DOMANI NELLA VILLE LUMIÉRE LA DECISIONE DI GRANDE IMPORTANZA ANCHE PER UNA SORPRENDENTEMENTE DISATTENTA SONDRIO

Ultime ore al Saint James - Altissima la posta in gioco - Le chanches di Milano - Ci siamo anche noi - Le due opportunità per Sondrio - Sorprendente disattenzione diffusa, salvo il CCCVa e un candidato-Sindaco - E se andasse male?

Ultime ore al Saint James

Ultime ore d'ansia all'Hotel Saint James al numero 43 dell'Avenue Bugeaud, da cui, per l'Avenue Vcitor Hugo si arriva all'Ètoile, il centro per antonomasia della Ville Lumière. In queste settimane lì lo Stato Maggiore dell'operazione Milano - Expo 2015 ("tema: Feeding the Planet, Energy for Life") a 102 anni dall'Esposizione Universale al Parco Sempione, ha elaborato i piani, studiato le tattiche, attivato la diplomazia per cercare di avere, domani 31 marzo, il via libera con il consenso della maggioranza dei 156 delegati, uno per Paese, del Bureau International des Expositions, abbreviato in BIE.

Obiettivo non facile. Sulla carta ci sarebbe una certa prevalenza su Smirne - origine 3000 AC, città di tre milioni e mezzo di abitanti che ha speso 2 milioni di €uro per la sola pubblicità parigina di questi giorni e, ironia della sorte, gemellata con Napoli! - ma si stima vi siano ancora un 20/30 indecisi con la complicazione che ogni Paese ha un voto e al BIE è ammesso chiunque lo chieda (tre arrivati negli ultimi giorni) per cui Stati Uniti o Francia e staterello minuscolo sono sul piede di parità. Mister Kocaiglu, Sindaco di Smirne e la signora Solnaz Unaydin che presiede il Comitato turco per l'Expo puntano anche su tre elementi negativi per Milano: Malpensa e i suoi attuali dolori, la "mondezza" campana che ha fatto il giro del mondo, regalo a tutto il Paese di una fallimentare classe dirigente locale (che non è stata neppure capace di copiare Salerno che pure è a due passi e di ugual colore politico), e, ultima arrivata, la grana della mozzarella che ha avuto in questi giorni risalto proprio in Francia dove si trovano i delegati. Pesanti tare d'immagine. Facciamo i debiti scongiuri.

Altissima la posta in gioco

Altissima la posta in gioco. Non si tratta di un evento solo di Milano o della Lombardia ma dell'intero Paese. Basta pensare alle cifre ipotizzate. Secondo uno studio Bocconi-Politecnico si parla di 20 miliardi di € (4 per evento, infrastrutture 10, indotto 4/5), quasi 40.000 miliardi di vecchie lire, e di 65/70.000 posti di lavoro nel periodo 2010/2015 con 29 milioni di turisti attesi a visitare i padiglioni di ben 120 Paesi). Un'area di 1,7 milioni di mq, con una grande torre e persino la fermata della TAV.

Si sono mossi in tanti, dal Comune e dalla Provincia di Milano al Governo. Sono scesik in campo sponsor robustissimi come Edison, Enel, Eni, Finmeccanica,Intesa SanPaolo, Telecom Italia, A2A:

Le chanches di Milano

Milano ha dichiarato che con l'Expo del 2015 vuole mettersi al servizio della crescita del Paese, vuole essere la prima ambasciatrice dell'Italia nel mondo.

