A MILANO IN CENTO MINUTI DI TRENO 11 12 20 15

Si può. Ma occorre che...

Le possibilità ci sono, basta non polemizzare. Il vero problema é che sulla linea coesistono due livelli di servizio: le esigenze del pendolarismo lecchese e quelle 'da media distanza' dei valtellinesi Vanno distinti tenuto conto che Sondrio ha 10 collegamenti-giorno con Milano e Lecco 62. Se i treni da e per la Valtellina saltassero Lecco (come lo spieghiamo) i lecchesi avrebbero comunque ogni giorno feriale 52 possibilità per raggiungere Milano

A fine settembre a Tirano il dr. Giuseppe Biesuz, amministratore delegato di Trenord faceva il punto sulla situazione dei nostri collegamenti ferroviari con Milano. Quel che lui aveva detto diventava poi un comunicato ufficiale, che riportiamo di seguito, nella parte che conta.. L'occasione: la presentazione del primo treno non nuovo ma rinnovato nel quadro di un programma che prevedeva "sei treni da otto carrozze in servizio sulla Milano - Sondrio - Tirano: sei carrozze di prima classe, 42 di seconda classe e sei locomotive, per un investimento di 857mila euro. 250mila sono finanziamenti che rientrano nel programma di cooperazione tra Italia - Svizzera, Interreg sostenuto da Regione Lombardia, Provincia di Sondrio e Canton dei Grigioni, i restanti 607mila sono finanziati da Trenord".

Il primo di questi treni era stato presentato a Tirano alla presenza oltre che di Biesuz, di Walter Finkbohner, del Gruppo lavoro di Interreg, Massimo Sertori Presidente della Provincia di Sondrio, Pierpaolo Corradini, Vicepresidente della Provincia di Sondrio con delega ai Trasporti, Cassiano Luminati, Presidente Valposchiavo, Raffaele Cattaneo, Assessore infrastrutture e mobilità Regione Lombardia. I restanti cinque treni stanno tutti entrando in servizio.

Ancora dal comunicato: "Il progetto Interreg prevede interventi su tutte le prime classi delle 6 composizioni che prestano servizio sulla Milano - Tirano allo scopo di migliorarne il decoro e l'efficienza. Grazie poi all'investimento di Trenord anche le 42 carrozze di seconda classe hanno subito una notevole revisione. L'obiettivo è aggiungere ulteriore qualità al servizio che si collega alla Tirano - St. Moritz, linea che vede ogni anno un milione di viaggiatori dei quali 400mila transitano dalla stazione di Tirano utilizzando i servizi di Trenord.

Le carrozze di prima classe sono state quindi oggetto di una importante azione di restyling a partire dal colore della pellicolatura esterna. Si è deciso così di utilizzare il colore rosso che richiama proprio la caratteristica livrea del trenino del Bernina. Altri interventi hanno riguardato le parti meccaniche ed elettriche, il rifacimento dei pannelli delle pareti interne, il rivestimento del pavimento, la sostituzione dei rivestimenti delle sedute e il rifacimento delle toilette.

Anche nelle carrozze di seconda classe sono state effettuati importanti lavori per migliorare il decoro, sempre a partire dalla pellicolatura esterna e sempre con particolari materiali antigraffiti. In questo caso le carrozze sono state "vestite" con la nuova livrea Trenord. Infine sono stati revisionati gli impianti di diffusione sonora, quello di climatizzazione e gli impianti delle porte.

Un trend costretto a fare zigzag tra pesanti tagli governativi, tariffe alzate solo lo scorso anno ma ritenute ancora insufficienti, e linee, materiali, carrozze, stazioni che in alcuni casi sono fermi al secolo scorso. Esemplificativa di tutto questo discorso è la realtà valtellinese, ha aggiunto l'amministratore delegato, che nell'annunciare l'avvio del progetto delle Frecce Regionali (treni che collegheranno ogni capoluogo lombardo a Milano e che avranno delle tariffe di mercato in grado di rendere il servizio economicamente sostenibile) ha messo in luce le difficoltà strutturali del territorio rispetto alle altre realtà di pianura.

