Missione Missione Sri Lanka 2004 - Un’iniziativa di turismo sostenibile e un progetto di cooperazione allo sviluppo volto al miglioramento delle condizioni sociali ed economiche dei popoli indigeni dell’isola

Missione Sri Lanka 2004 - Un’iniziativa di turismo sostenibile e un progetto di cooperazione allo sviluppo volto al miglioramento delle condizioni sociali ed economiche dei popoli indigeni dell’isola

Soggetti beneficiari: 3500 persone, appartenenti alle etnie dei Wannyala-aetto e dei Verda

Area d’intervento: provincia di Uva, provincia orientale e territorio costiero nord-orientale. 

Notizie sul Paese

Sri Lanka, conosciuto come Ceylon quando era una colonia britannica, è un’isola a forma di perla situata a 40 km di distanza dall’estremità meridionale dell’India. La sua area è di circa 65.000 km². La parte centrale dell’isola è un’area montuosa che parte da un livello di 300 m e s’innalza fino ad un massimo di 2524 m. La regione montuosa centrale ha diverse cime al di sopra dei 2000 metri, come il famoso Adam’s Peak. Il paese è attraversato da circa 100 fiumi che sorgono nella zona montuosa centrale e scorrono attraverso le pianure fino all’Oceano Indiano. Il flusso di questi fiumi è prevalentemente stagionale come conseguenza del tipo di clima dell’isola, prevalentemente di tipo monsonico tropicale. Due accentuati monsoni portano pioggia all’isola: il monsone sud-occidentale, da maggio a settembre, che porta pioggia soprattutto nella zona occidentale e il monsone nord-orientale, da novembre a febbraio, che fa piovere soprattutto nella zona secca.

Con una popolazione di quasi 20 milioni di abitanti e capitale Colombo, i settori economici principali del Paese sono la produzione e l’esportazione di prodotti come gomma, tè, noci di cocco, riso, tabacco e spezie, l’estrazione di pietre preziose, la pesca e il turismo. 

La lingua ufficiale è il cingalese, mentre per quanto riguarda la religione il 70% della popolazione è buddista, il 15% induista, l’8% cristiano e il 7% musulmano. 

I principali gruppi etnici dell’isola sono i cingalesi, che costituiscono la maggioranza della popolazione, i Tamil dello Sri Lanka, i Tamil indiani e i Musulmani. 

Alla fine del secolo scorso circa il 70% del territorio era ricoperto da foreste. Agli inizi degli anni ’80 la proporzione è diminuita fino al 20%. La deforestazione è un fenomeno in gran parte dovuto al sistema di coltivazione a rotazione (chena o slash and burn), ma grandi aree di foresta sono state disboscate con la creazione del progetto d’irrigazione Mahaweli. A ciò si aggiunge la deforestazione dovuta all’introduzione delle coltivazioni di riso. Nonostante questa clamorosa perdita Sri Lanka esercita ancora un’enorme attrattiva dal punto di vista naturalistico, grazie ad un’incredibile varietà di paesaggi, alle sue stupende coste e a foreste ricchissime di flora e fauna. 
Il nostro progetto

Uno dei principali scopi della nostra associazione è quello di occuparci dei popoli indigeni di Sri Lanka. I Wannyala-aetto sono uno dei gruppi etnici minori e sono anche i primi abitanti dell’isola. Negli anni passati questa popolazione si è suo malgrado resa protagonista di un triste fenomeno di traslocazione conseguente all’attuazione del progetto d’irrigazione Mahaweli e alla creazione del Maduru Oya National Park. Con la creazione di questo parco i Wannyala-aetto, antico popolo aborigeno di circa 2500 persone,furono trasferiti al di fuori della sua superficie o, in casi sporadici, in una buffer zone, o zona di confine, ampia 3 km e situata tra il Parco Nazionale e la strada principale. I Wannyala-aetto, popolo di cacciatori-raccoglitori, furono così costretti ad un drastico cambiamento di vita. Furono assegnati loro piccoli appezzamenti di terreno per la coltivazione del riso e i bambini vennero mandati a scuola per imparare il sinhala e diventare buddisti. Dato che molti appezzamenti di terreno risultarono improduttivi, molti Wannyala-aetto li vendettero ad agricoltori cingalesi, presso cui successivamente cercarono un impiego. Tutto, nella vita dei Wannyala-aetto, cambiò in maniera repentina. Drastici cambiamenti riguardarono persino la loro dieta, costituita fino ad allora da cibi freschi a cui vennero sostituiti cibi in scatola; lo zucchero fu sostituito al miele. Questa variazione nella dieta portò con sé patologie come problemi di cuore, pressione arteriosa, obesità e alcolismo. 

