Prefetture, e, ahimè pure Valtellina, ancora a grave rischio

Impressionante il silenzio parlamentare e sindacale

L'11 dicembre era in programma uno sciopero dei dipendenti di Prefetture e Questure nonché dei VV.FF. di contestazione della proposta di accorpamento di 23 Prefetture con Questure e VV.FF., Sondrio rifilato (!) a Bergamo.

L'emendamento del Ministro Alfano
Lo sciopero non è avvenuto in quanto il 5 dicembre il Ministro dell'Interno, competente in materia, ha diramato la seguente nota:
"Ho presentato un emendamento alla Legge di Stabilità del 2016 perché le Prefetture restino, tutte, a presidio dei territori come antenne dello Stato in questo particolare momento in cui la loro presenza capillare è fondamentale per i cittadini in termini di sicurezza e di garanzie sociali.
L'emendamento da me proposto ha lo scopo di organizzare al meglio la loro presenza sul territorio, armonizzandola con le disposizioni previste dalla cosiddetta legge Madia, e ha già ricevuto il parere favorevole del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Ministero dell’Economia e delle Finanze”.
Gli hanno fatto eco tre parlamentari del PD la proposta non, come quella Alfano, di sospensione ma di revoca, posizione dunque positiva ma del tutto diversa da quella del Governo e comunque da yes-men soggetti alla disciplina di Partito-Governo.

L a ricerca
Visto che ormai la partita della legge di stabilità 2016 è chiusa siamo andati alla ricerca dell'emendamento del Ministro e/o a quello dei tre deputati PD. Abbiamo alternato, in alcuni motori di ricerca, alcune possibili chiavi di ricerca senza alcun riscontro. Ci siamo allora avviati per un sentiero impervio, molto più impervio delle pareti della Valmasino, quello nel ventre della legge di stabilità 2016 che è sì di un solo articolo ma di ...998 commi! Un ventre pantagruelico snocciolato luno 500 pagine ed oltre, senza contare da una parte e di 998 commi visti da un'altra. Non c'è solo il volume ad atterrire chi deve cominciare a leggere ma linguaggio e sintassi da superburosaurese per clan ristretti assai peggio che non le ricette mediche di tempi andati.

Non è democrazia
Una democrazia reale è quella che mette in condizione anche i meno acculturati di capire quantomeno gli elementi essenziali del suo condominio, lui ed altre 50 milioni e rotti di condomini (circa 60 quanti siamo ma meno piccoli e ragazzi). Ed è anche quella che semplifica mettendo in condizione tutti gli operatori, pubblici e privati, per i quali tale legge è strumento di lavoro, di non dover perdere tempo e denaro per inseguire una pletora di rimandi, 'dal combinato-disposto' al 'secondo l'art. 06, comma 32 della legge n. ecc.x così come modificata dal DL 34 del 30.2.2017  convertito con legge...ecc, ecc.'. Stia certo il lettore che sì stiamo 'macchiettando' ma non lontani dalla realtà. Presto fatto verificare.

Acqua, fuochino, acqua, ma niente fuoco
Era diffuso un tempo il giochino del cercare l'oggetto nascosto guidando il cercatore. Acqua se lontano, fuochino se vicino, fuoco se trovato il tesoro, anche se quel giochino è oggi in ribasso in quanto l'informatica la fa da padrona. Non abbiamo trovato nessuno, né indizi, che ci avvisasse con il 'fuochino' che eravamo sulla strada giusta. Sali e sali e sali ma la scalata continuava in un oceano. Arrivati in fondo esausti ci siamo chiesti, non avendo mai sentito un 'fuochino' se per caso non avessimo ceduto alla fatica della scalata perdendo lucidità e concentrazione.
Possibile ma improbabile.

