Obbligato a entrare nell’ATO un Comune che non ne voleva sapere

Il Comune di Ferriere (provincia
di Piacenza) è obbligato ad entrare nell’ATO, anche se non ne
condivide la creazione. A stabilirlo è la sentenza del TAR
dell’Emilia Romagna, che risponde così al ricorso
dell’amministrazione comunale che richiedeva un trattamento
diverso per le proprie caratteristiche “montanare. Resta la
contrarietà del sindaco Antonio Agogliati che solleva eccezioni
sul metodo: «Non condivido che dall'alto si imponga la gestione
dei servizi. Si parla di federalismo e si accentra sempre di
più». Tuttavia, in considerazione delle peculiarità del sistema
idrico dei comuni di montagna, le tariffe per il consumo
dell'acqua saranno inferiori del 20 per cento a quelle applicate
ai comuni di pianura. L'unificazione delle tariffe - spiega il
direttore dell'Agenzia d'ambito Vittorio Silva - sarà raggiunta
gradualmente nel triennio fino al 2007. Attualmente sono in
vigore costi diversi da comune a comune e per l'avvio concreto
della gestione unificata scatterà anche la tariffa
personalizzata per la montagna. Infatti, come è anche il caso di
Ferriere, esistono una miriade di piccoli acquedotti, anche
privati, controllati e gestiti dai residenti di frazioni o
località sparse”. La difficoltà incontrata nel Piacentino
rispetto a un disegno di unificazione delle risorse idriche non
è un caso isolato. «E' un problema che si riscontra in tutte le
zone di montagna d'Italia - spiega Silva - per quanto ci
riguarda, e siamo l'unico caso in Emilia, abbiamo deciso di
stabilire una differenziazione tariffaria in considerazione
della particolare situazione di queste aree”.

Quindici – Federgasacqua



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