Addio filari di pini. Non si potevano usare "tecniche collaudate" per fronteggiare gli inconvenienti evitando di radere al suolo un complesso arboreo cresciuto in diverse decine di anni? Ci si fermi almeno, chiede la gente.
Gentilissima Redazione, sono una cittadina sondriese e con mio grande dispiacere la scorsa settimana ho potuto constatare che in Via Gramsci e in Via Torelli è stato tagliato quasi tutto il filare di pini che costeggiava la strada in prossimità della pista ciclabile.
Mi chiedo e vi chiedo se prima di tagliare questi alberi siano state valutate tutte le soluzioni tecniche per la sistemazione del viale e se il taglio un così cospicuo numeri di pini fosse davvero necessario.
In passato è stato lamentato da alcuni cittadini che la loro particolare “forma ad ombrello” impedisce alla luce dei lampioni di penetrare nel percorso sottostante e che le radici sollevano l’asfalto e per queste ragioni e anche per l’intenzione di sostituire gli attuali lampioni con quelli con lampade a risparmio energetico, l’Amministrazione comunale avrebbe provveduto con i lavori di riqualificazione in atto.
Abbiamo interpellato arboricoltori esperti di gestione di alberi in città e affermano che esistono tecniche di lavoro collaudate e conosciute da anni che consentono di operare senza danneggiare le radici e risolvere al tempo stesso i disagi arrecati dai danni provocati alle coperture, e che con una corretta potatura di diradamento e rimonda del secco si sarebbe dato maggiore luminosità alla strada ed alla pista ciclopedonale sottostante evitando così il taglio degli alberi.
Per queste motivazioni mi chiedo se in previsioni della prosecuzione dei lavori, che secondo i giornali comprenderanno anche Via Giuliani, o per altri lavori di futura riqualificazione, si possano prendere in considerazioni alternative che evitino il taglio degli alberi che, oltre ad avere un notevole valore ornamentale, hanno altre funzioni importanti in ambito urbano. Pensando di interpretare il pensiero di altri cittadini spero in un vostro interessamento.
Distinti saluti - Stefania Signorelli
L'unica cosa che possiamo fare è pubblicare la Sua lettera e, semmai, sollecitare i consiglieri comunali, senza distinzione di parte che non avrebbe senso, ad approfondire la questione, eventualmente interpellando la scrivente in relazione a quanto Ella riferisce circa alternative possibili. Certamente, guardando il viale effettivamente cascano le braccia nel vedere la differenza rispetto a prima (fosse successo qualche tempo fa Italia Nostra, WWF, Legambiente e via dicendo sarebbero insorti...!) ndr.