PRESENTATO A MILANO LO STATUTO COMUNITARIO PER LA VALTELLINA

SEV e Vivi le Valli hanno presentato lo Statuto Comunitario per la Valtellina, strumento nato per rispondere allo sviluppo del sistema economico locale.ispiratore di una "carta dei valori" per la Valtellina fondata sui principi della sussidiarietà e del

Milano, 27 Maggio 2008 - SEV e il Consorzio Vivi le Valli hanno presentato lo Statuto comunitario per la Valtellina, uno strumento che intende favorire il buon funzionamento

del sistema economico locale per raggiungere le finalità di sviluppo della Comunità della Valle. Lo Statuto nasce da un'intuizione originaria di Alberto Quadrio Curzio, che ne è anche il curatore della formulazione di sintesi, insieme con Guido Merzoni e Roberto Zoboli.

Già nel 2004, Quadrio Curzio aveva suggerito che la Valtellina si dotasse di uno Statuto comunitario, espressione dell'identità storico-culturale della Valle, per indicare i valori condivisi dai

cittadini della Provincia di Sondrio e impostare una crescita socio-economica coerente con gli obiettivi della Comunità.

Grazie alla determinazione della SEV - Società Economica Valtellinese e del Consorzio Vivi le Valli, che hanno fortemente creduto nel progetto, oggi la Valtellina ha un proprio Statuto

comunitario che si pone come obiettivo la costruzione di capitale sociale, un patrimonio collettivo basato sull'identità locale e sui legami della popolazione con il territorio, per favorire,

attraverso strumenti di governance comunitaria, l'efficienza del sistema economico valtellinese.

Nella sua formulazione, lo Statuto si presenta come una "carta dei valori", che esprime l'identità della Comunità valtellinese e ne delinea i principi generali; e come un "orientamento

strategico", che definisce gli obiettivi e i progetti di sviluppo della Comunità stessa. Sono parte

integrante dello Statuto gli strumenti di monitoraggio, che hanno la funzione di valutare i progressi che la Comunità compie nella realizzazione dello Statuto.

"Desidero esprimere il mio personale saluto e l'apprezzamento di tutto il Governo regionale" - afferma Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia - "poiché lo Statuto

Comunitario per la Valtellina è espressione della capacità di un sistema territoriale di leggere in modo dinamico la propria identità comunitaria e le linee strategiche per il proprio sviluppo. La Valtellina ha dimostrato" - prosegue Roberto Formigoni - "e continua a dimostrare che le valli alpine non sono per destino una 'periferia' ma una terra ricca di risorse materiali e immateriali che la società civile ha saputo conservare e rigenerare nel tempo". "Come Governo regionale" - conclude Formigoni - abbiamo sempre guardato a questo territorio con grande attenzione per le sue peculiarità, i suoi punti di forza, il contributo offerto alla ricchezza policentrica della vita civile,

culturale, economica della Lombardia".

Lo Statuto non si presenta quindi come un testo giuridico formalizzato e vincolante, ma come un programma in cui sono indicati i principi ispiratori e le soluzioni necessarie alla realizzazione delle finalità che la Comunità valtellinese si pone di raggiungere. Ecco perché la "carta dei valori" si delinea come la forma idonea a rendere visibili ai cittadini della Provincia di Sondrio l'importanza e la portata dei valori comuni, per sensibilizzarli sulla propria identità e creare attorno ad essa un

consenso spontaneo.

"Lo Statuto Comunitario" - afferma Antonio Tirelli, Presidente del Consorzio Vivi le Valli - "traccia i principi a cui attenersi per garantire alla Provincia di Sondrio uno sviluppo socioeconomico di lungo periodo, delineando gli strumenti normativi e organizzativi del pubblico e del privato, capaci di orientare il 'governo della Valtellina' in forma cooperativa. Grazie ai principi e alle politiche indicati nello Statuto" - prosegue Tirelli - "la società civile, in particolare la classe imprenditoriale e dirigente provinciale, ha l'opportunità di svolgere un ruolo da protagonista, insieme alle istituzioni, per il bene della propria Comunità". Lo Statuto può contribuire al radicamento di un'identità locale che ha profondi legami con la storia della Comunità, costruendo un ponte ideale tra passato e futuro, le cui fondamenta sono tracciate nel patrimonio storico, naturale e culturale della Valle. La "carta dei valori" rende, infatti, visibili l'importanza e la portata dei valori comuni per

sensibilizzare i cittadini sulla propria identità. L'identità economico-sociale della Comunità valtellinese si deve così necessariamente tradurre in uno sviluppo di qualità, che tuteli il patrimonio naturale e operi in funzione di un impiego razionale delle risorse. Ecco perché lo Statuto individua, inoltre, nella sussidiarietà il principio che regola i rapporti tra soggetti pubblici e privati nella Comunità valtellinese. Secondo tale principio le

autorità pubbliche riconoscono e favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per attività di interesse generale.

