MORTIROLO. NUOVO PROGETTO E VECCHI MERLETTI: 2) IL TRENO PERSO NEL 1992 11 1 20 14
STRADA E FERROVIA SOTTO IL MORTIROLO
di P.L. S.
Una "due giorni" con ciliegina finale - Nel 1992 sembrava fatta... - ...ma i soldi finirono altrove! - Una testimonianza informata - Ministro Lunardi: Mortirolo indispensabile - Per la Regione prima i Piani delle Province - Quali le prospettive? -
(http://www.gazzettadisondrio.it/commenti/f-14.html )
UNA "DUE GIORNI" CON CILIEGINA FINALE
A Darfo-Boario Terme in una "due-giorni" (31.V e 1.VI) sono stati passati in rassegna i temi stradali e ferroviari della Valcamonica. C'é da dire che il protagonista é stato però il Traforo del Mortirolo con ciliegina sulla torta finale rappresentata dal pieno avallo del Ministro Lunardi, intervenuto sabato. E non é certo un avallo superficiale visto che l'ing. Lunardi con l'ing. Focaracci e il geologo Campana, come "Rocksoil", in partnership con la SO.GE.PRO. avevano predisposto per l'ANAS il progetto del Traforo tra la SS. 38 a Tovo e la SS. 42 a Edolo.
NEL 1992 SEMBRAVA FATTA...
Il Traforo era stato inserito dal Governo, allora Ministro dei LL.PP. Prandini, nel piano triennale ANAS 1991/93, alla tabella 8.1.1.
La tabella 7.3.1. prevedeva un finanziamento di 200 miliardi, tra le realizzazioni di autostrade in concessione con contributo statale.
il 9 marzo 1992 era stato pubblicato l'avviso di gara con procedura rapida per la realizzazione del tunnel-pilota, il cosidetto pre-foro, di circa 4 metri di diametro per otto km di lunghezza, già finanziato a parte.
Il 16 aprile 1992 era stato pubblicato l'avviso di gara per la progettazione esecutiva, la costruzione e la gestione del traforo. 284,4 miliardi il costo delle opere per un totale presumibile di circa 450 miliardi.
...MA I SOLDI FINIRONO ALTROVE!
Ma i soldi finirono altrove.
Basta ricorrere alle raccolte dei giornali del tempo. Cominciarono le polemiche, accentuate dalla politicizzazione. Il Mortirolo ebbe qualche sostenitore solo nella zona di Tirano. Gli altri obiettavano che era più urgente intervenire sulle 36 e 38. Vero, ma c'era il piccolo particolare che mancavano i progetti e quello magari che c'era non andava bene a parecchi. Non servì far presente che i soldi per il Mortirolo o li si usavano per il traforo o andavano altrove, come poi capitò.
Non servì neppure l'originale idea della Società Trafori di presentare una soluzione integrata strada-ferrovia. Nel tunnel ci sarebbe stato anche il binario a scartamento ridotto, tipo Retica. A questo punto il costo della tratta ferroviaria tra Edolo e Tirano sarebbe stato solo quello dell'armamento e dell'alimentazione nel tunnel e i due raccordi a Edolo con l'imbocco e a Tirano con Tovo. La coesistenza dei due regimi, ferro e gomma, non sarebbe stata un grave impedimento, con una gestione, per fare un esempio, molto più aperta per il traffico automobilistico rispetto a quella della galleria del Gallo della Livigno-Zernez.