Milano e il suo territorio sono il candidato ideale, in Italia e nel mondo, per l'Expo 2015 perché:

• sono al centro di un'area con quasi 10 milioni di abitanti, come Londra o Parigi

• producono il 10% del PIL nazionale, un livello pari a Bruxelles o Madrid

• hanno un reddito pro-capite che è quasi il doppio di quello nazionale e un tasso di disoccupazione che è la metà di quello italiano

• registrano il 40% dei nuovi brevetti d'innovazione, la produzione annuale di Boston

• vendono annualmente 10milioni di biglietti per spettacoli d'arte, musica, cinema, in linea, a pari abitanti, con Berlino, Amsterdam, Barcellona

• sono la sede di 650 show-room di moda, in competizione con Parigi e New York

• sono la capitale italiana del volontariato e del terzo settore

Ci siamo anche noi

Aggiungiamo: hanno alle spalle la montagna di Lombardia, il centro delle Alpi.

Ci siamo dunque anche noi.

Occasione irripetibile

Incrociamo le dita e poniamoci nell'ottica di Milano vincitrice. Sondrio ha titolo, e come, per inserirsi nel quadro dell'organizzazione dell'evento che non è limitato ai 170 ettari meneghini ma, come del resto già dichiarato dal Sindaco Moratti, va ben oltre. Già nella fase preparatoria sono intervenuti i Sindaci di Torino, Parma ecc.

Le due opportunità per Sondrio

Sono due le opportunità per Sondrio:

1) L'inserimento dell'evento e quindi anche nel budget alla condizione naturalmente di sfornare idee adeguate con un impegno corale e di entrare altresì nel calendario degli eventi, previsti in numero di 7.000.

2) Caratterizzare con l'evento come quadro il "Documento di piano", elemento-base del Piano di Governo del Territorio che il Comune è tenuto a predisporre entro il 2009

Sorprendente disattenzione diffusa, salvo il CCCVa e un candidato-Sindaco

Per la verità la comprensione dell'evento e l'intuizione di quale portata potrebbe avere per il rilancio del capoluogo non sembrano esistere, L'unico atto al riguardo è il passo compiuto tempo fa dal Comitato Cittadini Consumatori Valtellina sul Sindaco di Milano Moratti. Una citazione in particolare "Ritiene di segnalare alla Sua cortese attenzione che nel giusto coinvolgimento di Sindaci di altre città sembra opportuno inserire anche Sondrio proprio in relazione alle principali tematiche (ambiente, energia ecc.) associate alla candidatura e che Le hanno valso l'adesione del Nobel Al Gore".

Il comunicato allora diffuso non aveva avuto riscontro sulla stampa salvo naturalmente la pubblicazione su "La Gazzetta di Sondrio". Non l'ha però avuto, se non in parte, neanche per le elezioni di Sondrio. Solo il dr. Faggi ha ripreso l'argomento nel suo programma, nel capitolo secondo dal titolo che trascriviamo "PROMUOVERE UNA STRETTA COLLABORAZIONE CON GLI ENTI TERRITORIALI SOVRAORDINATI E CON LE INIZIATIVE CHE HANNO CARATTERE SOVRA COMUNALE", al primo punto di dettaglio "Far partecipare Sondrio allo sviluppo della più vasta area lombarda, in cui è inserita (la "Montagna di Lombardia" deve essere presente ad Expo 2015…"

Il lodevole impegno profuso da gruppi di giovani li tiene al riparo da una critica di questo tipo. In fin dei conti sono invece i candidati di maggiore esperienza, sia per la carica di Sindaco che per quella di consigliere comunale, quelli che avrebbero dovuto cogliere, e per tempo, questa grandissima opportunità. Un sintomo di come non sia compreso che cosa attende i prossimi amministratori quando saranno alle prese con il PGT.

Va detto per completezza, con serenità e schiettezza, che lo stesso positivo e apprezzato intervento di "Vivi le Valli" nei confronti dei candidati-Sindaco (ma può rispondere chiunque e noi abbiamo cominciato a farlo) non ha colto l'occasione di un salto di qualità concreto sulla base delle due opportunità citate. Oltre a tutti dato il tema l'imprenditoria valtellinese se le cose andassero bene qualcosa da dire magari lo avrebbe anche…

E se andasse male?

