Referendum elettrodotti: noi del SI siamo soddisfatti. La Valtellina meno.…
SODDISFATTI. LE RAGIONI
Noi siamo soddisfatti, almeno sotto il
principale punto di vista, quello della coscienza di un
impegno pienamente assolto
-
Abbiamo, come giornale, ma anche come
Comitato Cittadini Consumatori Valtellina, illustrato
l’importanza del problema sotteso dal quesito referendario
per una provincia come la nostra, con 1700 km di linee
elettriche, quasi la metà ad alta tensione, con una
superficie assoggettata a servitù pari, in ordine di
grandezza, a quella di almeno 2500 stadi di calcio e con le
poco edificanti prospettive legate agli emanandi decreti
attuativi della legge sull’elettrodmog.
-
Abbiamo provocato la delibera del BIM,
purtroppo senza seguito in quanto la Provincia ha ritenuto
di starsene fuori e di non occuparsi del referendum. E
quando diciamo Provincia non ci riferiamo solo a Presidente,
Giunta, maggioranza ma a tutti visto che nessuno ha mosso un
dito. Non entriamo nel merito. Ognuno è libero di
comportarsi come vuole. Ci chiediamo soltanto chi in questa
provincia deve occuparsi dei problemi che la legge 36/2001
pone e dei guai che è destinata a provocare. Nella
cosiddetta Prima Repubblica le cose in provincia andavano
diversamente…
-
Abbiamo ottenuto da due personaggi come i
candidati-Sindaco a Sondrio, Bianchini e Schena, la loro
adesione significativa su una posizione che dovrebbe vedere
tutti i valtellinesi, solo “i menefreghisti” esclusi.
- Abbiamo, più in generale e solitari, dato un
grosso contributo. Innanzitutto di informazione, a tutto
campo, in via prioritaria, con assoluta tempestività e spesso in esclusiva.
Pur con tutta la modestia del caso qualche migliaio di
nostri lettori é buon testimone.
In via prioritaria infatti e addirittura in esclusiva
in Italia per l’impatto urbanistico dei decreti attuativi
della legge 36, decreti ignorati non solo in sede di elaborazione ed
approvazione della legge, non solo nell’istruttoria dei
decreti attuativi, ma persino nella discussione conclusasi
il 26 marzo al Senato e il 9 aprile alla Camera sulle bozze
di decreto approvate dal Consiglio dei Ministri il 21
febbraio scorso. Problemi aperti che neppure la pur
meritoria trattazione negli artt. 21 e seguenti della
"Delega al
Governo per il riordino, il coordinamento e l' integrazione
della legislazione in materia ambientale e misure di diretta
applicazione"
- leggibile negli "Editoriali" del nostro giornale -, ora al
a Camera dopo la fiducia del Senato, risolve esaustivamente
e per la quale con un’audizione in Commissione Ambiente
sarebbe possibile realizzare un miglioramento notevole.
-
Abbiamo illustrato le ragioni che dovevano
indurre i valtellinesi a partecipare al voto e a votare SI,
ragioni che andavano e vanno ben oltre il quesito
referendario.
-
Abbiamo avuto modo, anche attraverso la
stampa locale che ha ripetutamente ospitato, in particolare,
le note del Comitato Cittadini Consumatori Valtellina – una
realtà con alle spalle una copiosa e fruttifera attività
nell’interesse della nostra provincia e della nostra gente
- di diffondere la conoscenza dei problemi, largamente
ignorati.
Abbiamo dunque ragione di essere soddisfatti,
cos’ come lo siamo stati per la questione dell’elettrodotto
San Fiorano-Robbia ormai avviata a positiva conclusione
sulla scorta di indicazioni da noi offerte agli interessati
e che sono state decisive per mettere il problema sul
binario giusto.
La Valtellina meno SODDISFATTA.…
La Valtellina ha certamente meno ragioni di essere
soddisfatta.
Una partecipazione nutrita al voto, un diluvio di SI avrebbe
aiutato le Istituzioni impegnate sui problemi del settore.
Al di là del Referendum la Valtellina, e le tante migliaia
di valtellinesi coinvolti, parte cospicua di essi esposta a
pesanti conseguenze una volta che verranno pubblicati i
decreti attuativi della legge 36/2001 (elettrosmog), assiste
al silenzio di fronte al pericolo incombente nonostante che
da due anni esso sia noto - perlomeno a chi ci legge, se poi
non si legge é altra cosa! -.
Assiste anche al positivo accordo di Tiranese e Valcamonica
per l'elettrodotto San Fiorano-Robbia ma, almeno chi conosce
le cose e sa valutarla, si strappa i capelli pensando che un
accordo del genere arriva 11 anni dopo la decisione
dell'ENEL di procedere alla "razionalizzazione" - il che
vuol dire eliminazione della selva di elettrodotti esistenti
da raggruppare -, risultato allora ottenuto dal BIM. Non
solo: doppio strappo di capelli in quanto allora l'ENEL
avrebbe provveduto per tutti gli elettrodotti della
provincia mentre ora, essendosi interessati solo gli Enti
locali della zona ma nessuno a livello provinciale gran
parte della situazione resterà come prima.
E intanto, all'arrivo dei decreti, chi ci andrà di mezzo?
Tanta povera gente con le grane, quando qualcuno si
accorgerà di quel che gli é capitato, sul tavolo dei poveri
Sindaci.
Lasciati soli con questi problemi.
Alberto Frizziero
GdS 18 VI 03 www.gazzettadisondrio.it