Per quanto riguarda gli obiettivi e i progetti di sviluppo, la Valtellina si presenta, in primo luogo, come una Comunità alpina con una forte vocazione Lombarda-Europea, che deve

coniugare le esigenze locali con le possibilità offerte da livelli superiori di Governo. La Comunità deve quindi porsi obiettivi di sviluppo istituzionale per un più efficace accesso alle risorse messe a disposizione dalla Regione, dallo Stato e dall'Unione Europea. L'asse portante della capacità di crescita della Valtellina è lo sviluppo economico, espresso dalla convergenza dei vari settori - credito, agroalimentare, turismo, artigianato, PMI - al fine di costituire un'area integrata di qualità. La Comunità identifica, poi, nell'educazione, intesa come combinazione di istruzione e valori eticocivili, il presupposto fondamentale per uno sviluppo socio-culturale. Infine, la Comunità promuove la sostenibilità ambientale e, consapevole di una carenza delle infrastrutture per le comunicazioni che ha condotto all'isolamento e alla congestione, persegue approcci di accessibilità e connessione che producano il minimo impatto ambientale. Rientra tra questi obiettivi lo sviluppo delle nuove tecnologie dell'informazione per la comunicazione. Non essendo un mero esercizio teorico, lo Statuto prevede un sistema di monitoraggio per la verifica dei progressi che la Comunità compie nella realizzazione dello Statuto stesso, la cui gestione

e l'attuazione è affidata ai soggetti promotori. Il monitoraggio prevede due livelli di informazione: un sistema di indicatori di benchmark, relativi a sei aree - Società, Istituzioni, Economia,

Infrastrutture, Ambiente e territorio, Identità - e le risposte a un questionario da parte di testimoni privilegiati, selezionati tra figure istituzionali e rappresentanti della società civile e del

sistema produttivo. Una sintesi finale rielabora i due livelli di informazione traendo, ogni anno, le conclusioni sui progressi in relazione allo Statuto comunitario.

"Il sistema di monitoraggio" - osserva Claudio Snider, Presidente della SEV - "consente di avviare dei progetti concreti di cui beneficerà la Comunità valtellinese nel suo complesso. Lo spirito che anima SEV, Vivi le Valli e tutti i soggetti che aderiranno allo Statuto comunitario è la leale collaborazione. Ciò significa perseguire, attraverso l'integrazione degli strumenti della programmazione, un fine comune. L'intuizione del professor Quadrio Curzio" - conclude Snider - "ha consentito di formulare una 'carta dei valori' che si è rivelata lo strumento più idoneo a rappresentare l'identità e i profili di sviluppo della Comunità valtellinese secondo i principi della sussidiarietà".

Sono curatori dello Statuto comunitario per la Valtellina, nella sua formulazione di sintesi, Alberto Quadrio Curzio, Guido Merzoni e Roberto Zoboli, sulla base dello studio effettuato dal

Centro di Ricerche in Analisi economica dell'Università Cattolica. Il gruppo di studio è composto anche da Maria Agostina Cabiddu, Paolo Colombo e Andrea Santini.

Sono promotori dello Statuto comunitario per la Valtellina SEV - Società Economica Valtellinese e Consorzio Vivi le Valli.

LE PERSONE

Alberto Quadrio Curzio è professore ordinario di Economia Politica e Preside della Facoltà di Scienze Politiche,

Direttore del Centro di ricerche in Analisi economica dell'Università Cattolica.

Guido Merzoni è professore straordinario di Economia politica presso la Facoltà di Scienze politiche

dell'Università Cattolica di Milano.

Roberto Zoboli è professore straordinario di Politica Economica presso la Facoltà di Scienze Politiche

dell'Università Cattolica di Milano.

Maria Agostina Cabiddu è dottore di ricerca in Diritto Costituzionale e professore ordinario di Diritto Pubblico

al Politecnico di Milano.

Paolo Colombo è professore straordinario di Storia delle istituzioni politiche presso la Facoltà di Scienze

Politiche dell'Università Cattolica di Milano.

Andrea Santini è professore associato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Cattolica di Milano.

SEV - Società Economica Valtellinese è nata nel 1993 per iniziativa di un comitato, promosso e presieduto da

Alberto Quadrio Curzio, animato dal desiderio di contribuire allo studio e alla promozione di uno sviluppo della

Valtellina improntato alla cooperazione e alla qualità.

VIVI LE VALLI

Vivi le Valli è un Consorzio fondato nel 2003 da un gruppo di imprenditori accomunati dal desiderio

di promuovere uno sviluppo integrato delle Valli della Provincia di Sondrio, Valtellina e Valchiavenna,

rafforzando un'immagine esterna unitaria che fosse riconoscibile con un forte marchio di qualità.

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