Verso un futuro energetico ad idrogeno

Verso un futuro energetico ad idrogeno

Si tratta di un gas che si presta ottimamente come vettore di
energia non inquinante e, se prodotto da energie rinnovabili,
consente un impiego eco-compatibile al 1000 per cento


Automobili da cui non esce fumo nero ma aria pulita, e case
riscaldate da impianti che producono calore ed energia
elettrica, immettendo nella rete elettrica il surplus prodotto.
Fantascienza? Non proprio. Nel giro di quindici, vent'anni
potrebbe diventare una realtà a uso e consumo di tutti. Sono
queste infatti le grandi sfide verso cui stanno indirizzando i
loro sforzi enti di ricerca, università e case produttrici di
automobili. Se ne è parlato nei giorni scorsi al centro di
ricerche Enea del Brasimone, sull'Appennino tosco-emiliano, in
occasione di un corso di aggiornamento per l'Unione giornalisti
scientifici italiani (UGIS).


La necessità di arrivare a questo nuovo scenario energetico è
sottolineata da due fattori: le fonti di energia attualmente in
uso sono a rischio di esaurimento e bisogna pensare a sistemi
alternativi, che siano soprattutto eco-compatibili. Il futuro
ideale prefigura l'impiego di fonti come il solare o le biomasse
per produrre idrogeno da sfruttare sia per produrre energia
elettrica in centrali tradizionali che in piccoli impianti di
generazione di calore ed elettricità per piccole utenze o per
mezzi di trasporto che sfruttano il principio delle celle a
combustibile.


"Per agire in questa direzione - ha detto il prof. Raffaele
Vellone, direttore del Progetto idrogeno e Celle a combustibile
dell'Enea - occorre ricordare che l'idrogeno non è una fonte di
energia ma solo un 'vettore energetico' il cui impiego non è
inquinante e che può essere ricavato sia da combustibili fossili
come petrolio o metano, ma che per essere totalmente
eco-compatibile dovrà essere prodotto da energie rinnovabili.
Per dare questo nuovo indirizzo alle politiche energetiche
occorrono sinergie a livello internazionale o addirittura
mondiale per un deciso incremento delle fonti rinnovabili e per
migliorare il rendimento delle celle a combustibile".


"Le riserve mondiali di petrolio - ha proseguito Vellone - sono
ad oggi stimate in 3.000 miliardi di di barili, sufficienti per
i consumi dei prossimi cento anni. Continuare però solo con
questa fonte provoca enormi danni ambientali a alla salute.
Secondo uno studio della UE sull'impatto dei trasporti, è stato
accertato che nelle aree ad alta densità abitativa come le
grandi città, le auto a benzina provocano un danno di costi
sociali (30% ambiente e 70% salute) pari ad oltre un euro per
ogni litro di carburante consumato e le diesel addirittura di
8,4 euro".


"L'impiego generalizzato dell'idrogeno - prosegue Vellone - può
essere la svolta decisiva verso la riduzione delle emissioni di
gas serra. All'inizio del secolo, la CO2 nell'aria era pari a
290 parti per milione, ora è di 380. Le previsioni dei consumi
di energia per questo secolo fanno prevedere un continuo aumento
delle emissioni di CO2 e della sua concentrazione nell'atmosfera
fino ad oltre 550 parti per milione ritenuta la massima di
stabilizzazione per tenersi al riparo dagli eventi catastrofici
che si verificherebbero con un valore di 700. La situazione
attuale rende altamente improbabile il raggiungimento degli
obiettivi del protocollo di Kyoto ed esempi come quello della
Cina, che utilizza molto carbone e lo fa con tecnologie molto
inquinanti, non lascia adito a molte speranze. Tecnologie già
acquisite consentirebbero invece di separare la CO2 prodotta
nell'impiego dei combustibili fossili e il confinamento della
stessa in vecchi pozzi di miniere, con il doppio vantaggio di
evitare anche la subsidenza dei suoli".


I progetti sono tanti, le idee vulcaniche, ma per poter comprare
un'auto a idrogeno bisognerà probabilmente aspettare altri 15
anni e prima di arrivare all'idrogeno prodotto da fonti
rinnovabili sarà necessario passare per una fase transitoria nel
breve periodo, in cui si produrrà idrogeno da metano e
bio-combustibili. Oltre al problema dei costi c'è da risolvere
anche la questione dello stoccaggio dell'idrogeno, cioè se
trasportarlo allo stato gassoso, liquido o solido, e quello
della distribuzione alle stazioni di rifornimento. Nelle
automobili, l'idrogeno può essere utilizzato sia con un motore a
scoppio tradizionale, sia con una cella a combustibile che
produce elettricità per un motore elettrico per la trazione.


Nei prossimi anni saranno inoltre sperimentati sistemi a celle
combustibili per impianti da 5 kw per l'utenza domestica.
Collegandosi alla rete del metano, ogni casa potrà autoprodurre
energia elettrica e calore, mandando in rete le eccedenze. Già
oggi, comunque, molte industrie puntano alla realizzazione di
apparecchiature con celle a combustibile: grazie alla
collaborazione con l'Enea, la Arcotronics Fuel Cell produce
sistemi fissi da 5 Kw, oltre a sistemi portatili da 1 kw e per
impiego su mezzi mobili
CS



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