Greenpeace: biodiversità, il crack di Montecatini
25 miliardi di dollari per assicurare la protezione della biodiversità
Roma, 17 giugno 2005 - Presentata dal ministro dell'Ambiente
Altero Matteoli con grande clamore, la riunione internazionale
di Montecatini sulla biodiversità si è risolta in un crack.
La conferenza era stata indetta dalla Convenzione sulla
Biodiversità per identificare le misure internazionali
necessarie a fermare la preoccupante ondata di estinzioni di
specie animali e vegetali. L’obiettivo era individuare metodologie, aree e fondi per
instaurare una rete globale di aree protette. Delegati ed
esperti da tutto il mondo hanno però concluso poco: il meeting è
stato di fatto sequestrato dalla delegazione australiana,
secondo cui i delegati non avevano alcun mandato per assumere
impegni. "Invece di trovare nuovi fondi per proteggere la
biodiversità, sono stati gettati via un'altra volta i soldi dei
contribuenti” ha commentato Sergio Baffoni, di Greenpeace.
La prossima settimana, sempre a Montecatini, si riuniranno le
agenzie internazionali (Banca Mondiale, FMI, agenzie di
sviluppo) ed i rappresentanti dei Paesi più ricchi per valutare
lo stanziamento di nuovi fondi. E’ un tema cruciale. Gran parte
delle riserve di biodiversità si trovano in Paesi in Via di
Sviluppo, che non dispongono di mezzi finanziari per assicurarne
la protezione.
“Sono necessari 25 miliardi di dollari per assicurare la
protezione della biodiversità in tutto il mondo. Se non saranno
trovato questi fondi, saranno inutili tutte le belle parole
spese” conclude Baffoni.
Gabriele Salari
GdS 30 VI 05
www.gazzettadisondrio.it