AIDO. PROVINCIA DI SONDRIO UNA LUNGA STORIA DI IMPEGNO ETICO, CIVILE E MORALE

Un compleanno speciale per A.I.D.O Sezione Provinciale di Sondrio che da più di quarant’anni svolge l’attività sul territorio e che ieri ha presentato il libro PROVINCIA DI SONDRIO UNA LUNGA STORIA D’IMPEGNO ETICO, CIVILE E MORALE.
La Sezione Provinciale di Sondrio si costituisce presso il circolo A.C.L.I di Morbegno nel dicembre del 1979 e attualmente coordina 10 gruppi comunali che operano attivamente sul territorio provinciale da Samolaco a Bormio.
Un progetto che nasce dall’idea di Ornella Foppoli Vicepresidente Vicario e del Presidente Maurizio Leali che dopo aver visto il lavoro realizzato dalla sezione provinciale di Como in cui, in un libretto si parlava di ricette, territorio e della Cultura del Dono, colonna portante della mission dell’Associazione, hanno pensato di realizzare un qualcosa di simile per onorare la provincia di Sondrio.
Maurizio Leali Presidente della Sezione Provinciale ha dichiarato: “Questa sera presentiamo un lavoro pensato e realizzato dalla sezione provinciale di Sondrio. Il percorso è stato lungo e impegnativo e ringrazio tutti i volontari che ci hanno fornito il materiale e ci hanno permesso di realizzare quest’opera che è il biglietto da visita della nostra provincia”.
Questo libro vuole essere la testimonianza della presenza di A.I.D.O. sul territorio che nasce con il primo gruppo comunale di Samolaco nel 1977 e che si prefigge come scopo quello di sensibilizzare la popolazione sulla tematica della donazione di organi, tessuti e cellule.
Il progetto coadiuvato con Sviluppo Creativo di Simona Nava ha permesso di realizzare un prodotto che racconta in dieci capitoli la storia dei comuni virtuosi nei quali A.I.D.O è presente con un numero massiccio di soci, a cui sono state aggiunte le toccanti testimonianze delle persone trapiantate, una per ogni comune interessato, proprio per toccare con mano l’importanza della donazione.
All’interno del libro, oltre alle presentazioni di tutte le sezioni comunali in cui vengono raccontate le storie della nascita e la creazione dei gruppi, ci sono le esperienze dei riceventi, le descrizioni dei luoghi più interessanti che caratterizzano ogni comune e le ricette tpiche.

“All’interno ci sono due messaggi molto importanti: quello del 5 per mille, uno dei temi su cui A.I.D.O. si sta molto impegnando e si conclude con il Digital A.I.D.O. un app che si può scaricare sul cellulare tramite la quale ci si può iscrivere direttamente on line” ha concluso poi Maurizio Leali.
In Valtellina gli iscritti sono circa 9.800, mentre a livello nazionale ne conta un milione e mezzo e la Cultura del Dono sta prendendo sempre più piede all’interno della comunità valtellinese, tanto che la provincia di Sondrio risulta essere una provincia virtuosa perché la percentuale dei possibili donatori è dell’82%, dieci punti percentuale sopra la media regionale.
A tal proposito Riccardo Redaelli Rappresentante regionale di A.I.D.O. ha aggiunto: “A.I.D.O. regionale è una realtà molto importante che si fonda sulle realtà locali e che crede molto nelle componenti locali che sono quelle che tengono in piedi l’Associazione. I 354 gruppi comunali in Lombardia hanno l’obiettivo di promuovere la cultura del dono e quest’iniziativa del libro che stiamo presentando oggi ha un valore molto importante perché da 45 anni sono state fatte tante iniziative per promuovere i nostri valori”.
Ideali per una vita sostenibile, civile e di aiuto per gli altri e proprio per questo, la presenza di Annalisa Piccirillo, Vicepresidente provinciale, al tavolo della conferenza ha dato un valore aggiunto alla presentazione del libro, perché la sua esperienza di donna trapiantata rappresenta un esempio di vita molto importante.
“A causa di una malattia genetica degenerativa del fegato chiamata atresia delle vie biliari oggi, se non fosse stato per il trapianto, non sarei qui a testimoniare l’importanza del dono. Ho un grande senso di gratitudine nei confronti di tutti i donatori, perché senza di loro, per molti di noi non ci sarebbe stato un futuro. Nella mia seconda vita ho ricevuto il dono più grande, mia figlia Agnese Maria che riempie le mie giornate di gioia con il suo sorriso contagioso. È stato un percorso difficile, ma oggi posso solo dire che tutto ciò che mi ha permesso di vivere è stato soltanto grazie a un Sì” ha raccontato Annalisa Piccirillo.

 

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