«Le carrozze devono essere monopiano a causa della gallerie sul lago - ha detto - e poi, per effetto delle banchine ridotte delle stazioni i convogli non possono essere eccessivamente lunghi. Non parliamo dell'unico binario disponibile. Dei correttivi sulla tratta si potranno fare principalmente nel tratto che da Lecco arriva fino a Sondrio, oltre la città in direzione Tirano sorgono invece altre difficoltà che tendono a rallentare ulteriormente i convogli». E se sul fronte dei diretti la situazione è lievemente migliorata, anche in termini di pulizia, sono le pessime condizioni dei treni locali a generare i malumori maggiori. «Il materiale è vecchio, sulla linea che porta a Chiavenna viaggiano ancora i vecchi treni "Ale 830" - ha aggiunto -. Non possiamo fare miracoli, fra un paio d'anni riusciremo a cambiare qualche treno a introdurre dei mezzi più moderni».

Interventi importanti invece sono stati fatti per migliorare il decoro delle carrozze. «Erano stati promessi sei treni completamente rinnovati, quattro sono entrati in servizio, due arriveranno entro dicembre» ha spiegato il manager".

Treni multipiano: non ci interessano

I collegamenti con treni 'regionali' sono assicurati, quasi tutti, con otto vetture MDVC, acronimo di "Medie Distanze Vestiboli Centrali" che hanno 82 posti a sedere. 10 di meno nell'unica vettura mista prima e seconda, 22 di meno in quella cosiddetta 'semipilota' dove c'é il posto per i macchinisti. In totale pocopiù di 600 posti. La capienza, sia seduti che in piedi, cresce di parecchio con le vetture cosiddette 'vicinali a piano ribassato'. Offerta inferiore di posti solo con elettromotrici usate generalmente nei giorni festivi.

In altri termini il fatto che non si possano usare i treni a due piani non interessa. Quali siano le soluzioni, - vi sono tipi diversi di questi convogli - si tratta di treni per pendolari. A noi interessano treni che alla capienza prediligano il comfort come é richiesto dalle medie percorrenze, quelle che interessano a noi e non ai lecchesi.

Banchine corte nelle stazioni

Se una banchina é corta, in una linea a binario unico come da Lecco in su, bisogna che la lunghezza dei treni sia tale da consentire l'incrocio di due treni. Dobbiamo dire in proposito che per le necessità nostre l'attuale situazione é pienamente soddisfacente in quanto non c'é bisogno, se si considera l'interesse valtellinese, di allungare ulteriormente i treni ma di precederne un uso esclusivo, come vedremo avanti, in quanto Lecco é cosa diversa con diverse esigenze.

Binario unico

Certo, il binario unico qualche problema lo dà, soprattutto nel caso di ritardi. Questione di gerarchia, di treni e di direzionalità. Non proseguiamo per non inguaiare il lettore.

Il vero problema

Il vero problema, come da anni se non decenni continuiamo a ribadire in ogni sede, é la commistione di due livelli di servizio, di due esigenze del tutto diverse ed antitetiche, quelle dei lecchesi e quelle dei valtellinesi. I primi hanno a disposizione in una giornata feriale 62 treni, considerando inclusi in questo i dieci che arrivano da Sondrio.

La soluzione

In questi numeri la soluzione. A Lecco non si sale sui treni per Milano (e viceversa) e quindi i problemi di capienza diminuiscono fortemente e quindi si può usare ben diverso materiale rotabile, più confortevole, e ridurre i tempi di percorrenza. Qualcuno chiederà come impedire che a Lecco si salga sul treno per Milano. Semplice: con la leva tariffaria. Chi sale a Lecco per andare a Milano su questi treni paga il biglietto intero, da Sondrio, e in prima classe. Un tempo si usava così. Sui direttissimi era vietato l'uso della seconda classe tra Milano e Calolziocorte. In fin dei conti i lecchesi avrebbero altre 52 possibilità giornaliere per raggiungere Milano, e viceversa mentre per i valtellinese e valchiavennaschi si tratterebbe di dare loro un servizio veramente 'da media distanza' con le due caratteristiche abbinate: comfort e velocità.