UNA TESTIMONIANZA INFORMATA
Ci rifacciamo a quanto scritto dal nostro Direttore, già Vicepresidente della Società Trafori, su "Il Giorno" si domenica 2 giugno. Lui aveva seguito il problema, mi ha inondato di documentazione che ha richiesto qualche giorno per un esame completo. Il suo testo pubblicato dal quotidiano milanese:
"Ieri si è parlato a Boario Terme di trafori. Giova ricordare che è del '30 il progetto Milano-Valseriana-Valtellina-Monaco di Baviera, del '50 quello dell'autostrada da Brescia a Ulm, del '65 quello Brescia/Bergamo-Mortirolo-Stelvio per collegarsi alla superstrada austriaca, oggi esistente, Nauders-Landeck. E' poi del 1987, l'idea di un collegamento ferroviario Tirano-Bormio, prolungamento della Retica, e della Retica-Edolo-Malè-Trento. E' del 17 marzo '90 il Convegno della CCIAA a Bormio sul tema nel quale venne presentato un progetto del traforo del Mortirolo. La cosa più significativa è stata però nel marzo del 1993 la presentazione ufficiale che facemmo come Società dei Trafori del progetto del Mortirolo stradale/ferroviario in unica sede, corredato da 26 tabelle e 16 grafici. La novità: sarebbero bastati due brevi raccordi ferroviari con Tirano ed Edolo. C'era già un primo finanziamento e ci sarebbe stato il resto. Lo sponsor era il ministro Prandini, cosa che fece nascere sbagliate polemiche politiche per cui, ahimé, non se ne fece nulla e i soldi andarono altrove a far contenti altri. La storia dovrebbe insegnar. La Provincia sta predisponendo il Piano Territoriale. E' quella la sede ove operare le scelte, anche di trafori (la Brescia-Stoccarda auto-ferroviaria va ben oltre noi, ma il resto no)...
MINISTRO LUNARDI: MORTIROLO INDISPENSABILE
Torniamo alla dichiarazione dell'ing. Pietro Lunardi, Ministro alle Infrastrutture: "Il traforo del Mortirolo è un'opera indispensabile per collegare la Vallecamonica e la Valtellina verso l'Europa. Sosterrò il progetto in fase di progettazione. Nulla è impossibile e il traforo diventerà un'opera fondamentale per il rilancio e il completamento della viabilità del Nord Italia". Lunardi non ha mancato di indicare i possibili collegamenti tra il sistema viario della Valcamonica e quello del "Corridoio 5" che permetterebbe di innestarsi sulle grandi vie di comunicazione che vanno in direzione di Milano e di Venezia.
PER LA REGIONE PRIMA I PIANI DELLE PROVINCE
L'Assessore regionale Mario Scotti ha dichiarato: "La Regione deciderà dopo che avrà preso atto dei Piani presentati dalle Province".
Una posizione ineccepibile in quanto é il Piano Territoriale-Paesistico provinciale (il nostro e quello di Brescia, certamente meno tiepida verso questa realizzazione) che deve valutare l'inserimento di infrastrutture di questo tipo. Non solo per le opere in sé ma anche per gli effetti indotti d'area.
QUALI LE PROSPETTIVE?
Intanto il vaglio delle tre ipotesi.
C'é chi pensa solo al traforo stradale. Questo ha una logica effettiva se, strategicamente e quindi con tempi più lunghi, si acquisisce la consapevolezza della indispensabilità del Traforo dello Stelvio, per qui e per la Val Venosta ed oltre. Oltre a tutto la sua lunghezza é più o meno quella della sola ultima galleria della Strada della Rinascita, quella che sbuca nella piana di Bormio.
C'é chi pensa al traforo ferroviario congiungendo la Brescia-Edolo con la Milano-Tirano e con la Retica. Due le tratte: la Edolo-Lovero Valtellino di circa 9 chilometri e la Lovero-Tirano di 4 chilometri. A scartamento normale non esistono le condizioni troppo alto essendo il rapporto costi-benefici, vista la modestissima quota di merci che potrebbero usufruirne.
C'é chi pensa al traforo ferroviario di fatto prolungando la Retica, S. Moritz-Tirano, sino ad Ecolo con una speranza futura di raccordarsi con la Trento-Malé, che é pure a scartamento ridotto, e ammodernata.
C'é infine, anche se a Darfo non se n'é parlato, la soluzione mista della Società Trafori.
Poi i tempi. Quelli minimi previsti dai tecnici per l'entrata in esercizio: 2013 per il Mortirolo e 2023 per la grande via di comunicazione strada-ferro Brescia-Bormio- Stoccarda (studio ANAS che é illustrato in altra parte del nostro giornale che é stato praticamente l'unico a darne ampia e dettagliata relazione - NdR).
C'é da essere scettici.
Nel 1992 abbiamo perso il treno. E' difficile che le occasioni si presentino due volte, specie se la cosa non sembra anche ora essere di particolare interesse...
P.L. S.
GdS 8 VI 02