E se capita un black-out prolungato come negli USA?

Il colossale black-out ferragostano che ha interessato 50
milioni di americani e anche tanti canadesi, facendo venire
in mente sabato 28 giugno con il black-out programmato, ma
all'insaputa dell'utenza, in Italia, ha giustamente
allarmato i tecnici e anche gli apparati di sicurezza di
tutto il mondo.

La grande vulnerabilità della società moderna raggiunge il
culmine proprio nel settore energetico. Un'interruzione
prolungata della fornitura di energia elettrica provoca la
paralisi. Ascensori bloccati con la gente dentro, impianti
di riscaldamento bloccati, catena del freddo in tilt
(freezer, frigo, condizionatori ecc.), telefoni muti, TV e
radio solo parzialmente in funzione, computers fuori uso
salvo che nei grossi complessi con generatori di emergenza,
- e quindi una serie di funzioni che dai computers dipendono
inattive -, comunicazioni bloccate quasi del tutto,
elettrodomestici inutilizzabili, compresi i rasoi,
campanelli inattivi così come certi impianti di sicurezza,
notti buie nelle strade e nelle case, distributori di
benzina fermi, semafori spenti, problemi idrici, specie poi
nelle case ove l'acqua viene pompata nei serbatoi nei
sottotetti, devastante stasi nelle attività economiche,
rischi per la sicurezza pubblica e chi più ne ha più ne
metta dato che l'elenco é solo indicativo.

Le ipotesi fatte sono tutte inquietanti. Negli USA si é
parlato di rete di distribuzione obsoleta. Privato sarà
anche bello ma in settori strategici come quello energetico
lo Stato, in qualsiasi Paese, non può lasciare fare senza
avere quantomeno in mano il quadro e senza poter dettare
linee di comportamento, nuovi investimenti compresi. Ma non
c'é colo questo elemento sul tavolo di chi sta indagando per
scoprire cosa é successo. Si opera anche nella ricerca di
eventuale pirateria informatica. Sono state avanzate teorie
precise al riguardo. Basti pensare che Analisi difesa nel
suo ultimo numero ipotizza che "secondo alcune fonti della
NSA, subito interessatasi al caso, persino un virus come il
banale MsBlast potrebbe essere alla base dell’accaduto. La
debolezza di Windows sfruttata dal virus risiede infatti
nella tecnologia usata per condividere file di dati
attraverso le reti di computer, locali o globali, e riguarda
una categoria di vulnerabilità detta "buffer overflow", che
può ingannare il software facendogli accettare comandi
pericolosi".

Il Ministro per l'Innovazione Stanca  ha ricordato che
basta l’intrusione di un hacker o, più semplicemente, uno
scambio errato di messaggi e/o codici elettronici tra alcuni
computer per creare o scatenare una situazione di criticità
imprevista e far scattare il blocco degli apparati
governati, se non addirittura metterli fuori uso.

Ricordato il positivo esito di un'operazione del sistema di
sicurezza che ha bloccato pirati informatici brasiliani
intenti all'assalto di siti dell'Italia del Nord, il
Ministro ha aggiunto che questo dimostra come in questi
settori non si possa e non si debba assolutamente mai
abbassare la guardia e, soprattutto, sia sempre più
necessario agire a livello di sistemi globali, di alleanze
tra Paesi, come l’Unione Europea e il G8".

Tutto bene, ma ci sarebbe dell'altro da fare. Ricordiamo che
in un articolo del 21 settembre 2001, tuttora leggibile in
altra parte del giornale, avevamo sottolineato l'opportunità
di una diffusione dei gruppi elettrogeni, presenti oggi
soltanto in Ospedali, talune pubbliche strutture, grossi
complessi. Si capisce come sia difficile ipotizzare una
spesa per un evento possibile ma ritenuto improbabile quando
scarsa diffusione hanno sinora avuto persino le modeste, e
di modesta spesa, luci di emergenza, anche tenuto conto che
la potenza, e quindi il costo, di un gruppo dovrebbe essere
la minima per l'essenziale e non, come in un ospedale, una
potenza sostitutiva di tutta quella venuta meno.

Qualcosa comunque dovrebbe essere fatto
Luca Alessandrini


GdS 18 VIII 03  www.gazzettadisondrio.it

Luca Alessandrini
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