100 minuti Milano-Sondrio

Abbiamo ripetutamente ricordato che la devoluzione alle Ferrovie di diverse decine di miliardi (a memoria una settantina) stanziati sulla Legge Valtellina aveva come contropartita l'obiettivo 100 minuti. Le Ferrovie hanno introdotto l'orario cadenzato che é una misura in gran parte d'interesse loro e non dell'utenza. Qualcuno ricorderà che la prima bozza di nuovo orario prevedeva addirittura allungamenti sino a 140 minuti. Il mostro pressing di allora ha portato ad avere percorrenze di due ore. Ci sono ancora 20 minuti da guadagnare, almeno nella corsa in salita che ha mano vincoli della corrispondente che invece deve intrufolarsi nel ginepraio di arrivi e partenze nella Stazione Centrale di Milano.

Le "Frecce"

L'amministratore delegato di Trenord ha annunciato "l'avvio del progetto delle Frecce Regionali (treni che collegheranno ogni capoluogo lombardo a Milano e che avranno delle tariffe di mercato in grado di rendere il servizio economicamente sostenibile)".

Abbiamo già avuto modo di entrare nel merito di questo problema dopo che l'assessore regionale Cattaneo aveva adombrato questa possibilità, ovviamente subordinata a richieste della Valtellina - che finora non ci sono state (e che dovrebbero in primis venire dai settori economici) e ad una adeguata tariffazione.

Confronto sui costi

Il biglietto Sondrio-Milano costa € 9,60 (IIa) e 14.40 (Ia)

Prendiamo a confronto Milano-Parma (una volta il biglietto riportava proprio, a pari costo, la tratta, Parma e Sondrio. Abbiamo le tre fasce tariffarie:

Regionale: 9,75 e 15,20

Intercity: 15 e 20.50

Freccia Bianca: 21 e 28,50

(Le Frecce Rosse sono ancora più care di un buon 50% rispetto alla FB, ma riguardano l'Alta Velocità e non il normale).

100 minuti a 15 €uro

Una ipotesi realistica pone la futura "Freccia della Valtellina" alla pari dell'Intercity per Parma e quindi con un costo di una quindicina di €uro in seconda e sui 20 in prima. Il gioco varrebbe la candela. Oltre no in quanto non ci pare realistico il paragone con la 'Freccia Bianca'.

Il rischio é che si polemizzi sull'aumento del biglietto, peraltro non generalizzato ma tale solo per questi speciali treni. Rischiare che l'opportunità salti sarebbe un grave errore. Né si dovrebbe tirare fuori discorsi pro-pendolari perché il collegamento con Milano non é da pendolari. Men che meno eventuali proteste dei lecchesi visto che hanno un numero di treni per Milano sei volte quelli che abbiamo noi. Saltando Lecco, o aprendo le porte solo per la discesa (e al ritorno aprendole solo per la salita, loro avrebbero ancora 52 possibilità.

Tre vantaggi

La 'Freccia della Valtellina' avrebbe tre vantaggi:

1) Offrire un'occasione a molti di lasciare l'auto in garage, fra l'altro anche di risparmiare

2) Offrire un'opportunità di classe adeguata ai turisti

3) Da subito sviluppare il collegamento Milano-Valtellina-Trenino rosso. In prospettiva continuare con il postale S. Moritz-Chiavenna, riprendendo in discesa la Fraccia a Colico dando la possibilità a qualche tour-operator di completare 'l'anello del Bernina' con i treni storici sulla Chiavenna-Colico-Tirano e/o viceversa. Aspettiamo

a.f.

a.f.
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