Se va male non c'è da rassegnarsi all'occasione perduta che peraltro si aggiungerebbe ad una serie, già numerosa, e ne faremo l'elenco. Certo, verrebbe meno la compartecipazione all'evento. Resterebbe però l'ipotesi di scenario per quanto riguarda il PGT anche se l'ipotesi alla base in questo caso richiederebbe impegno e razionale fantasia per proiettarsi avanti nel tempo. Forse troppo…

Ma si questo, forse, diremo nella seconda parte della risposta a Vivi le Valli sul prossimo numero. Intanto, per chi non fosse aggiornato, in appendice alcune indicazioni, ufficiali.

Alberto Frizziero

APPENDICE. L'EXPO

Esposizione mondiale è il nome generico che indica diverse grandi esposizioni tenutesi fin dalla metà del XIX secolo. L'organismo internazionale che regola la frequenza, la qualità e lo svolgimento delle esposizioni è il Bureau International des Expositions (tipicamente abbreviato in BIE) nato da una convenzione internazionale siglata a Parigi nel 1928. Attualmente aderiscono al BIE 98 Stati.

Le esposizioni gestite dal BIE sono esposizioni internazionali di natura non commerciale con durata superiore alle tre settimane organizzate ufficialmente da una nazione e che prevedono la partecipazione delle altre nazioni invitate tramite canali diplomatici dalla nazione ospitante.

La prima Esposizione Universale è generalmente considerata quella tenutasi a Londra nel 1851.

Il successo di questo evento ha spinto altre nazioni ad organizzare iniziative similari, come l'Exposition Universelle di Parigi del 1889 ricordata per la creazione della Torre Eiffel.

Fin dall'inizio il BIE ha identificato due differenti categorie di esposizioni: le esposizioni universali e le esposizioni specializzate.

Expo Universali e Expo Internazionali

Le caratteristiche distintive delle due categorie di esposizione sono riportate di seguito:

Esposizioni Internazionale Registrata (World Exhibition) - comunemente nota come Esposizione Universale

• Frequenza: ogni 5 anni

• Durata: almeno 6 mesi

• Area: non si prevedono limitazioni

• Tema: generale (che interessa la gamma completa dell'esperienza umana).

Esposizione Internazionale Riconosciuta - comunemente nota come Esposizione Internazionale o specializzata

• Frequenza: durante gli intervalli tra due Esposizioni Internazionale Registrate

• Durata: almeno 3 mesi

• Area: almeno 25 ettari

• Tema: specializzato (sono solitamente unite da un tema comune).

Il tema

Il tema dell'Expo: Feeding the Planet, Energy for Life

All'Expo i grandi problemi dello sviluppo sostenibile:

L'Expo 2015 sarà uno straordinario evento universale che darà visibilità alla tradizione, alla creatività e all' innovazione nel settore dell'alimentazione, raccogliendo tematiche già sviluppate dalle precedenti edizioni di questa manifestazione e riproponendole alla luce dei nuovi scenari globali al centro dei quali c'è il tema del diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta.

Ecco alcuni dei temi di lavoro e di dibattito:

1. Rafforzare la qualità e la sicurezza dell'alimentazione, vale a dire la sicurezza di avere cibo a sufficienza per vivere e la certezza di consumare cibo sano e acqua potabile;

2. Assicurare un'alimentazione sana e di qualità a tutti gli esseri umani per eliminare la fame, la sete, la mortalità infantile e la malnutrizione che colpiscono oggi 850 milioni di persone sul Pianeta, debellando carestie e pandemie;

3. Prevenire le nuovi grandi malattie sociali della nostra epoca, dall'obesità alle patologie cardiovascolari, dai tumori alle epidemie più diffuse, valorizzando le pratiche che permettono la soluzione di queste malattie;

4. Innovare con la ricerca, la tecnologia e l'impresa l'intera filiera alimentare, per migliorare le caratteristiche nustritive dei prodotti, la loro conservazione e distribuzione;

5. Educare ad una corretta alimentazione per favorire nuovi stili di vita in particolare per i bambini, gli adolescenti, i diversamente abili e gli anziani;

6. Valorizzare la conoscenza delle "tradizioni alimentari" come elementi culturali e etnici.

L'alimentazione è l'energia vitale del Pianeta necessaria per uno sviluppo sostenibile basato

su un corretto e costante nutrimento del corpo, sul rispetto delle pratiche fondamentali di

vita di ogni essere umano, sulla salute.

