NUCLEARE: LA POSIZIONE DEL NOSTRO GOVERNO DOPO LA VICENDA GIAPPONESE 11 3 30 07

Il nucleare nuovo vien dato per morto o quasi nonostante che quello nuovo sarebbe di terza generazione, quindi assai più sicuro, rispetto a quello di Fukùshima. Né conta che il guaio sia stato provocato da un sisma di intensità storica e da un conseguente tsunami con onde quasi al doppio di quanto prevedibile e previsto. In questa fase in cui tutti i Paesi si interrogano in attesa di trovarsi tutti fra qualche mese a confrontarsi sulla situazione anche l'Italia ha scelto la via della pausa di riflessione. Da parte del Governo quindi è stata approvata la moratoria sul nucleare, tenuto conto che, nelle attuali circostanze, occorre approfondire le valutazioni e che la Comunità europea intende sottoporre a scrupolose verifiche le centrali nucleari in funzione. In linea con le decisioni dell'Unione europea che procederà quanto prima ad effettuare delle verifiche sugli impianti funzionanti in Europa, anche il nostro Paese ha voluto prendere una pausa di riflessione sull'energia nucleare. La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri il 23 marzo scorso. Per effetto immediato della moratoria, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell'Ambiente non procederanno all'adozione degli atti necessari alla realizzazione degli impianti nucleari, a cominciare dalla predisposizione del documento programmatico sulla strategia nucleare. Pertanto, così come disposto dall'UE, restano confermati il deposito nazionale per lo stoccaggio ed il ruolo dell'Agenzia per la Sicurezza Nucleare come organo competente per lo studio e la programmazione delle politiche riguardanti la sicurezza nucleare. Quanto ai pericoli relativi alle eventuali ripercussioni di ciò che sta accadendo in Giappone a seguito dell'esplosione del reattore nucleare di Fukùshima, il ministro della Salute, Fazio, ha assicurato che essi sono da escludere per l'Italia: «L'eventuale arrivo in Italia di correnti d'aria provenienti dal Giappone non presenta alcun rischio per la salute», ha dichiarato il Ministro della Salute, che ha poi aggiunto: « Anche se le correnti dovessero trasportare sull'Italia particelle radioattive provenienti dalla centrale di Fukushima, si tratterebbe comunque di quantità infinitesimali ed estremamente diluite, che oggi, agli strumenti sofisticati di cui disponiamo, siamo in grado di rilevare, ma che non avrebbero alcun effetto sulla salute. Si tratterebbe infatti di valori bassissimi, largamente inferiori alle dosi di radioattività naturale».

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