Un passo indietro. La successione degli eventi.
Ai primi di settembre I Sindacati ricevono ufficialmente dal Ministero dell'Interno il testo già predisposto per un DPR che contiene la proposta-shock di accorpamento, quindi soppressione, di 23 Prefetture nonché Questure e VV.FF. La regina delle corbellerie è lo sposalizio, non d'amore ma imposto fra al di qua e al di là della catena montuosa delle Orobie, Bergamo e Sondrio. Fuoco di sbarramento  da parte dei territori interessati e dei Sindacati finchè interviene il Ministro in persona che esclude categoricamente che un simile documento esista. Il documento non sa di non esistere e continua a bollire. Arriva a Roma la riunione, di foltissima delegazione dei dipendenti venuti da tutta Italia, che dovrebbe sancire la chiusura del problema vista la serie di dichiarazioni soprattutto di parlamentari della maggioranza, quasi tutti PD.
Ministro e Sottosegretari si dimenticano che quella gente rappresenta collaboratori diretti addetti a servizi  di Stato essenziali e mandano all'incontro il Capo di Gabinetto Prefetto Luciana Lamorgese, lucana tosta. Lei, ligia al dovere professionale, dice le cose come stanno, anche se così facendo deve contraddire il Ministro, confermando che la proposta c'è e come. Delusione e arrabbiatura dei  dipendenti, maretta dei parlamentari, reazioni istituzionali. Decisione di uno sciopero l'11 dicembre.
A questo punto il Governo è in braghe di tela anche perchè non c'è solo  l'opposizione a cavalcare la vicenda ma tutti livelli politici locali. Occorre, Bon grè mal grè, prendere il toro per le corna e cavarsi d'impiccio. Il Ministro Alfano accompagnato dalla collega Madia, formalmente in quanto lei responsabile della riforma della P.A. ma anche indicativa della presenza del PD, al toro di cui prima taglia la testa. La sua dichiarazione, riportata all'inizio di questo articolo, è lapidaria e così inizia: “"Ho presentato un emendamento alla Legge di Stabilità del 2016...“

Esultanza, noi no (unici)
Dalle Alpi alle Piramidi un'esultanza unica con titoli più o meno di questo tenore: Prefettura di … salva” Dichiarazioni da Bollettino della Vittoria, leggibili sul web, sia da parte di sindacalisti che di parlamentari in genere ovviamente del PD. Chissà quali saranno le reazioni, se tanto mi dà tanto, nel momento in cui l'emendamento diventerà legge!!!
Una sola voce fuori del coro, la nostra. Titolo: PREFETTURE SALVE? NO, NON E' VERO ( l'indirizzo: www.gazzettadisondrio.it/politica/.../prefetture-salve-no-non-vero ). E infatti.

Silenzio
E infatti di quell'emendamento nessuna traccia. Abbiamo spiegato che per quanto non probabile potrebbe essere possibile che sia sfuggito a noi in quel mare magnum di 998 commi. Ma allora, visto il silenzio, dovrebbe essere sfuggito a sindacati, parlamentari, Istituzioni, stampa in genere, stampa specializzata. Credibile? No. Altra ipotesi: il Ministro ha deciso diversamente. In tal caso avrebbe dovuto, suo interesse per giunta, annunciarlo. Non lo ha fatto. Non può farlo. Ha le mani legate e insufficiente peso e prestigio per riuscire a scioglierle.

La Spending review
Dalla Spending review - “1. La revisione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche centrali”, la riduzione non deve essere inferiore al 20%. Le Prefetture sono 103, 21 sono condannate, con un risparmio ridicolo e spesa aggiuntiva per la nuova logistica. Cambiare? Non se ne parla. Contentino: rinviamo, sospendiamo per il momento, poi mandiamo quel testo nelle Commissioni parlamentari (che in merito, formazione del DPR, hanno compiti limitati) e poi si vedrà. Tutt'al più si procederà con la fiducia, ma quel meno 20% non si tocca e l'Europa è contenta.

Rischio serio
Se non ci saranno novità, che peraltro non si vedono al momento, la via di marcia potrebbe essere quella che abbiamo indicato. Il Governo due punti li ha messi nel carniere.
Il primo sul versante dei parlamentari che avevano l'occasione di chiedere conto al Ministro di quell'impegno clamorosamente disatteso e invece non hanno battuto ciglio, maggioranza e opposizioni.
Il secondo sul versante sindacale che non ha seguito la vicenda come avrebbe dovuto, quali ne siano le sigle.
A questo punto è difficile vedere futuribili di segno positivo.

Rischio per la Valle
La Banca d'Italia se ne è andata. La Camera di Commercio sopravvivrà ma con ben scarsa autonomia e con modestia di consistenza. Il Provveditorato agli Studi è in fase di smobilitazione anche  se lenta. Se se ne vanno i vertici decisionali non è solo il Prefetto, con Questura e VV.FF., ma dovendo lui coordinare tutte le attività periferiche statali non è pensabile che i vertici di alcune restino qui. Viene meno il ruolo di capoluogo con contaminazione anche nel settore privato (gli industriali si sono già accorpati con Lecco). Se il problema principale resta l'impatto istituzionale sul territorio c'è poi anche quello sull'economia e sull'occupazione.

Ai parlamentari
Ci dicano qualcosa i tre parlamentari della provincia. Se le cose non stanno come le abbiamo illustrate ci smentiscano e dicano invece come sono. Se invece non abbiamo sbagliato ci dicano cosa hanno fatto e cosa intendono fare per evitare il rischio per la Valle.
Alberto Frizziero

 

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