A Mantova “Plastica soggetto del desiderio” La Mostra é aperta sino al 18 ottobre
A Mantova Mostra
“PLASTICA SOGGETTO DEL DESIDERIO” promossa da
SC- Sviluppo Chimica in collaborazione con
FEDERCHIMICA -PlasticsEurope c/o Patrocinio della
FONDAZIONE UNIVERSITA' DI MANTOVA.
PALAZZO DUCALE -
DEPOSITI DI CORTE NUOVA -LUNGOLAGO GONZAGA
MANTOVA - sino al 18 ottobre con
Entrata libera
Trasforma in realtà i desideri che altrimenti non avrebbero
risposta, rende possibili i sogni e non pone limiti
all’immaginazione: è la plastica, la cui straordinaria “magia”
viene testimoniata dalla mostra “Plastica soggetto del
desiderio”
Dagli abiti di Paco Rabanne ai clarinetti di Renzo Arbore, dai
mattoncini Lego alle poltrone di Gaetano Pesce: per documentare
come la plastica riesca ad essere tramite fra il desiderio e la
realtà, i curatori della mostra Almerico de Angelis e Raimonda
Riccini hanno scelto degli oggetti di origine ed uso
estremamente diversi ma tutti molto evocativi ed emblematici.
Con un percorso essenziale e coinvolgente progettato da Carlotta
de Bevilacqua, la mostra rende evidente quanto la volontà di
inventare e di sognare, così come le esigenze tecnologiche e il
bisogno di innovazione, abbiano nella plastica la materia prima
che accetta le sfide e ama i desideri.
Afferma il Presidente di Federchimica-Assoplast, l’Associazione
italiana dei produttori di materie plastiche: “La plastica vuol
raccontare con questa mostra la capacità di porsi ‘a monte’ del
processo ideativo: come materia non solo e non tanto in grado di
dare delle risposte adeguate ma anche, in modo esclusivo, di
generare nuove possibilità”.
Il catalogo (Edizioni Modo) - che accoglie contributi fra gli
altri di Marc Sadler, Ugo Volli e Francesco Morace - accompagna
l’esposizione.
Nel proprio intervento Ugo Volli afferma:” La plastica è uno dei
grandi termini di paragone del nostro tempo, certamente il
materiale più caratteristico della modernità.
Parlarne è parlare di noi, disprezzarla o amarla vuol dire
prendere in considerazione i limiti e i vantaggi, comunque
l’identità, del mondo che ci siamo costruiti attorno e in cui
noi viviamo”.
Daniele Marconcini
GdS 30 IX 04
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