COMMERCIANTI SONDRIESI SUL PIEDE DI GUERRA: A REGIONE E PROVINCIA 10.528 LETTERE "PER DENUNCIARE LA DEVASTAZIONE DELLE NOSTRE VALLI"

10.528 imprese e cittadini-elettori in TRE giorni hanno sottoscritto questo appello

Le domande di ampliamento (2600 mq) e di nuovo insediamento (10.000 mq) nell'area commerciale di Castione hanno ovviamente fatto molto rumore. Pubblichiamo la posizione dell'Unione del Commercio, Turismo, Servizi della provincia di Sondrio, facendola poi seguire dalla replica di nostri due articoli pubblicati il 20 e il 10 settembre scorsi.

Così l'UCT:

"iL 21 ottobre le prime 10.528 lettere sono state consegnate personalmente ai Presidenti di Regione e Provincia.

L'Unione del Commercio, del Turismo e dei Servizi della provincia di Sondrio è orgogliosa di condividere questa iniziativa e di essere al fianco di tutti quelli che hanno a realmente a cuore il futuro delle nostre Valli.

Chi vuole essere parte attiva e sostenere questa iniziativa può farlo presso tutti gli uffici dell'Unione: Sondrio in via del Vecchio Macello, 4/C - Chiavenna in Piazzetta Persenico, 2/c - Morbegno in Piazza III Novembre, 1 - Tirano in via Parravicini, 9 - Bormio in via Roma, 131/a - Livigno in via Olta 104/c o con una mail di supporto all'iniziativa a amiamolenostrevalli@libero.it o via fax al numero 0342.511042

Il testo della lettera:

Egregio dottor

Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia

Egregio dottor

Massimo Sertori, Presidente Provincia di Sondrio

Cari presidenti,

amiamo le nostre valli e per loro vogliamo uno sviluppo armonico ed equilibrato; purtroppo, però, nella realtà da anni subiamo uno sviluppo disordinato e pesantemente condizionato da alcuni 'poteri forti'.

In provincia di Sondrio abbiamo visto nascere poche iniziative volte a favorire la reale crescita del sistema economico e occupazionale, a valorizzare le nostre peculiarità e a tutelare il territorio e l'ambiente, mentre abbiamo troppo spesso assistito a un soffocante proliferare di capannoni inutilizzati.

In questi ultimi mesi e settimane continuiamo ad apprendere notizie di nuovi insediamenti o ampliamenti di grandi superfici commerciali: tutte iniziative che, viste le dimensioni, hanno, e

sempre di più avranno in futuro, forti ripercussioni sul tessuto economico e sociale della nostra provincia.

Se queste sono le premesse, per i prossimi anni si prospettano:

· una ulteriore massiccia e irreversibile cementificazione delle poche aree verdi 'sopravvissute' sul fondovalle

· il peggioramento delle condizioni di sicurezza e scorrevolezza stradale, già fortemente precarie

· pochi soggetti, o addirittura un solo soggetto, che avranno sempre di più il monopolio dell'offerta commerciale, pregiudicando la libera concorrenza e limitando la possibilità

di scelta per i consumatori

· moltissimi altri disoccupati anche tra chi lavora nei negozi della distribuzione tradizionale e specializzata

· paesi senza anima e servizi, trasformati in semplici 'dormitori', con gravi disagi non solo per le fasce sociali più deboli

· città 'morte', urbanisticamente degradate e sempre meno sicure

· un permanente danno all'economia e all'immagine turistica

· il tradimento delle nostre radici e della nostra identità di popolazione alpina

Tutto questo anche perché Il sistema politico-istituzionale, troppe volte in passato, ha lasciato che prevalessero gli interessi di pochi senza esercitare il suo ruolo di garante degli interessi della collettività.

Ma che Valtellina e Valchiavenna avremo tra 20 anni? Quale futuro vogliamo per i nostri figli?

Per noi è giunto il momento di cambiare radicalmente rotta … e per voi?

21 ottobre 2011

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