E’  inaccettabile che il destino di un'area protetta così importante, istituita nel lontano 1935, venga definito all'interno di un direttorio ristretto, pur costituzionalmente riconosciuto, formato da 12 membri in alcun modo rappresentativi degli interessi generali della conservazione del patrimonio naturale custodito dal Parco Nazionale dello Stelvio.

Il WWF chiede con determinazione al Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, di garantire nel processo di riordino della gestione del Parco Nazionale dello Stelvio il rigoroso rispetto della Legge quadro sulle aree naturali protette, vincolante anche per le Province autonome di Trento e Bolzano.

Il silenzio del Governo e del Ministero dell’Ambiente su questa vicenda del Parco Nazionale dello Stelvio è ingiustificabile e rischia di avallare l’accordo sullo smembramento del Parco che, a quanto risulta, è stato siglato nell’ambito dell’intesa a livello nazionale tra PD e SVP in occasione dell’ultima campagna elettorale nazionale..

Roma, 5 febbraio 2014 - Ufficio Stampa WWF Italia

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