OBIETTIVO: PIRELLONE. OVVERO DELLA FRAGILITA'
BUENOS AIRES - VITRUVIO - PIRELLONE (IN MEZZO)
Obiettivo, non casuale, non per incidente, non per avaria:
il Pirellone, anzi il centro del Pirellone e in ora in cui
la maggior parte delle persone era sicuramente già uscita
dagli uffici, con due sole vittime. Due vite umane sono
comunque una enormità, ma certo si é che un'ora prima si
sarebbero contate a decine.
Al momento in cui scriviamo Al Qaida pare non entrarci,
visto e considerato che si tratta di un locarnese,
regolarmente partito dall'aeroporto svizzero con regolare
piano di volo.
Un pilota alle prime armi sa i limiti che ci sono nel
sorvolo delle città, e qui invece questi limiti sono stati
abbondantemente violati. Qualsiasi pilota sa che a Milano
oltre che a Linate c'é anche l'aeroporto di Bresso,
distante dal Pirellone una ventina di secondi per un aereo da
turismo.
Non occorre essere piloti per sapere che un'avaria al
carrello crea problemi per l'atterraggio ma non altri, e che
non c'é affatto bisogno di percorrere, guarda caso, corso
Buenos Aires e poi Via Vitruvio per poi finire, guarda caso,
esattamente tra i grandi pilastri portanti e in posizione
verticalmente centrale, ed inoltre ad un'ora in cui c'era da
immaginare che non ci fosse più nessuno. Un'ora prima e
sarebbero state decine le vittime...
Tant'é, si vedrà sulle cause.
UN PAESE PASTICCIONE?
Dopo un mesti ricordo delle due vittime e al loro
attaccamento al dovere - a quell'ora stavano ancora
lavorando invece di essere a spasso -, vediamo invece un
altro aspetto.
All'estero abbiamo nomea di un popolo pasticcione e di un
Paese pasticcione.
Sono le 18 quando arriva la notizia. La RAI, programma
Verissimo, si collega. Intanto su Internet i più veloci a
dare la notizia sono TG5 e il Corriere della Sera che sul
suo sito esce in edizione straordinaria con aggiornamenti
ogni 3/4 minuti. Il Televideo RAI, sia in TV che Internet
dorme. Fa solo specie che le prime immagini TV sono di CNN e,
udite!, della TV araba aljazira. Sarà bene che il nuovo
Presidente della RAI provveda ad invitare alcuni suoi
giornalisti a fare lezione di tempestività.
Comunque sia le prime immagini danno conto di una situazione
tutt'altro che da pasticcioni. I soccorsi, velocissimi, sono
in funzione. In alto volteggiano elicotteri, da uno dei
quali si caleranno sul tetto squadre di pompieri. Bush e i
Grandi della Terra sono subito informati. La difesa aerea é
in pista. I satellini scandagliano con la loro capacità di
definizione che arriva sino a distinguere un uomo da una
donna. Non c'é una traccia di panico. La gente ordinata. I
treni dalla attigua stazione centrale proseguono. Il metro
riprende poco dopo sia pure con la chiusura delle due
stazioni vicine al Pirellone. Le persone uscite dal
Pirellone, qualcuno ferito, danno una testimonianza di
grande reazione. Con tranquillità raccontano la loro
esperienza, in mezzo al fumo, ma tutti sottolineano che era
stata fatta una prova di evacuazione, e che quindi erano
preparati, anche se nessuno avrà pensato che la teoria
divenisse realtà.
Alle 18,45 il primo bilancio di vittime e feriti, che
varierà solo quando 38 minuti dopo si scoprirà la terza
vittima.
Alle 18.54 l'annuncio ufficiale che anche gli ultimi focolai
d'incendio sono stati spenti.
Alle 18.57 l'annuncio che é stata completata l'evacuazione
del Palazzo, anche di quelli intrappolati negli ascensori.
Ci vorrà solo qualche minuto in più per recuperare una
persona in un ascensore uscito dalle guide.
Alle 19.09 l'annuncio di chi era il pilota e da dove veniva
nonché le tre ipotesi: attentato, incidente, suicidio.
Alle 19.12 l'annuncio ufficiale che non sussistono pericoli
di crollo. Chi scrive ebbe a suo tempo un'esperienza unica:
l'analisi aerodinamica nella galleria del vento del
Politecnico del modello del Pirellone, sottoposto alla
violenza di un uragano ad oltre 200 Km/h. Il modello era lo
stesso sul quale vennero effettuate le prove all'atto della
progettazione. Un po' di calcoli, una valutazione
strutturale fatta allora, una valutazione sommaria della
energia d'urto dell'aereo sulla base di una velocità di 300
Km orari: la conclusione era stata quella comunicata una
buona mezz'ora dopo, appunto alle 19.19.
Nessun segno di panico, da parte di nessuno. Una risposta
corale di grande serietà oltre che di grande efficienza.
Una risposta éclatante a chi ci considera un popolo, un
Paese pasticcione.
Quanto ad efficienza, nei momenti topici sappiamo
dimostrarla come e pi§ degli altri, aggiungendo anche quello
che gli altri non hanno: la fantasia.
FRAGILITA' DELLA NOSTRA SOCIETA'
L'evento ha piuttosto dimostrato, ancora una volta, la
fragilità della nostra organizzazione comunitaria. Non la
nostra italiana, la nostra di ogni Paese.
Il folle, il pazzo, lo sconsiderato, l'alterato, la vittima
di inconvenienti o di carenze tecnologiche, é in grado in
qualsiasi momento di produrre danni rilevanti, in qualche
caso disastri.
La fragilità ha un solo rimedio: le misure preventive, a
tutto campo, ma altresì la compartecipazione, vigile e
attenta, di tutti.
***
GdS 18 IV 02