Attualmente una cinquantina di Wannyala-aetto vivono all’interno del Parco Nazionale, a seguito di battaglie legali intraprese dallo storico e ormai scomparso capo del clan degli Uru Warige, Tissahamy.

Le nuove condizioni di vita hanno portato i Wannyala-aetto alla perdita delle loro tradizioni e della loro identità culturale. Alcuni di loro, accusati di bracconaggio dopo avere vissuto da sempre di caccia e raccolta, cercano una fonte di sostentamento nel turismo, fenomeno già di per sé altamente complesso, cui quest’etnia è assolutamente impreparata. Nel villaggio di Dambana,per compiacere i turisti, i Wannyala-aetto esibiscono tradizioni che ormai non fanno neppure più parte del loro patrimonio culturale. I turisti, dal canto loro, spesso privi degli strumenti e delle conoscenze per poter interagire con questa popolazione in maniera non invasiva, contribuiscono a distruggere le peculiarità di questa etnia portando abitudini malsane nel villaggio.

Perilmondo intende inoltre effettuare uno studio antropologico della comunità dei Verda, gruppo autoctono residente nelle ormai esigue foreste della parte orientale dell'isola. I Verda, popolo di pescatori e di cacciatori-raccoglitori, hanno subito le terribili conseguenze di venticinque anni di guerra civile che hanno martoriato l'isola fino alla tregua del 2002. La maggior parte dei loro territori ha subito bombardamenti aerei e la distruzione dei ponti di collegamento tra i vari villaggi, rendendo impossibile persino alla Croce Rossa di raggiungere determinate aree. L'uso di erbe medicinali e l'atavica conoscenza e capacità di sfruttare i prodotti della natura sono state fino ad oggi la ragione della sopravvivenza di questo popolo indigeno considerato fra i più antichi della Terra, ma la guerra civile, la minaccia delle bombe e delle mine hanno purtroppo arrestato il rapporto fra questa etnia e il suo territorio. 

Che cosa vogliamo fare e come vogliamo operare

Il nostro progetto prevede uno studio sulla valutazione dell’impatto del turismo nel villaggio di Dambana,la fornitura di pannelli solari e pile ricaricabili che sostituiscano le costose torce utilizzate in foresta, l’implementazione di attività generatrici di reddito e attività di documentazione. 

Perilmondo finanzierà queste attività organizzando iniziative di turismo sostenibile. 

Il 24 luglio si parte alla volta di Sri Lanka per un viaggio di tre settimane che ci porterà a visitare le zone costiere del sud dell’isola, le foreste più belle, i parchi nazionali e le rovine delle città antiche. Costo del viaggio: 1750 euro. La quota comprende: quota associativa, biglietto aereo e assicurazione, pernottamenti, spostamenti interni, guide locali ed entrate a parchi e musei. Escluso è il vitto, per cui si farà una cassa comune. Termine iscrizioni: 9 luglio. Caparra richiesta: 1000 euro. 

Informazioni sull’Associazione e sui progetti possono essere reperite su www.perilmondo.org
Contatti: info@perilmondo.org 

Giovanna Sgualdino 328/9473784

Matilde Bramati 348/3649454


Perilmondo Onlus è un’associazione senza fini di lucro e di utilità sociale con sede a Padova che opera nel campo degli aiuti umanitari, della cooperazione internazionale , del turismo sostenibile e della salvaguardia dei diritti civili e del patrimonio culturale delle minoranze etniche. Al suo interno operano psicologi, educatori, antropologi, studenti e volontari che condividono tutti gli obiettivi dell’Associazione e i principi di equità sociale che la animano.
Giovanna Sgualdino – Matilde Bramati


GdS 10 VII 04 
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Giovanna Sgualdino – Matilde Bramati
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