Sanità. Interviene la CISL
Le analisi e gli appelli delle sigle sindacali della dirigenza medica non possono
rimanere inascoltati o, ancor peggio, lasciati cadere nel vuoto! Da tempo
denunciamo a tutti i livelli la drammatica situazione del sistema sanitario pubblico
a partire dalla mancanza di una seria programmazione basata sulla reale disponibilità
delle professioni socio-sanitarie.
I saldi negativi impietosi, presentati dalla dirigenza medica, vanno purtroppo a
braccetto con quelli disperati di tutte le figure professionali del comparto: basti
pensare che gli infermieri operanti nelle strutture ospedaliere della provincia dal
2018 ad oggi sono ben 215 in meno e che alla sede distaccata del Università Bicocca
di Faedo ogni anno si laureano poche unità di giovani residenti in provincia i quali
poi difficilmente decidono di rimanere sul territorio. Abbiamo espresso più volte
alcune possibili misure per tamponare l’emergenza: oltre ad incentivi economici
pubblici e privati occorre, in collaborazione con l’ordine professionale, creare
progetti di orientamento scolastici e corsi di preparazione ai test di ingresso dedicati
ai nostri studenti. La situazione per il personale OSS e ASA, anche se differente per
alcuni aspetti e criticità, non versa certo in condizioni migliori, soprattutto quando il
già insufficiente personale viene conteso tra RSA, strutture sanitarie pubbliche e
private.
La difficoltà nel trovare risposte a criticità che solo in alcuni casi nascono dal livello
nazionale non giustificano l’assordante silenzio delle istituzioni regionali, le quali
negli anni hanno preferito il consenso a prese di posizione, magari impopolari
quanto però necessarie, per garantire una sanità territoriale efficace e funzionante,
soprattutto in considerazione del contesto e della grave carenza di personale invece
abbiamo assistito a passerelle per finanziamenti a strutture destinate a rimanere
vuote.
Il campanilismo della nostra provincia non ha aiutato ad affrontare con lucidità una
discussione sempre più distante dalla realtà e scivolata oramai su meri
posizionamenti geografici e con toni non degni di una società civile. C’è sempre
qualcuno che, senza ruoli ufficiali e quindi senza responsabilità dirette, si prende il
lusso di indicare proposte parziali e teoriche senza preoccuparsi poi della “messa a
terra”, generando così solo sempre più confusione e divisioni in una comunità già
frammentata come la nostra.
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