Rapina del territorio di Val MasinoI
Riceviamo
e pubblichiamo non senza far presente la posizione nettamente
contrario di Provincia, Comunità Montana, Comune ecc.
Sembra di assistere alla più spudorata, forsennata ed indegna
rapina del
territorio di Val Masino. Oltre all’aspetto ambientale, storico
e
turistico: è stata dimostrata, da parte degli organi predisposti
alla
tutela, l’assoluta mancanza di buon senso.
Probabilmente in Regione Lombardia non conoscono la foresta dei
Bagni,
uno dei biotopi lombardi più integri e decantati della
Lombardia.
Probabilmente non sanno che questa piccola foresta è il centro
di 4
laboratori di monitoraggio ambientale e con la cascata del
Porcellizzo è
un punto di meta per decine di migliaia turisti l’anno.
L’ottanta percento di tutte le acque superficiali della Val
Masino sono
già state captate dall’Enel; alle quali si sono aggiunte le
centrali
private della Valle Spluga, del basso Masino e di Sasso Bisolo.
Queste nuove domande vanno ad invadere le uniche aree che fino
ad oggi
si sono salvate: la testata dell’alta Val Masino e del Disgrazia
che tra
l’altro sono zona SIC (Sito di Interesse Comunitario) e fanno
parte del
nascente Parco del Bernina Disgrazia.
La Val Masino è una valle povera con mezzi limitati che ha
nell’integrità del territorio l’unica sua risorsa.
Il Sindaco e la nuova Amministrazione Comunale si stanno
battendo con
eroica determinazione. Ma c’è un netto squilibrio di forze:
siamo alle
mazze e lance contro i carri armati: un poverissimo Comune di
montagna
contro imponenti studi di avvocati, di ingegneria, di politici;
tutti
compatti a spartirsi il business delle acque.
Raffaella
Galli
Cernusco sul Naviglio (MI)
GdS 28 II 05
www.gazzettadisondrio.it