La genuinità e la diffusione di prodotti agro-alimentari è innanzi tutto una necessità sociale, oltre a rappresentare un importante valore economico. Centrale è il ruolo del territorio, in quanto la qualità e la genuinità del cibo vanno di pari passo con la tradizione consolidata nelle attività di coltivazione e di allevamento dei popoli e delle comunità locali, frutto d'esperienze millenarie sulle quali oggi si innestano forti innovazioni scientifiche e tecnologiche.

Le istituzioni pubbliche, le imprese private, le associazioni umanitarie, le organizzazioni non governative, le rappresentanze dei consumatori e dei produttori promuovono, lungo l'intera filiera agro-alimentare, lo sviluppo dei sistemi economici e sociali di tutto il Pianeta.

All'Expo in mostra la frontiera della scienza e della tecnologia:

• preservare la bio-diversità, rispettare l'ambiente in quanto eco-sistema dell'agricoltura, tutelare la qualità e la sicurezza del cibo, educare alla nutrizione per la salute e il benessere della Persona;

• individuare strumenti migliori di controllo e di innovazione, a partire dalle biotecnologie che non rappresentano una minaccia per l'ambiente e la salute, per garantire la disponibilità di cibo nutriente e sano e di acqua potabile e per l'irrigazione;

• assicurare nuove fonti alimentari nelle aree del mondo dove l'agricoltura non è sviluppata o è minacciata dalla desertificazione dei terreni e delle foreste, delle siccità e dalle carestie, dall'impoverimento ittico dei fiumi e dei mari.

All'Expo molte opportunità di promozione e di comunicazione:

L'Expo 2015 offrirà una grande opportunità di comunicazione e di promozione alle comunità produttive di base, agli agricoltori, alle imprese alimentari, alla catena della logistica e della distribuzione, al comparto della ristorazione, ai centri di ricerca e alle aziende che intendono:

• valorizzare le innovazioni e le tecnologie produttive che generano un prodotto alimentare sano;

• operare nella preparazione e conservazione dei cibi, accrescendo le competenze professionali dei loro dirigenti e dei loro dipendenti e migliorando la comunicazione con il consumatore;

• garantire la qualità del cibo con appropriati sistemi di tutela e monitoraggio delle contraffazioni e delle adulterazioni.

Perchè l'Italia?

L'Expo dedicata alla Sicurezza e qualità alimentare intende essere un volano per l'economia del territorio e rappresentare al meglio le eccellenze nel settore dell'alimentazione dell'Italia e di Milano.

L'alta qualità della tradizione alimentare italiana è nota e apprezzata in tutto il mondo. Il cibo italiano è amato perché è sano e genuino in quanto il piacere, la qualità, il gusto alimentare, le cucine ed i prodotti regionali, la biodiversità e la salute di uomini e animali fanno parte della cultura italiana del saper vivere. Il comparto italiano del cibo, secondo nel Paese per dimensione, conta 36mila aziende artigianali e medie, mezzo milione di addetti, 100miliardi di euro di fatturato annuo. Questo fattore di eccellenza dell'Italia è frutto di secoli di affinamento delle competenze degli agricoltori, dei metodi produttivi, delle pratiche agricole e zootecniche, oltre che delle scelte dell'industria alimentare e del sistema commerciale di distribuzione.

Alberto Frizziero

Alberto Frizziero
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